Prandini (Coldiretti): "Siccità: accelerare sui bacini di accumulo"

- di: Daniele Minuti
 
L'emergenza siccità continua a colpire l'Italia e i danni per il nostro Paese continuano ad accumularsi. Per fronteggiare tale crisi, è stato annunciato un coordinamento fra i Ministeri e la Protezione Civile, in modo da fronteggiare l'allarme a più livelli. E di questo ha parlato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, parla dell'emergenza siccità

Con le sue dichiarazioni, Prandini ha elencato l'impatto che lo scarseggiare dell'acqua sta avendo sulla Penisola: "Con la morsa della siccità che non si allenta, mentre crescono esponenzialmente i danni alle colture e le misure di restrizione sull’uso dell’acqua, occorre accelerare sulla dichiarazione dello stato di emergenza nei territori più colpiti ma anche e soprattutto sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie. La situazione nei territori e le previsioni meteo per i prossimi giorni rendono sempre più evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo. Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana e potremmo arrivare al 50%, evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno. L’Italia ha bisogno di nuovi invasi a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che in presenza di acqua potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale per garantire cibo al Paese".

Ma come si può raggiungere questo obiettivo? "È necessario" - spiega il presidente di Coldiretti - "che la questione sia trattata per quella che è, cioè una vera e propria emergenza nazionale, velocizzando le autorizzazioni burocratiche come fatto, ad esempio, per il caso del Ponte Morandi a Genova. Solo in questo caso sarà possibile dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini.Nei campi il conto dei danni della siccità è salito a 3 miliardi di euro, secondo una stima Coldiretti, con i raccolti i raccolti bruciati sui terreni senz’acqua mentre esplodono i costi per le irrigazioni di soccorso per salvare le piantine assetate e per l’acquisto del cibo per gli animali con i foraggi bruciati dal caldo".

Prandini conclude così: "Quanto allo stato di emergenza, che avevamo chiesto nei giorni scorsi con una lettera al premier Mario Draghi e che le Regioni hanno condiviso, serve l’intervento del sistema della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regioni interessate, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica, e cooperare per una gestione unitaria del bilancio idrico".
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