Raffaele Spreafico: "Valorizziamo e sosteniamo la produzione agricola italiana"
- di: Redazione
Una realtà italiana di lunga tradizione - è nata 66 anni fa - che distribuisce ogni anno 300mila tonnellate di frutta e verdura, che punta sull’innovazione continua, che è una protagonista di primissimo piano della filiera ortofrutticola. Mission, strategie, scelte, nuove sfide. Intervista a Raffaele Spreafico, Ad di Spreafico Francesco & F.lli S.p.A.
Spreafico è nata nel 1955 e rappresenta un gioiello tra le principali aziende integrate nella filiera ortofrutticola italiana, nella quale con 300 mila tonnellate di frutta e verdura distribuite all’anno è in posizione di leadership. Quali i punti di forza che vi hanno permesso di arrivare a questo livello, quali le scelte strategiche e quale la mission?
Spreafico nella sua stessa Mission ha l’obiettivo di soddisfare ogni giorno i bisogni del consumatore di frutta e verdura, scegliendo sempre la frutta e la verdura dalle zone di produzione che garantiscono il prodotto con le migliori caratteristiche di gusto e coltivato nel rispetto della sicurezza e della sostenibilità. Operiamo come azienda integrata verticalmente nella filiera ortofrutticola e sviluppiamo relazioni di lungo periodo con tutti gli attori coinvolti, creando valore dal produttore al consumatore finale. Dall’esotico fino alla frutta tagliata e pronta al consumo: il nostro obiettivo è portare sulla tavola degli italiani solo prodotti di qualità selezionati in Italia e nel mondo, coltivati in modo sicuro e sostenibile per garantire gusto e benessere.
Restando sul tema, come funziona la filiera Spreafico? Quanto vale per la vostra azienda poter contare su una filiera Made in Italy radicata nel territorio? In altre parole, si tratta di un fattore competitivo capace di fare la differenza sia sul mercato nazionale che su quello estero? E quali sono i canali di interesse e i mercati di distribuzione?
Spreafico ha già intrapreso un percorso volto alla valorizzazione e al sostegno della produzione agricola italiana. La nostra azienda da tempo produce e commercializza prodotti italiani coltivati nelle proprie aziende agricole ed in quelle dei nostri partner produttivi, come kiwi, pere, mele e frutta a nocciolo. L’offerta made in Italy è stata poi arricchita con altre referenze quali piccoli frutti e melagrana – anche qui seguiamo da vicino le attività fornendo assistenza ai produttori e mettendo a disposizione le competenze dei nostri tecnici. Il controllo della filiera è molto importante per garantire ai nostri clienti e ai consumatori finali prodotti di qualità, sicuri e che rispettino la natura anche grazie alle migliori certificazioni internazionali. Il posizionamento del Made in Italy nei mercato esteri, con prodotti di alta qualità, coltivati con tecniche produttive moderne e sostenibili, può trovare un’accoglienza favorevole sui mercati internazionali, se accompagnate a dimensioni produttive di scala sufficiente alla competizione internazionale.
Il 2020 di Spreafico è stato nel segno della continuità, con un bilancio che non si è discostato molto da quello del 2019. Come avete reagito agli effetti che l’emergenza Covid-19 ha determinato anche nelle filiere ortofrutticole e quali segnali sono giunti dal primo semestre 2021? Cosa prevedete per l’intero 2021, quali i segmenti del vostro business che brilleranno maggiormente?
Dal 2020 è emerso un quadro solido, merito di alcuni segmenti che hanno ben performato nella complessa situazione del lockdown: grande interesse verso prodotti di largo consumo come mele, kiwi e agrumi e un’esplosione del confezionato. La pandemia ha sicuramente modificato le abitudini quotidiane, amplificando tendenze già in atto e portando a una ridefinizione dei consumi. Si nota un nuovo approccio alla spesa: più attento, orientato a scelte sostenibili e alla scoperta di nuove varietà. La nostra offerta si adeguerà alle mutate esigenze dei consumatori, per questo stiamo investendo nell’innovazione varietale, di prodotto e di packaging, oltre che nella sostenibilità della filiera e in nuove strategie comunicative.
Lei ha affermato che “Il Covid-19 ha sicuramente inciso sui costi dei fornitori: i problemi relativi alla disponibilità di manodopera hanno portato a rallentamenti nell’esportazione e aumenti di costo della materia prima, trend che prevediamo si confermerà in futuro. Ma siamo pronti ad affrontare le sfide in arrivo”. Su cosa state lavorando per rispondere a queste nuove sfide? Conferma che vi stiate quindi impegnando per rafforzare le filiere più corte?
Abbiamo registrato risultati positivi anche a fronte delle difficoltà imposte dalla pandemia e siamo pronti ad affrontare le nuove sfide in arrivo: ci stiamo impegnando per integrarci sempre più nella filiera dell’ortofrutta sia in Italia che all’estero, creando relazioni solide con partner selezionati in tutto il mondo. In questi mesi abbiamo puntato sui nostri prodotti a marchio avviando anche un ambizioso progetto di comunicazione con l’obiettivo di armonizzare i brand esistenti, promuovere in maniera sempre più integrata i valori di Spreafico e continuare a creare valore in tutta la filiera.
Cos’è la Sostenibilità per Spreafico? Come si concretizza?
La sostenibilità accompagnerà il cambiamento e l’innovazione di Spreafico nei prossimi anni. Per questo ricerchiamo packaging sostenibili, siamo attenti al risparmio delle risorse e ci occupiamo di ridurre i rifiuti nella gestione della filiera, dalle aziende agricole ai nostri magazzini di lavorazione. Abbiamo iniziato un percorso basato su un modello sostenibile in grado di coniugare esigenze ambientali e sociali in una cornice di efficienza economica.
I marchi di Spreafico sono numerosi. Solo per citarne alcuni: Spreafico, èSquisita, iPiccoli, Frueat, Senza Dubbio, Angys, Tango Fruit, Marco Roveda – Il pioniere del biologico. Cosa prevede il nuovo progetto di comunicazione che avete avviato?
Dal punto di vista delle strategie di comunicazione stiamo cercando di raggiungere il nostro target con un messaggio forte e di garanzia attraverso un approccio multicanale che prevede di rafforzare la presenza Spreafico e di promuovere i nostri brand sui nuovi touchpoint digitali, all’interno di una comunicazione sempre più univoca ed integrata.
Quali le probabili evoluzioni nel medio periodo nel mercato italiano dell’ortofrutta? Quali sono a suo parere i trend di cambiamento?
Il nostro settore oggi ha delle opportunità di rilancio importanti, sia per quanto riguarda la produzione che la distribuzione di prodotti ortofrutticoli. Per continuare a crescere serviranno azioni e strategie mirate per rispondere alle mutate esigenze dei consumatori, che ricercano prodotti premium ma con necessità di convenienza. Da un lato verrà dato grande rilievo al tema della fiducia garantendo frutta e verdura sicura, certificata e di alta qualità, dall’altro si lavorerà sull’innovazione dei processi e degli assortimenti per valorizzare sempre di più l’offerta in termini di gusto e benessere.