I proclami di Putin affondano rublo e mercato russo

- di: Redazione
 
L'annuncio di Vladimir Putin, che ieri sera, in televisione, ha annunciato il riconoscimento delle repubbliche filo-russe in territorio ucraino, ha avuto immediatamente ripercussioni negative sul fronte valutario e su quello dei mercati.

Russia: le parole di Putin affossano il mercato e il rublo

Il rublo, ieri, non appena il presidente ha concluso il suo intervento, ha progressivamente perso di valore, attestandosi a fine contrattazioni sulla quotazione di 80,0650 contro il dollaro, recuperando parzialmente solo dopo che Putin si è detto certo che la sua azione gode dell'appoggio del popolo.

L'arretramento del rublo è guardato con grandi timori in Russia, soprattutto in considerazione dei contraccolpi inflazionistici e, quindi, sulle conseguenze che determinerà sul tenore di vita che in tanti vedono in preoccupante discesa.

Per quanto riguarda il rapporto con l'Euro, la moneta russa ieri ha perso il 2,6 per cento, attestandosi a 89,79 (dopo avere toccato i 90,78650). Nessun asset russo è rimasto indenne, con le azioni che sono scese ai minimi dall'inizio di novembre 2020 e i rendimenti obbligazionari, che si muovono inversamente rispetto ai prezzi, saliti ai massimi da gennaio 2016.

L'indice RTS, denominato in dollari, ha chiuso la giornata in ribasso del 13,2 per cento, a 1.207,5 punti, mentre e l'indice russo MOEX, basato sul rublo, ha perso il 10,5% a 3.036,9 punti. Le azioni delle principali banche russe Sberbank e VTB sono scese rispettivamente del 2o e del 17 per cento. Anche le azioni del colosso petrolifero Rosneft sono scese, perdendo il 13,3 per cento.
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