Un nuovo allarme alimentare scuote il settore ortofrutticolo europeo. Secondo un report congiunto dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), sarebbe in corso un focolaio di Salmonella Strathcona che, in base ai primi tracciamenti, potrebbe essere collegato al consumo di pomodorini provenienti dalla Sicilia.
Salmonella, l’Ue indaga sui pomodorini siciliani
Le autorità sanitarie europee segnalano decine di casi di infezione registrati tra giugno e ottobre in diversi Paesi membri, tra cui Germania, Paesi Bassi, Austria e Francia, con una parte dei lotti risultati associabili a partite di pomodorini ciliegino e datterino distribuite sul mercato europeo.
Le ipotesi del report europeo
Il documento, diffuso nei giorni scorsi, specifica che le indagini epidemiologiche e microbiologiche sono ancora in corso e che “non è stato identificato con certezza un singolo produttore o stabilimento”.
La fonte sospetta sarebbe riconducibile a un gruppo di aziende operanti nel Sud Italia, dove si concentra la produzione di pomodorini esportati in Europa. Le analisi preliminari, tuttavia, non confermano la presenza diretta del batterio nelle colture.
Il ceppo Salmonella enterica serotipo Strathcona è considerato raro e generalmente associato a prodotti freschi o poco lavati. I sintomi comprendono febbre, dolori addominali, nausea e disturbi intestinali; nella maggior parte dei casi l’infezione si risolve spontaneamente, ma può risultare pericolosa per soggetti fragili o immunodepressi.
La replica della Sicilia: “Nessuna prova di contaminazione”
La reazione delle istituzioni regionali è stata immediata. L’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino ha definito il documento “un’ipotesi priva di fondamento”, ribadendo che “nessun controllo ufficiale ha rilevato contaminazioni nei pomodorini siciliani”.
“Il comparto produttivo – ha aggiunto – opera secondo protocolli rigidi di tracciabilità e sicurezza alimentare. La Sicilia non accetta che la propria filiera venga indicata come responsabile senza dati certi.”
Anche il Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP ha espresso “profondo rammarico” per la diffusione di informazioni “non supportate da evidenze microbiologiche”. In una nota, il Consorzio precisa che tutti i controlli di qualità e sicurezza sui lotti IGP risultano negativi alla presenza di Salmonella e che le verifiche vengono effettuate “in modo sistematico e certificato”.
L’impatto economico
Il caso arriva in un momento delicato per l’ortofrutta siciliana, già penalizzata da rincari energetici e dalla concorrenza dei prodotti esteri. Un’eventuale associazione, anche solo presunta, con un focolaio alimentare europeo potrebbe avere ripercussioni sull’export, che nel 2024 ha superato i 120 milioni di euro di valore, con oltre il 60% delle spedizioni dirette ai mercati del Nord Europa.
“Ogni segnalazione – spiegano operatori della filiera – ha effetti immediati sulla fiducia dei buyer e sulla programmazione delle forniture. È importante che i dati vengano chiariti rapidamente per evitare danni reputazionali ingiustificati.”
Le verifiche dell’Ue
L’Efsa e l’Ecdc hanno chiesto ai ministeri della Salute dei Paesi coinvolti di proseguire i test sui campioni di produzione e distribuzione, in collaborazione con i laboratori nazionali di riferimento.
Le autorità italiane, attraverso il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, hanno avviato campionamenti mirati nelle aree di coltivazione e nei centri di confezionamento. Al momento, nessun campione analizzato in Italia avrebbe evidenziato la presenza del ceppo di Salmonella indicato dal report.
Come ridurre i rischi
Gli esperti ricordano alcune semplici precauzioni per ridurre il rischio di infezioni alimentari:
- Lavare accuratamente frutta e verdura, anche se già confezionate;
- Evitare il contatto tra alimenti crudi e cotti;
- Conservare i prodotti freschi a temperature inferiori ai 4°C;
- Consumare i pomodori solo se integri e scartare quelli danneggiati o eccessivamente maturi.
Una vicenda ancora aperta
Nelle prossime settimane, l’Unione Europea renderà noti gli esiti delle analisi supplementari e le eventuali misure di tracciabilità e richiamo.
Il settore agricolo siciliano attende con preoccupazione gli sviluppi, consapevole che anche un semplice sospetto può tradursi in un colpo pesante per una delle filiere simbolo del Made in Italy agroalimentare.
Fino a oggi, precisano gli organismi sanitari italiani, non sono stati registrati casi confermati nel territorio nazionale.