Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità eventi e notizie dal mondo
 

Reality senza cuore calcistico

- di: Giulia Caiola
 
Reality senza cuore calcistico

Serena Garitta, per chi se lo fosse dimenticato nella confusione di influencer e gente famosa-per-qualche-algoritmo, fu la vincitrice autentica del Grande Fratello 2004. Non un format umanoide, ma una persona vera: quella che rischiò l’espulsione perché – sacrilegio! – chiese notizie del Genoa ai cameraman. Altro che nomination: lì si rischiava la retrocessione dal reality, non dal campionato.

Reality senza cuore calcistico

Oggi, dopo vent’anni, Serena è il volto di “Data Room” su Sky, cioè il posto in cui i numeri spiegano il calcio meglio di molti opinionisti che non distinguono un xG da un deodorante. Sobria, competente e pure genoana dichiarata: praticamente un miracolo editoriale.

Il paradosso? Allora fu “graziata” per un eccesso di passione genuina. Oggi, se rifacesse la stessa cosa, la produzione aprirebbe un tavolo di crisi con hashtag ufficiale, panel psicologico e storyline di contorno: “Garitta choc: ama ancora il calcio vero”.

Perché la televisione di oggi vuole tutto, tranne ciò che non può controllare: cioè la spontaneità. E siccome Garitta di spontaneità è piena, hanno dovuto metterla dove non disturba: tra i dati, che almeno non protestano quando il Genoa rischia.

Morale: il calcio la salvò. La tv, oggi, probabilmente la censurerebbe. Ma a conti fatti – numeri alla mano – ha vinto lei due volte.
La prima il reality, la seconda la realtà.

  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720