Mascherine, distanziamento sociale, igienizzazione personale e degli ambienti, divieti di spostamento, incontri possibili sono con persone con cui esistono vincoli di parentela. L'emergenza sanitaria ci ha imposto di comportarci in modo diverso, per tutelare la nostra salute e quella degli altri. Restrizioni e consigli pressanti per evitare che il Covid-19 diventasse ancora più pernicioso e, quindi, facesse lievitare il numero delle persone colpite o, peggio, uccise dal virus tra indicibili malattie.
Ma questa limitazione delle libertà personali, questa compressione della possibilità di ciascuno di decidere a seconda dei suoi desideri, sono fini a se stesse o hanno altre e nascoste finalità? Quindi, questo stato di cose, cosa sta comportando?
In prima battuta, il fatto che, non appena sono state riaperte le porte delle stalle, centinaia di migliaia di persone sono sciamate, come mosche impazzite, prendendo d'assalto luoghi aperti e ritrovi, per incontrare, divertirsi, dimenticare non pensando a comportamenti improntati ad un minimo di cautela. Una reazione comprensibile, ma sino ad un certo punto; censurabile, ma sino ad un certo punto.
Quello che appare incontrovertibile è che le lunghe settimane di isolamento da molti (non tutti) sono state intese come una ingiustificata segregazione, quasi che non fosse in ballo la salute dei singoli e della collettività.
Ma più di questo è palese che c'è una parte della popolazione (consistente o meno, di certo ispirata dalle ali estreme della nostra composizione politica) che in quanto è accaduto vede un tentativo di instaurare, in Italia, un sistema totalizzante e totalitario, in cui le misure mirate al restringimento dei nostri spazi di libertà hanno il solo obiettivo di cominciare ad abituare gli Italiani ad un regime, dove chi comanda (ovviamente, per la destra, il Governo) sta lavorando per determinare una acquiescenza forzata alle nuove regole, e quindi non fare cogliere che la democrazia sta per essere cancellata.
Qualcuno sostiene, infatti, che mentre gli Italiani devono sottostare al divieto di uscire, abbracciarsi, socializzare, questo Stato cinico e baro spalanca le braccia all'immigrazione irregolare, riservando ai clandestini trattamenti da V.I.P., addirittura fornendo loro beni di primissima necessità (le mascherine) agli Italiani negati in modo criminale e strumentale.
Scenari da incubo, in cui uno Stato diventato un Moloch che pretende sacrifici umani strangola le libertà personali per piegare la voglia di libertà di ciascuno a dei canoni in cui i margini sono talmente stretti da vietare persino i sogni.
Una manipolazione del cervello della gente per fare nascere l'Uomo nuovo, che non si ribella, che accetta tutto, che non ha ambizioni, programmato solo per obbedire ed eseguire allo scattare di un ordine subliminale. Insomma, un popolo intero formato da ''Manchurian candidates'' che non pensano, ma programmati per obbedire.
Prospettive portare all'estremizzazione per chiari interessi politici. Ma, bisogna pure ammetterlo, un fondo di verità c'è perché dall'improvvisazione che sembra sovrintendere alle strategie del Governo emerge la fondatezza delle rabbia popolare. Perché le raffiche di annunci si susseguono a ritmo ravvicinato facendo mancare agli Italiani soprattutto le certezze. I soldi dallo Stato non arrivano, lo snellimento delle pratiche è una pia illusione, l'abbattimento della burocrazia è solo un sogno.
Insomma, ormai tutto è drammatizzato, ma, almeno questa volta, l'ideologia c'entra poco. Se il Governo vuole che la gente accetti tutte le promesse, deve dare corso ad atti concreti degni di questo nome. Le promesse che rimangono tali non riempiono le tasche e gli stomaci. Il rischio è che la mancanza di fiducia verso ci comanda possa sfociare in qualcosa che, se dovesse scatenarsi, sarebbe difficile da fermare.