Carburanti, prezzi ancora in salita: stangata per il rientro dalle vacanze

- di: Francesco Di Stefano
 
Mentre molti italiani si preparano per il rientro verso la città e il traffico su strade e autostrade delle vacanze è elevato, rimangono ancora estremamente alti i prezzi sulle colonnine dei distributori di carburante. Secondi i dati più aggiornati del Mase il prezzo della benzina si attesta a circa 1,939 euro al litro e il gasolio a 1,827. Livelli elevatissimi ed irragionevoli, che nemmeno il rallentamento della produzione americana e il taglio annunciato dall’Opec possono giustificare.

Unione Nazionale Consumatori

"Stangata per il rientro dalle vacanze! Una speculazione bella e buona che colpisce chi sta rientrando dalle ferie o ha deciso di partire solo ora per raggiungere il luogo di villeggiatura", denuncia Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, ricordando che "in una sola settimana un pieno da 50 litri costa 36 cent in più per la benzina self e 88 cent per il gasolio. Nel mese di agosto un litro di benzina è rincarato di quasi 5 cent, con un rialzo del 2,5%, pari a 2 euro e 41 cent per un pieno, mentre il gasolio costa quasi 10 cent al litro in più, con un balzo del 5,7%, pari a 4 euro e 96 cent a rifornimento, pari su base annua a 119 euro per una famiglia che fa due pieni al mese". "Il flop del Governo sull'esposizione del prezzo medio regionale, che a dire dell'Esecutivo doveva servire a ridurre i prezzi, è ancora più lampante se si considerano le medie regionali. - continua Dona - Nonostante dopo il 16 agosto l'impennata dei prezzi abbia subito un rallentamento, dal 1° agosto ad oggi, il prezzo medio in autostrada della benzina self è rincarato di 3,4 cent al litro, pari a 1 euro e 70 centesimi per un pieno di 50 litri. Va ancora peggio per il gasolio che balza di 7,8 cent al litro, pari a 3 euro e 90 cent a rifornimento".

Federconsumatori

Secondo i calcoli effettuati dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto sia dell’andamento del mercato petrolifero che del cambio Euro/Dollaro, ad oggi sul prezzo della benzina gravano ben 18 centesimi in più rispetto al dovuto. Il prezzo del gasolio, invece, si attesta a ben 20 cent in più di quanto dovrebbe. Questo si traduce, per una famiglia, in un aggravio sui pieni di carburante di +216,00 euro (calcolando una media di due pieni di benzina al mese). A questi si aggiungono +178,80 euro di ricadute annue in termini indiretti, dovute all’aumento dei prezzi di beni e servizi (non dimentichiamo, infatti, che l’86% dei beni è trasportato su gomma), per un totale di 349,80 euro. Il confronto con il passato risulta ancora più allarmante: volgendo lo sguardo indietro, esattamente a 10 anni fa, emerge come il prezzo della benzina, pur a fronte di una diminuzione del costo del petrolio al barile del 23% (controbilanciata, però, da una forte perdita di terreno della nostra moneta), sia aumentato di ben il 10%.

Un andamento curioso che deve far riflettere. È ora che il Governo intervenga con maggiore determinazione per far scendere i prezzi e contrastare le speculazioni. Non è un caso, infatti, che i prezzi dei carburanti siano schizzati alle stelle proprio in vista delle partenze estive.

Oltre a ciò, è necessario ed urgente intervenire sulla tassazione sui carburanti, operando una profonda rimodulazione delle accise, imponendo una limitazione al loro oscillamento, nonché attuando lo scorporo dell’accisa dall’applicazione dell’IVA sui carburanti. Quest’ultima, da sempre, è una battaglia che portiamo avanti contro l’insopportabile e ingiusta applicazione di una vera e propria tassa sulla tassa.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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