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Dazi, Cina risponde a Trump: "No a ricatti Usa, combatteremo fino alla fine"

- di: AdnKronos
 
Pechino dopo le minacce del presidente Usa sull'imposizione di altri dazi al 50%: "Un errore dopo l'altro, che mette in mostra ancora una volta la natura ricattatoria degli Stati Uniti"
La Cina replica al presidente Usa Donald Trump e alla minaccia di un ulteriore imposta del 50% se non annullerà i dazi reciproci. Dopo aver accusato gli Stati Uniti di comportarsi "in maniera ricattatoria", Pechino ha assicurato che "combatterà fino alla fine".
La Cina replica a Trump
La Cina, ha fatto sapere un portavoce del ministero del Commercio, "prenderà con decisione contromisure per salvaguardare i suoi diritti e interessi". "Se gli Stati Uniti insisteranno su questa strada - ha ammonito ancora il portavoce, ribadendo per l'ennesima volta che Pechino è pronto al "dialogo" e che "non ci sono vincitori in una guerra commerciale" - la Cina combatterà fino alla fine".

Secondo il portavoce del ministero del Commercio, "l'imposizione da parte degli Stati Uniti delle cosiddette tariffe reciproche sulla Cina è priva di fondamento e rappresenta una tipica pratica di bullismo unilaterale". E ancora: "La minaccia degli Stati Uniti di aumentare le tariffe sulla Cina è un errore dopo l'altro, che mette in mostra ancora una volta la natura ricattatoria degli Stati Uniti".

Quindi il portavoce ha spiegato che le contromisure adottate in risposta di dazi di Trump "cercano di salvaguardare la propria sovranità, la propria sicurezza e i propri interessi di sviluppo, nonché di mantenere l'ordine commerciale internazionale, che è completamente legittimo”.
"La Cina ribadisce che nessuno vince in una guerra commerciale e che il protezionismo è un vicolo cieco. Le pressioni e le minacce non sono il modo giusto di trattare" con Pechino, ha concluso il portavoce, prima di esortare gli Stati Uniti a "correggere immediatamente le loro pratiche sbagliate, annullare tutte le misure tariffarie unilaterali, smettere di soffocare l'economia e il commercio della Cina e risolvere le differenze attraverso un dialogo equo basato sul rispetto reciproco".

La minaccia di Trump alla Cina
Trump, mentre le Borse hanno sofferto ancora, tira dritto: i dazi non si toccano, i Paesi che vogliono essere 'liberati' devono trattare con Washington e fare offerte più che convincenti. I negoziati sono aperti, a poche ore dall'entrata in vigore delle tariffe più alte che verranno introdotte mercoledì 9 aprile.

Nel mirino della Casa Bianca c'è soprattutto la Cina. Con Pechino, la guerra commerciale ha raggiunto un'intensità altissima. E l'escalation potrebbe continuare. "La Cina ha introdotto tariffe del 34% oltre a quelle già in vigore. Se non le rimuovono entro domani (le 18 italiane di martedì 8 aprile), imporremo altri dazi del 50% al di là di quelli già annunciati. Ho un ottimo rapporto con il presidente Xi e spero che rimanga così, ma non possono comportarsi in questo modo", ha detto Trump in un braccio di ferro senza fine.



 

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