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Roma, primo trapianto al mondo di arteria polmonare

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Roma, primo trapianto al mondo di arteria polmonare

Un trapianto di arteria polmonare, mai realizzato prima al mondo, è stato eseguito all’ospedale Sant’Andrea di Roma su una paziente affetta da tumore al polmone. L’intervento, unico nel suo genere, è stato condotto dall’équipe diretta dal professor Erino Angelo Rendina, direttore della Chirurgia toracica del Sant’Andrea e preside della Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza.

Roma, primo trapianto al mondo di arteria polmonare

La paziente, una donna di oltre settant’anni, era affetta da un carcinoma polmonare sinistro che aveva invaso l’arteria polmonare. Dopo mesi di trattamenti oncologici integrati – chemioterapia, immunoterapia e radioterapia – il tumore era stato ridotto al punto da consentire una procedura chirurgica radicale e complessa.

L’intervento

Il 17 luglio scorso, nella sala operatoria dell’ospedale romano, l’équipe composta da Cecilia Menna e Beatrice Trabalza Marinucci, chirurche toraciche, ha eseguito la rimozione dell’intero polmone sinistro, sostituendo l’arteria compromessa con un segmento criopreservato proveniente dalla Banca dei tessuti di Barcellona.
Durante la procedura è stata istituita la circolazione extracorporea, con arresto temporaneo del cuore, per consentire la resezione e la successiva ricostruzione vascolare e bronchiale. Un intervento di altissima complessità tecnica, durato diverse ore, che ha richiesto coordinamento multidisciplinare tra cardiochirurghi, anestesisti e perfusionisti.

“La particolarità – ha spiegato Rendina – sta nel fatto che l’arteria da sostituire era deformata dall’infiltrazione tumorale, quindi non si trattava di una sostituzione standard ma di una ricostruzione anatomica su misura. È la prima volta che una procedura di questo tipo viene applicata in oncologia toracica.”

Una nuova frontiera per la chirurgia oncologica
L’intervento apre la strada a nuove possibilità terapeutiche per pazienti con neoplasie polmonari localmente avanzate, in precedenza considerate non operabili a causa dell’invasione dei vasi principali.
“Abbiamo dimostrato – ha aggiunto Rendina – che con la collaborazione tra centri di eccellenza, chirurgia toracica e banche dei tessuti è possibile estendere le opzioni di cura anche nei casi più complessi.”

Secondo fonti ospedaliere, la paziente ha superato con successo la fase post-operatoria ed è stata dimessa in buone condizioni generali. Il decorso è stato monitorato costantemente dal team di cardiochirurgia e oncologia toracica dell’Azienda ospedaliero-universitaria.

Il contesto scientifico
Il Sant’Andrea di Roma è da anni un punto di riferimento nazionale per la chirurgia toracica avanzata. L’équipe di Rendina è nota a livello internazionale per le ricostruzioni tracheali e bronchiali complesse, e per l’introduzione di tecniche conservative in chirurgia polmonare.
Il nuovo intervento rappresenta una evoluzione della chirurgia vascolare polmonare e potrebbe diventare, in futuro, una procedura replicabile in casi selezionati, laddove le terapie oncologiche neoadiuvanti riducano la massa tumorale e permettano una resezione radicale.

L’uso di tessuti criopreservati – vasi provenienti da donatori e conservati a basse temperature – è già consolidato in cardiochirurgia, ma la loro applicazione nel distretto polmonare segna un cambio di paradigma. Permette di evitare materiali sintetici, riducendo il rischio di infezioni e trombosi.

L’Italia come laboratorio di innovazione medica

L’intervento di Roma conferma la tradizione italiana nella chirurgia d’avanguardia, che negli ultimi anni ha visto successi anche in altri settori: dal trapianto di trachea a Siena, ai programmi di chirurgia robotica del Policlinico di Milano e di Bologna.
Il caso del Sant’Andrea è già stato segnalato alle principali riviste internazionali di medicina toracica per la pubblicazione scientifica e per l’avvio di protocolli di studio su compatibilità, follow-up e funzionalità a lungo termine dei trapianti arteriosi in ambito oncologico.

Un risultato condiviso
L’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, in una nota, ha definito il successo “un traguardo della sanità pubblica italiana”, sottolineando la collaborazione tra strutture universitarie, cardiochirurgia e servizi di donazione dei tessuti.
“È un risultato – si legge nel comunicato – che conferma la capacità del sistema sanitario di innovare e di attrarre competenze di eccellenza.”

L’intervento del 17 luglio entra così nella storia della medicina toracica mondiale: il primo trapianto di arteria polmonare effettuato su una paziente oncologica, in un contesto di sanità pubblica, interamente italiana.
Un risultato che – come affermano i medici del Sant’Andrea – “non chiude un capitolo, ma ne apre uno nuovo nella cura dei tumori polmonari avanzati.”

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