Il regista di culto mette all’asta patrimoni personali per fronteggiare il colpo finanziario del suo ultimo progetto.
Il nome Francis Ford Coppola (foto) evoca capolavori come Il Padrino e Apocalypse Now, ma oggi lo troviamo al centro di una vicenda sorprendente: quello che un tempo sembrava un impero tra cinema, vigneti e resort sta diventando un’asta personale su beni di grande pregio, con l’obiettivo di tamponare perdite ingenti.
Il flop che non ti aspetti
Nel 2024 Coppola ha realizzato in prima persona il film Megalopolis, un’opera concepita da decenni che si è concretizzata con un budget di circa 120 milioni di dollari interamente autofinanziati. L’incasso mondiale, però, non ha superato i 15 milioni, trasformando il progetto in uno dei maggiori disastri finanziari del cinema recente.
In una recente intervista, il regista ha ammesso senza esitazioni: “I don’t have any money because I invested all the money that I borrowed to make ‘Megalopolis’. It’s basically gone.”
Vigneti, orologi unici e un’isola del Belize in vendita
Per recuperare almeno parte delle perdite, Coppola ha iniziato una liquidazione di beni personali di grande valore. Oltre alla precedente dismissione dei suoi vigneti californiani, ora sta mettendo sul mercato pezzi della sua collezione privata di orologi e perfino una sua isola tropicale.
Il 6 e 7 dicembre, a New York, la casa d’aste Phillips proporrà sette orologi di prestigio appartenuti al regista. Fra questi, spicca un modello progettato insieme al celebre orologiaio François-Paul Journe, unico al mondo, basato sull’idea di indicare le ore attraverso una sola mano meccanica, un gioco tecnico e creativo definito da addetti ai lavori come una “sfida impossibile”.
Non meno notevole è la vendita della sua isola privata nel Belize: Coral Caye, un paradiso autosufficiente di 2,5 acri, raggiungibile in 25 minuti di barca dalla costa. L’isola è stata ceduta per circa 2 milioni di dollari, dopo anni in cui veniva affittata come esclusivo rifugio ecoturistico.
Motivi e reazioni
Coppola non ha mai nascosto la sua filosofia: nessuna grande opera nasce senza un grande rischio. La scelta di finanziare totalmente Megalopolis ha avuto un costo personale enorme, ma coerente con l’immagine di autore radicale che ha sempre difeso.
Un broker coinvolto nella vendita dell’isola ha spiegato: “Mr. Coppola was very sad to see his lease come to an end. He treasured his time on this island paradise and it was a special place for him.”
Cosa significa per il futuro del cinema indipendente?
Il caso Coppola riaccende il dibattito sul destino del cinema indipendente di grande ambizione. Se persino un’icona con decenni di gloria alle spalle deve vendere beni personali per realizzare un progetto visionario, qual è lo spazio per i registi emergenti che vogliono tentare la stessa strada?
La storia di Megalopolis mostra quanto sia fragile l’equilibrio tra creatività e mercato: senza il supporto delle major, anche un gigante può ritrovarsi a dover smontare pezzo dopo pezzo il proprio patrimonio.
L’eredità che resta
Nonostante le difficoltà, Coppola continua a incarnare lo spirito dell’artista libero. La sua filmografia, il suo lavoro nel mondo del vino e dell’ospitalità, il suo ruolo nella storia del cinema restano intatti. L’audacia con cui affronta ogni progetto è parte della sua eredità quanto i suoi film.