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Il futuro di Stellantis tra Spagna e Italia: un caso politico-industriale che divide Roma

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il futuro di Stellantis tra Spagna e Italia: un caso politico-industriale che divide Roma
Un anno di negoziazioni e 357,8 milioni di euro di sovvenzioni: così il governo spagnolo di Pedro Sánchez ha siglato un accordo strategico con Stellantis e CATL per l’implementazione di una nuova gigafactory a Saragozza, destinata alla produzione di batterie al litio-ferro-fosfato. L’intesa, definita ieri durante un incontro a Palazzo della Moncloa con i vertici di CATL e Stellantis, rappresenta uno snodo cruciale per l’industria automobilistica iberica. Sánchez ha sottolineato l’impegno del suo governo verso la decarbonizzazione e la transizione energetica, ribadendo l’obiettivo di raggiungere 5,5 milioni di auto elettriche entro il 2030.

Il futuro di Stellantis tra Spagna e Italia: un caso politico-industriale che divide Roma

Ma se la Spagna celebra un successo che promette di ridisegnare il suo panorama industriale, in Italia il tema Stellantis continua a far discutere. La possibilità di un disimpegno progressivo del gruppo nel nostro Paese è diventata terreno fertile per lo scontro politico.

Urso: "L'Italia non può perdere Stellantis"

"Stellantis non può lasciare l'Italia", ha dichiarato ieri il ministro delle Imprese Adolfo Urso durante un’intervista a Radio1. Parole nette, che arrivano dopo mesi di tensioni legate alla strategia del gruppo guidato (fino a poco tempo fa) da Carlos Tavares. Urso ha ribadito la determinazione del governo nel difendere il ruolo strategico del comparto automobilistico italiano, chiedendo un nuovo impegno chiaro e in continuità con gli investimenti fatti negli ultimi anni.

Sul tema è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, che ha lanciato un monito al presidente John Elkann: "Stellantis deve continuare a investire in Italia. Il nostro obiettivo è mantenere la produzione nel nostro Paese e rafforzare il settore." Tajani ha sottolineato che i segnali finora raccolti sono "positivi", ma ha insistito sull’importanza di garantire il mantenimento di un livello adeguato di occupazione e competitività.

Tra Europa e Italia: le sfide della transizione energetica

La vicenda Stellantis si intreccia con i più ampi dossier legati alla transizione ecologica e al futuro industriale europeo. Roma appare determinata a sfruttare la revisione delle regole comunitarie per favorire un rilancio dell’industria nazionale. "Dobbiamo riaffermare la nostra leadership industriale, cambiando le regole del gioco in Europa", ha dichiarato Urso, accennando alla necessità di un piano nazionale più incisivo sul fronte della transizione energetica e delle auto elettriche.

Intanto, dalle opposizioni arrivano critiche. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha chiesto maggiore trasparenza sulle politiche industriali del governo: "Non possiamo permetterci che Stellantis decida le sue strategie senza un confronto chiaro con le istituzioni italiane. Servono certezze per i lavoratori e per il futuro del nostro sistema produttivo."

Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha sottolineato l’importanza di non sottovalutare il rischio di una "deindustrializzazione silenziosa": "Il governo deve mettere in campo misure concrete, non solo slogan. È necessario un dialogo più serrato con Stellantis per scongiurare scenari peggiori."

Il nodo del confronto con Stellantis

Lo scenario rimane incerto, con il governo che punta a un incontro diretto con i vertici di Stellantis nelle prossime settimane. L’audizione di John Elkann, già richiesta dal Parlamento, potrebbe rappresentare un momento cruciale per fare chiarezza sul futuro industriale del gruppo in Italia.

La sfida, tuttavia, non si gioca solo a Roma. La competizione tra Paesi europei per attrarre investimenti strategici, come dimostrato dall’accordo spagnolo, aumenta la pressione su un governo italiano che sembra essere ancora alla ricerca di una strategia efficace per fronteggiare le nuove dinamiche globali.

Il futuro di Stellantis, tra Madrid e Torino, è destinato a restare un dossier caldo nei prossimi mesi.

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