Talk-show politici, l'indagine: fiducia tradita e spettacolo che polarizza

- di: AdnKronos
 
Nel panorama dei talk show politici italiani, un recente studio evidenzia un contrasto significativo tra ciò che il pubblico desidera e la selezione degli ospiti operata dalle redazioni. Secondo i ricercatori Fedra Negri e Gaetano Scaduto, rispettivamente ricercatrice e dottorando presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, i dati raccolti dimostrano che la maggior parte degli ospiti nei talk show sono uomini di mezza età, spesso politici e giornalisti, nonostante il pubblico dimostri una maggiore fiducia nei confronti di giovani e donne.

La selezione degli ospiti: un profilo ineguale
Lo studio, che ha analizzato oltre 920 ospiti di 653 episodi di dodici talk show tra l’autunno 2023 e la primavera 2024, è stato pubblicato sul pregiato sito economico-sociale lavoce.info e rivela che il 72% degli ospiti sono giornalisti o politici, con una predominanza degli uomini e una media di età di circa 58 anni. In particolare, alcuni programmi, come Quarta Repubblica, mostrano una netta preferenza per ospiti di età superiore ai 60 anni. “In generale, le redazioni tendono a privilegiare figure di età avanzata, poco inclini ad ospitare voci giovani o femminili,” osservano Negri e Scaduto.
Un dato significativo riguarda la bassa presenza femminile: in media, solo il 30% degli ospiti sono donne, con alcuni programmi come Quarta Repubblica che registrano addirittura il 25% di presenze femminili. “I talk show più equilibrati sono quelli come Diritto e Rovescio, che raggiungono il 40% di partecipazione femminile” affermano gli autori.

La fiducia del pubblico: un paradosso
Un altro aspetto interessante riguarda le preferenze del pubblico. Dall’esperimento condotto su un campione rappresentativo di 900 persone, emerge che gli italiani ripongono maggiore fiducia in donne e giovani rispetto agli uomini anziani. Inoltre, gli economisti e giuristi sono ritenuti più affidabili di giornalisti o scienziati politici, sebbene la percezione di affidabilità sia fortemente influenzata dal condividere le stesse idee politiche dell’ospite. “Anche se un ospite proviene da una categoria con scarsa fiducia, come i filosofi, se condivide le nostre idee politiche, diventa più credibile”, aggiungono Negri e Scaduto.

La spettacolarizzazione dell’informazione
Il fenomeno dei talk show, definito da alcuni studiosi come la “Democrazia del talk show”, è quindi legato alla ricerca della spettacolarizzazione a discapito della qualità informativa. Gli autori suggeriscono che le redazioni prediligano ospiti capaci di “alimentare polemica e polarizzazione”, piuttosto che quelli più preparati ma meno coinvolgenti. Questo si inserisce in un trend in cui il pubblico preferisce vedere ospiti che rispecchiano le proprie inclinazioni politiche, creando una continua divisione ideologica.

“Un’Italia che si rispecchia nei talk show” è quindi l’immagine che emerge da questa analisi, un’Italia in cui la fiducia è spesso subordinata alla spettacolarizzazione e alla polarizzazione delle idee, con una chiara preferenza per chi alimenta la discussione piuttosto che per chi, più tranquillamente, la spiega.
(Nella foto Mario Giordano intervista nel suo talk Giorgia Meloni)
 
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