Nomisma: Italia sesto esportatore mondiale per Food&Beverage

- di: Barbara Leone
 
Nel corso dell’evento “L’export come driver di crescita per il Food&Beverage. Scenari, strategie e prospettive di sviluppo per il Made in Italy”, promosso da Verallia, primo riferimento in Europa per la produzione di vetro cavo ad uso alimentare, in collaborazione con Nomisma e Food e tenutosi a Milano lo scorso 11 novembre, sono stati presentati i dati relativi alla ricerca, che ha evidenziato il sesto posto dell’Italia quale esportatore mondiale di prodotti alimentari e bevande, con un giro d’affari di 42,3 miliardi di euro nel 2021, che arrivano a 50 se includiamo anche i prodotti agricoli, dopo Usa, Germania, Paesi Bassi, Francia e Brasile.

Nomisma: Italia sesto esportatore mondiale per Food&Beverage

All’incontro ha partecipato Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi per Nomisma, che ha dichiarato: “Nel caso dei mercati dove la presenza del food & beverage italiano è già consolidata, le maggiori opportunità di crescita si intravedono per gli Usa, primo importatore mondiale di prodotti alimentari e bevande e seconda destinazione dell’export italiano. Si tratta di un mercato caratterizzato da dimensioni importanti, un’elevata capacità di spesa e una domanda di prodotti italiani ancora concentrata in pochi stati federali, i primi cinque intercettano il 55% delle importazioni italiane di food e il 70% di quelle di vino, tutti fattori che sottintendono enormi potenzialità di crescita per il nostro export. Per non dimenticare l’ottimo appeal di cui gode il food made in Italy tra gli americani: per il 28% l’Italia è il Paese straniero con i prodotti alimentari e bevande di maggiore qualità”.

In termini di tendenze, l’Italia è anche il Paese europeo più performante sia nel medio periodo (Cagr 2016-2021 del +6,2% contro il +3,8% della Francia e il +2,9% della Germania), sia nel 2022. Nei primi sette mesi del 2022, l’export italiano ha raggiunto un nuovo record: 28,5 miliardi di euro, in crescita del 21% rispetto al 2021, contro il +15% e il +16% messi a segno nel medesimo periodo da Germania e Francia. Grazie alla qualità delle sue produzioni, l’Italia è leader mondiale nell’export di pasta e conserve di pomodoro, in cui detiene una market share rispettivamente del 29% e 44%, mentre è seconda nelle esportazioni di vino, con una quota del 24% per gli spumanti e del 21% per i fermi (qui a detenere la leadership è la Francia) e di olio extra-vergine di oliva (20%).
Nonostante l’attuale e incerto scenario macroeconomico globale, che vede un rallentamento dell’economia e una crescita delle tendenze inflattive, le opportunità per un’ulteriore espansione dell’export italiano food & beverage nei prossimi anni sono plausibili, sia tra i mercati più maturi sia tra quelli emergenti.

Tra i Paesi emergenti degni di nota si segnalano, per il Medio Oriente, Israele, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, mentre, nell’Est Europa, Polonia e Romania. Per la Cina, invece, si prevede una ripresa dell’economia già dal 2023. Tuttavia, il mercato emergente dalle maggiori potenzialità per l’export food & beverage made in Italy, è la Corea del Sud, grazie a una economia fiorente e a tassi di crescita annui a doppia cifra dell’export alimentare tricolore.

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