Ci risiamo: nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025 tornerà l’ora legale. Alle 2 di notte le lancette dovranno essere spostate avanti di un’ora, portandoci direttamente alle 3. Un cambiamento che segna l’inizio della bella stagione, regalandoci giornate più lunghe e, almeno sulla carta, un po’ di risparmio energetico. Ma, come ogni anno, il cambio d’ora porta con sé non solo aspettative e benefici, ma anche polemiche e disagi.
Ora legale 2025, quando cambia l’orario e perché continuiamo a spostare le lancette
L’ora legale è stata introdotta con l’obiettivo di sfruttare al massimo la luce solare naturale e ridurre il consumo di energia elettrica. L’idea risale al XVIII secolo, quando Benjamin Franklin ipotizzò per la prima volta che anticipare l’orario avrebbe consentito di risparmiare candele. In Europa, invece, l’adozione dell’ora legale è avvenuta in modo sistematico solo nel XX secolo, soprattutto per far fronte alle esigenze di risparmio energetico durante le guerre mondiali e la crisi petrolifera degli anni ’70.
Eppure, nonostante la logica di fondo, il cambio dell’ora è oggi sempre più discusso. Se un tempo il risparmio energetico era evidente, oggi con l’illuminazione a LED e abitudini di consumo differenti, gli effetti sulla bolletta sono sempre più trascurabili. Nel frattempo, invece, gli studi sugli effetti negativi sul sonno e sulla salute delle persone si moltiplicano, evidenziando come il cambio dell’ora possa incidere sul ritmo circadiano e aumentare il rischio di insonnia, stress e persino problemi cardiaci nei giorni successivi al passaggio all’ora legale.
L’Unione Europea voleva abolire il cambio d’ora, ma tutto è fermo
Il tema del cambio d’orario è talmente dibattuto che nel 2018 la Commissione Europea aveva proposto di abolirlo, lasciando ai singoli Stati la libertà di scegliere tra ora solare e ora legale permanente. Un sondaggio lanciato tra i cittadini europei rivelò che circa l’80% era favorevole a eliminare il doppio cambio annuale. Tuttavia, la proposta è rimasta bloccata per la difficoltà di trovare un accordo tra i Paesi membri.
Alcuni Stati, come la Finlandia, avevano spinto per mantenere l’ora solare tutto l’anno, ritenendo più naturale seguire il ciclo astronomico della luce. Altri, come la Spagna e l’Italia, avrebbero preferito l’ora legale permanente, per godere di più ore di luce nel pomeriggio e nella sera. Ma senza un’intesa, tutto è rimasto invariato e ogni anno ci troviamo ancora a spostare le lancette avanti e indietro.
Meglio l’ora solare o l’ora legale tutto l’anno?
Il dibattito, però, non si è mai spento. Da una parte ci sono coloro che sostengono l’adozione dell’ora legale per tutto l’anno, evidenziando i vantaggi in termini di sicurezza stradale, attività economica e benessere psicologico: più luce la sera significa meno incidenti, più tempo per lo svago all’aperto e un possibile impatto positivo sul commercio.
Dall’altra parte, chi difende l’ora solare sottolinea che il nostro orologio biologico è regolato dalla luce naturale e che un prolungato disallineamento con i ritmi circadiani potrebbe avere effetti negativi sulla salute, aumentando problemi di insonnia e difficoltà di concentrazione.
Cosa succederà in futuro?
Per il momento, l’Italia non ha preso alcuna iniziativa per cambiare il sistema attuale, e lo stesso vale per l’Unione Europea, dove il tema è finito in secondo piano rispetto a questioni più urgenti. Ma il dibattito continua, con sempre più esperti che chiedono di riconsiderare la questione.
Intanto, anche nel 2025 dovremo ricordarci di cambiare l’orario. E, come ogni anno, ci sarà chi festeggerà per le giornate più lunghe e chi, invece, maledirà l’ora di sonno persa, aspettando con impazienza il ritorno dell’ora solare il prossimo autunno.