Stellantis, Santo Ficili: "Siamo pronti a rispondere a tutte le richieste del mercato"

- di: Redazione
 

Stellantis è una delle principali case automobilistiche al mondo e, in Italia, il suo ‘capo’ è Santo Ficili, che ricopre il ruolo di Country manager. Ficili, classe 1966, è entrato in Fiat nel 1987 dopo 3 anni di Scuola Aziendale Lancia. All’interno del gruppo è andato a ricoprire posizioni di sempre maggior responsabilità e a 360° rispetto al business automotive. Dopo gli inizi sul campo nell’area after sales, Ficili ha maturato competenze nel settore dei veicoli commerciali e delle passenger car.. Nel 2015 diventa responsabile per la regione Emea di Mopar che racchiude tutte le attività del post vendita dei marchi di (ex) FCA.

Dal 2019 fino al 2021 è a capo del Business Center Italy di FCA e responsabile delle Sales Operations di FCA in  EMEA. Ha preso parte al convegno organizzato da Aniasa, sui temi automotive legati, fra l’altro al noleggio, e questo è quello che ci ha detto.

Lei è Managing Director di Stellantis Italia. La prima domanda riguarda come conciliare le esigenze delle case produttrici, e lei ne rappresenta una, con quelle delle società di autonoleggio o di car sharing.

Noi lavoriamo molto con le società di autonoleggio italiane, abbiamo bisogno di loro: per noi sono dei nostri clienti. Insieme rispondiamo a delle esigenze specifiche del cliente italiano in termini di utilizzo della vettura e di accessibilità al prodotto con una serie di servizi che insieme alle società di noleggio riusciamo a confezionare per consentire una miglior accessibilità al prodotto. Questo oggi vale ancora di più per i veicoli elettrici che per loro natura hanno dei prezzi più alti: quindi riusciamo a combinare insieme dei pacchetti di offerta per i nostri clienti con dei canoni mensili che sono sicuramente più agevoli rispetto all’acquisto della vettura.

In generale le prospettive delle elettrico quali sono?

Sicuramente rispondiamo a normative del Parlamento Europeo, il mercato in Italia non è ancora a livelli definitivi e viaggiamo intorno al 3%: quindi sicuramente ci sono spazi di crescita. Tutte le casi costruttrici come Stellanti in primis hanno investito moltissimo nello sviluppo del prodotto, che quindi rappresenta il nostro futuro. L’ambiente ci sta chiedendo di essere rispettato, quindi il fatto che stiamo anche noi investendo moltissimo sullo sviluppo del prodotto elettrico va esattamente in questa direzione.

Come case costruttrici, parliamo dal punto di vista normativo, cosa potete chiedere al Governo e al nuovo ‘governo’ europeo?

Noi rispondiamo a quelle che sono le direttive del Parlamento europeo, e quindi innanzitutto bisogna capire adesso l’insediamento del nuovo Europarlamento che cosa determinerà. Non ci aspettiamo dei grandi cambiamenti, ma siamo pronti e flessibili per poter rispondere a quello che saranno eventuali cambiamenti di direzione. Abbiamo una gamma di prodotto che è in grado di poter soddisfare qualsiasi esigenza in termini di veicoli elettrici, piattaforme flessibili che possono accogliere veicoli ad alimentazione ibrida e quindi siamo assolutamente pronti a rispondere a quelle che sono le esigenze del mercato.

E per quello che riguarda il Governo italiano?

Per quanto riguarda il Governo italiano, ovviamente questo è un attore all’interno delle elettrificazioni, in particolare della transizione verso i veicoli ad emissioni zero. Pertanto anche il contributo del Governo in termini di incentivi è fondamentale per poter stimolare la domanda e quindi agevolare il cliente all’acquisto di veicoli elettrici.

E invece le prospettive di Stellantis Italia, in rapporto anche con i partner cinesi?

Stellantis in Italia rappresenta una delle tre colonne portanti di Stellantis stessa perché il mercato italiano, il mercato francese e il mercato americano sono i mercati più importanti. Sapete che abbiamo raggiunto un accordo diventando azionista strategico di Leapmotor acquistandone circa il 21%. Leapmotor che è questa azienda cinese che produce delle vetture meravigliose, che presto saranno commercializzate anche in Italia.

E quindi la Cina non è un concorrente temibile?

Noi temiamo tutti i concorrenti, però li combattiamo.

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