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Russia contro Mattarella, alta tensione diplomatica tra Roma e Mosca

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Russia contro Mattarella, alta tensione diplomatica tra Roma e Mosca

Le relazioni tra Italia e Russia si fanno sempre più tese. Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una lista di dichiarazioni di leader occidentali considerate esempi di “odio russofobo”, includendo anche parole pronunciate dal Presidente Sergio Mattarella lo scorso febbraio a Marsiglia. Una mossa che ha subito scatenato la reazione delle istituzioni italiane e aperto un nuovo fronte di polemica.

Russia contro Mattarella, alta tensione diplomatica tra Roma e Mosca

La risposta non si è fatta attendere. Da Palazzo Chigi è arrivata una solidarietà compatta al Capo dello Stato, con Giorgia Meloni che ha definito quella russa una “provocazione inaccettabile”. Anche la Farnesina è intervenuta immediatamente, convocando l’ambasciatore russo a Roma, Alexey Paramonov. La sede diplomatica di Mosca ha dichiarato di essere “stupita” dalla durezza della replica italiana, ma Roma non ha arretrato di un passo.

Il Quirinale rilancia sull’Ucraina
Pur senza menzionare esplicitamente il caso, Sergio Mattarella ha affrontato il tema della guerra in Ucraina nel corso del tradizionale incontro con i giornalisti al Quirinale. “La postura aggressiva della Russia ha cancellato l’equilibrio che garantisce la pace”, ha affermato il Capo dello Stato, ricordando come l’invasione dell’Ucraina rappresenti “un macigno sulle prospettive dell’Europa”. Parole che confermano la linea di fermezza assunta fin dall’inizio del conflitto.

Un fronte politico compatto
Il sostegno al Presidente della Repubblica è arrivato da tutte le forze politiche. In Parlamento e nelle dichiarazioni ufficiali, la condanna delle parole russe è stata unanime. La vicenda segna una rara convergenza tra maggioranza e opposizione, che considerano intollerabile un attacco diretto a chi rappresenta l’unità nazionale. Un segnale di coesione che, in un momento di grande difficoltà internazionale, acquista un valore simbolico forte.

La sfida europea
Per Mattarella, la guerra in Ucraina non è soltanto una crisi militare, ma un terremoto politico che ha messo in discussione gli equilibri costruiti in Europa dopo la caduta del Muro di Berlino. Il suo discorso al Quirinale non è stato solo un richiamo alla fermezza contro Mosca, ma anche un monito rivolto all’Unione Europea: senza una posizione comune e determinata, il continente rischia di vedere sgretolarsi le basi della propria sicurezza.

Diplomazia congelata
Lo scontro con Mosca rischia di rendere ancora più difficile qualsiasi tentativo di dialogo. La decisione russa di inserire le parole di Mattarella in un elenco di dichiarazioni ostili ha il sapore di un muro alzato volutamente, per segnalare che non ci sono spazi per compromessi rapidi. In questo contesto, l’Italia ribadisce la propria lealtà alla linea atlantica ed europea, anche a costo di pagare un prezzo nelle relazioni bilaterali.

Un macigno sull’Europa
Mattarella, richiamando la responsabilità storica della Russia, ha voluto ribadire che l’invasione dell’Ucraina non può essere ridotta a un episodio locale, ma resta “un macigno sulle prospettive dell’Europa”. Un’immagine che restituisce la gravità di una ferita destinata a segnare a lungo la politica internazionale.

L’Italia, con il sostegno compatto delle sue istituzioni, si schiera così accanto al Presidente della Repubblica. Nel cuore della polemica, emerge il valore simbolico delle sue parole: difendere l’Europa significa anche difendere il principio che nessun Paese può cambiare i confini con la forza.

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