Salone del Mobile 2023, intervista a Maria Porro

- di: Redazione
 
Il Salone del Mobile.Milano quest’anno torna nella sua tradizionale data di aprile e si presenta con una nuova tassonomia di grande interesse e importanza che preannuncia un evento di interesse straordinario. Le caratteristiche delle tre importanti novità di questa edizione, la previsione sul numero degli espositori, la biennale della Luce (Euroluce) e le sue novità, gli eventi culturali, la combinazione tra digitale e reale, il rinnovo per l’ottavo anno del “Progetto Accoglienza”. Faccia a faccia con la Presidente del Salone del Mobile.Milano, Maria Porro.

Salone del Mobile 2023, intervista a Maria Porro

Presidente Porro, il Salone del Mobile.Milano, punto di riferimento internazionale per il settore casa-arredamento, ha sempre dato prova di una straordinaria curiosità, disponibilità e apertura al confronto e di una grande volontà e capacità di migliorarsi, innovando formule consolidate. E così per il 2023 non solo si riappropria della consueta posizione nel calendario (si terrà dal 18 al 23 aprile), ma avrà un format e un contenuto culturale multidisciplinare completamente nuovi. Quale il messaggio che volete mandare quest’anno con questa nuova tassonomia dell’evento e quali risposte vi aspettate?
Che il Salone del Mobile.Milano non si ferma mai. La sua missione e il suo valore consistono nel tracciare una direzione, fornire nuove risposte e opportunità in mondo e in un mercato, come quello del progetto, che sono profondamente cambiati e in costante evoluzione. Per questo, soprattutto in questi mesi, il Salone ha fatto un grandissimo lavoro di ascolto. Abbiamo riscoperto i suoi punti di forza, ma ne abbiamo compreso anche le criticità. Ne è scaturita una profonda riflessione sul layout espositivo che, nelle nostre intenzioni, deve riportare il visitatore al centro, rendere più efficace ed efficiente la visita, ma anche più lineare e piacevole. Così, la prossima edizione si svolgerà su un unico livello, semplificando i percorsi e costruendo una visita immersiva. Per Euroluce, che torna dopo quattro anni, il cambiamento è radicale, perché tale è stata la metamorfosi del settore: non si parla più solo di lampade in quanto oggetti ma anche di aspetti tecnologici e degli effetti della luce nello spazio e sull’uomo. Per questo abbiamo pensato di includere espositori che appartengono sia al settore decorativo e contract sia a quello più tecnico, proprio perché lavorano su qualcosa che non si vede ma che influenza il progetto. L’esperienza si distribuirà in quattro padiglioni che accolgono anche una componente culturale multidisciplinare molto importante per offrire il meglio della produzione, ma una panoramica sulle prospettive future dell’illuminazione. Ci aspettiamo una risposta positiva da parte del visitatore che si ritroverà a vivere un’esperienza costruita sui suoi bisogni e sulle sue necessità di business, ma anche da parte degli espositori perché abbiamo cercato di valorizzare la visibilità di tutte le aziende. Negli anni passati, ogni padiglione rappresentava una singola categoria. Oggi una divisione così netta non rispecchia la produzione del settore: per questo, i brand sono stati organizzati in base al target di ciascuno.

Lei ha affermato che, “da questa energia positiva e costruttiva, nascono le tre importanti novità di questa edizione”. Può entrare nel dettaglio?
Come dicevo, la prima grande novità è l’unico livello espositivo, con gli espositori dei padiglioni superiori (8-12, 16-20) ricollocati in quelli inferiori per semplificare, migliorare e valorizzare la fruizione e l’esperienza di visita. E ancora il nuovo layout di Euroluce, che non avrà più una maglia espositiva a scacchiera ma, grazie alla collaborazione di Lombardini22, un percorso ‘urbanistico’ ad anello, smart, iper-fruibile, che garantirà un miglior collegamento fra i quattro padiglioni e, contemporaneamente, aumenterà la visibilità degli espositori, assicurando a ognuno uno spazio adeguato. Infine, la componente culturale sarà integrata negli spazi della biennale della luce attraverso contenuti interdisciplinari ed esperienziali, che spazieranno dall’architettura all’arte con mostre, talk, workshop, installazioni site-specific.

Quanti espositori radunerà il Salone del Mobile 2023? Quali ‘mondi’ creerà?

Avremo 1.962 espositori, di cui oltre 550 giovani talenti under 35 e 27 scuole di design che animeranno Il SaloneSatellite. Come di consueto, oltre al Salone Internazionale del Mobile ci saranno le aziende del Complemento d’Arredo, i brand con un focus specifico sul workplace, le aziende di S.Project. Tutti questi universi daranno ai visitatori la possibilità di un’esplorazione appassionante e memorabile come sempre.

Quella di aprile sarà l’edizione della biennale della luce (Euroluce), giunta al suo 31esimo appuntamento, che si rinnoverà nel layout espositivo. Il concept e il fil rouge tematico della biennale sarà “The city of Lights”. Può fornirci qualche anticipazione?

Il contenuto culturale interdisciplinare di Euroluce è curato da Beppe Finessi. Cinque saranno le mostre principali. Massimo Curzi curerà e allestirà la personale di Hélène Binet, una delle autrici più significative della fotografia contemporanea, mostrando come il suo lavoro indaghi la relazione tra luce naturale e architettura. Martina Sanzarello sta progettando una mostra tra arte e design, che renderà omaggio alla lampadina a incandescenza. A cura di Matteo Pirola ci sarà un’esposizione dedicata agli apparecchi luminosi che i designer di oggi stanno progettando prendendo ispirazione dai corpi celesti. Michele Calzavara sarà il curatore di una rassegna d’immagini di architettura degli interni, dove protagonista è la luce artificiale; l’allestimento di questa mostra, realizzato da Berfu Bengisu Goren, sarà molto interessante perché prevederà, accanto all’area espositiva vera e propria, uno spazio per i workshop delle aziende espositrici. Il cuore della biennale sarà Aurore, una grande piazza e arena per esperienze immersive e riflessive e luogo dedicato a diversi talk progettata da Formafantasma. Loro anche il progetto di dodici Costellazioni, intermezzi architettonici che ospiteranno la quinta mostra: un’esposizione diffusa lungo l’intero percorso espositivo a cura di Beppe Finessi. Maurizio Nannucci, tra i più potenti interpreti della luce artificiale nell’arte contemporanea, realizzerà la grande scritta luminosa al neon. Si può immaginare il contrario/You can imagine the opposite che, idealmente, esorta a un fare creativo, curioso e virtuoso. Altro luogo significativo, vero e proprio ‘presidio culturale’, sarà la libreria specializzata in design, arte e illustrazione a cura di Corraini Editori, il cui progetto è dello studio Formafantasma, che l’ha immaginato come luogo intimo, caldo, avvolgente.

La responsabilità ambientale, economica e sociale sarà prioritaria anche nell’edizione 2023 del Salone del Mobile.Milano, che ha intrapreso il percorso che lo porterà, a conclusione della manifestazione, a conseguire la certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile dell’evento. Più in generale, cos’è per voi la sostenibilità?
Agire in modo sostenibile sotto il profilo sociale, ambientale ed economico è un valore che il Salone del Mobile.Milano ha sempre ritenuto importante e, oggi più che mai, imprescindibile. Per questo ha strutturato e perfezionato la sua politica in materia con l’obiettivo di integrare la sostenibilità nella strategia e nella gestione sia aziendale sia delle diverse Manifestazioni che organizza, contribuendo così a rendere l’intero sistema fieristico più competitivo, a misura d’uomo e capace di futuro. Così, dopo l’edizione del 2022 che metteva al centro dei contenuti la sostenibilità con la grande installazione di Mario Cuccinella, abbiamo deciso di affrontare l’iter di certificazione ISO 20121 perché riteniamo fondamentale continuare il nostro percorso di sostenibilità misurandone i progressi in modo puntuale. Lo stesso motivo ci ha spinto a aderire al Global Compact. L’iter di certificazione ci sta aiutando ad acquisire maggiori competenze internamente, ma anche nel dialogo costruttivo con tutti gli stakeholder coinvolti. Siamo un evento globale, come organizzatori sappiamo quanto sia importante condividere con tutte le aziende espositrici, gli allestitori, i visitatori, e tutto l’ecosistema del design, questa scelta etica e responsabile.

Una delle chiavi di lettura della prossima edizione sarà la perfetta combinazione tra digitale e reale, che permetterà una valorizzazione esponenziale delle esperienze, delle narrazioni, dei contenuti che accadranno day by day. Come si realizzerà questa combinazione?
L’attività della piattaforma digitale si intensificherà prima, durante e dopo i giorni della Manifestazione. Verrà potenziata la collaborazione con le testate nazionale e internazionali di settore con cui vi sarà uno scambio di contenuti; verranno attivati nuovi progetti digitali editoriali e di servizio come l’Unboxing, un format dedicato alle anteprime dei prodotti delle aziende espositrici e il White Paper, una serie di approfondimenti a firma di grandi autori del giornalismo internazionale; una nuova stagione di podcast racconterà i protagonisti della Manifestazione e le novità di prodotto; la App ufficiale del Salone del Mobile.Milano sarà aggiornata con nuove funzioni e servizi, tra cui la realtà aumentata e il wayfinding che consentirà ai visitatori di trovare le loro destinazioni in modo semplice e diretto. Gli operatori di settore potranno prenotare appuntamenti con le aziende per incontrare direttamente gli interlocutori di loro interesse, mentre per i brand sarà più facile entrare in contatto coi visitatori dei loro stand.

Il Salone del Mobile rinnoverà per l’ottavo anno consecutivo il Progetto Accoglienza, frutto della collaborazione con il Comune di Milano, Fondazione Fiera e le principali scuole di design della città - NABA, Nuova Accademia delle Belle Arti, IED Istituto Europeo di Design, Scuola del Design/Politecnico di Milano e Domus Academy -, che rappresentano l’eccellenza dell’educazione nel campo del design e dell’architettura. Come va letta questa collaborazione?
Il Salone ritiene questa attività un modo per avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro e cerca, ogni anno, di progettarla come opportunità di crescita e condivisione per i ragazzi e le scuole coinvolti. Anche quest’anno, durante i giorni della Manifestazione, predisporremo postazioni di benvenuto nei punti nevralgici della città. Gli studenti che le presidieranno avranno il compito di fornire al pubblico indicazioni sulla mobilità in città, sul Salone e sugli eventi principali che si svolgeranno a Milano in quella settimana. I giovani avranno l’opportunità di dialogare con professionisti dell’industria del design, conoscere dinamiche e meccanismi dell’organizzazione di un evento come il Salone e potranno partecipare a open lesson a loro dedicate e a tutte le iniziative culturali multidisciplinari che si terranno quest’anno e verrà loro data l’opportunità di utilizzare uno spazio espositivo nella piazza del SaloneSatellite.

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