Petrolio: i prezzi salgono ai livelli del 2014, pesano tensioni nel Golfo

- di: Redazione
 
Le preoccupazioni degli investitori per le tensioni politiche globali che coinvolgono i principali produttori, come gli Emirati Arabi Uniti, e che potrebbero esasperare le già rigide prospettive di offerta, stanno spingendo i prezzi del petrolio ai massimi dal 2014.
Un quadro esaustivo della situazione è dato dalle quotazioni raggiunte nella giornata di martedì, ritenuta dagli analisi come chiarificatrice del clima. I future sul greggio Brent sono aumentati di 1,03 dollari (l'1,2 per cento), per attestarsi a 87,51 dollari al barile. I future sul greggio US West Texas Intermediate hanno chiuso a 85,43 dollari al barile, con un + a 1,61 dollari (+1,9 per cento).
Entrambi i benchmark hanno quindi toccato il loro massimo da ottobre 2014 e alcune fonti dell'Opec - che concordano con gli analisti di Goldman Sachs - vedono come possibile una quotazione del barile a cento dollari entro l'anno.

Petrolio: i prezzi salgono ai livelli del 2014

I problemi di approvvigionamento sono aumentati questa settimana dopo che i guerriglieri Houthi, dello Yemen, hanno sferrato un attacco verso gli Emirati Arabi Uniti, aumentando le ostilità tra il gruppo - vicino all'Iran - e la coalizione guidata dall'Arabia Saudita. Dopo aver lanciato attacchi con droni e missili che hanno provocato esplosioni nei camion di carburante e ucciso tre persone, il movimento Houthi ha avvertito che potrebbe prendere di mira più strutture, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno affermato di riservarsi il diritto di "rispondere a questi attacchi terroristici".

L'attacco a un importante alleato arabo del Golfo degli Stati Uniti porta la guerra tra il gruppo Houthi e la coalizione a guida saudita a un nuovo livello e potrebbe ostacolare gli sforzi per contenere le tensioni regionali, mentre continuano le trattative tra Washington e Teheran sul nucleare. Secondo alcuni analisti, l'attacco del gruppo yemenita non è stato grave di per sé, ma solleva il timore di ulteriori interruzioni, nei prossimi mesi, dell'approvvigionamento nella regione. Il fatto che i colloqui sul nucleare tra Washington e Teheran siano ancora in alto mare rende difficile che il petrolio iraniano torni sul mercato.

La compagnia petrolifera degli Emirati Arabi Uniti, SAdnoc, ha comunque reso noto di avere attivato dei piani per garantire la fornitura ininterrotta di prodotti ai suoi clienti regionali ed internazionali, predisposti dopo un incidente nel suo deposito di carburante di Mussafah.
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