Rapporto accusa i giganti del tabacco: "Sono contro l'ambiente"

- di: Redazione
 
Le promesse e le proposizioni a favore della sostenibilità portate avanti dai giganti del tabacco non sono veritiere, sono semplicemente parte di una strategia di ''greenwashing'', una forma di disinformazione pubblica per sembrare rispettosi dell'ambiente.
È un durissimo atto di accusa contro aziende come British American Tobacco e Philip Morris International quello lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e da STOP, un organismo di controllo globale del tabacco.

Duro attacco ai giganti del tabacco

Nel rapporto si legge, tra l'altro, che ''questo tipo di attività dà l'impressione che l'industria del tabacco sia socialmente e ambientalmente responsabile. Eppure questo settore sta causando un tributo incalcolabile alla salute di fumatori, non fumatori e agricoltori. E il tabacco non solo danneggia gli esseri umani, ma danneggia anche l'ambiente".

Il rapporto si rivolge anche ai governi invitandoli a vietare il greenwashing dell'industria del tabacco e a evitare che le aziende del settore diano di sé una immagine distorta in materia ambientale. In un comunicato, Philip Morris International ha respinto gli addebiti: ''Alcuni gruppi di lobby anti-tabacco ben finanziati con forti legami con l'OMS si sono impegnati a chiudere il dibattito e chiudere le porte a sforzi di cooperazione che possono portare a risultati migliori per il mondo. Adottiamo un approccio diverso. Philip Morris International (PMI) è pienamente a favore di una divulgazione completa e incoraggia un dialogo aperto, onesto e basato sui fatti con tutte le parti interessate".

Oltre agli esempi di greenwashing, il rapporto mette in evidenza l'impatto ecologico dell'industria del tabacco. Ogni anno, 32 milioni di tonnellate di foglie di tabacco vengono coltivate a livello globale per produrre 6 trilioni di sigarette.

Occorrono circa 22 miliardi di tonnellate di acqua per coltivare il raccolto globale, o l'equivalente di 8,8 milioni di piscine olimpioniche, spesso in luoghi in cui l'acqua è limitata, afferma il rapporto. Si stima che quasi immense estensioni di foresta nel mondo siano andati persi a causa della coltivazione del tabacco dagli anni '70, secondo il rapporto. Anche le sigarette elettroniche sono nel mirino del rapporto, sostenendo che i rifiuti che esse producono ''sono potenzialmente una minaccia ambientale più grave dei mozziconi di sigaretta poiché introducono plastica, sali di nicotina, metalli pesanti, piombo, mercurio e batterie agli ioni di litio infiammabili nei corsi d'acqua, nel suolo e nella fauna selvatica".
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