Natale, in Francia parte la crociata anti-Amazon: "Uccide il commercio tradizionale"

- di: Jean Aroche
 
Dalla Francia è partita una crociata contro Amazon, al centro di vivaci polemiche perché accusata di imporre un modello commerciale che soffoca le piccole attività, distruggendo anche importanti porzioni della memoria collettiva. Un ''Natale senza Amazon" è quanto chiedono, con una mozione, decine di personalità francesi e, scorrendo la lista dei firmatari, si possono leggere nomi importanti, come quello del sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, dell'ex ministro dell'Ambiente, Delphine Batho, e del cantautore François Morel. Ma anche del gruppo
Esponenti della Sinistra, ambientalisti, personalità del mondo della cultura, delle associazioni e delle organizzazioni non governative, tutti uniti nel sostenere la petizione - lanciata questa mattina - per chiedere a tutti di non utilizzare la piattaforma Amazon durante il periodo natalizio.

"Caro Babbo Natale, quest'anno stiamo prendendo l'impegno di un #NoelSansAmazon" , di un Natale senza Amazon, affermano i firmatari. Tra i quali ci sono anche gruppi ecologisti (France Nature Environnement, Greenpeace), la Confederazione nazionale del commercianti e il Sindacato dei librai, il regista Cyril Dion, la scrittrice Christine Orban e lo stilista Philippe Geluck.
Nella mozione, sottolineando che lo sviluppo di Amazon determina gravi conseguenze sociali, fiscali e ambientali, i firmatari auspicano che, nel periodo di Natale, per gli acquisti ci si rivolta ai negozi locali o all'economia circolare.

"Non è solo un invito a non ordinare su Amazon, è anche una petizione positiva a vantaggio dei commercianti locali e di un e-commerce più sostenibile" afferma il deputato del distretto Maine-et-Loire, Matthieu Orphelin. Nella petizione si punta il dito anche contro le leggi che, di fatto, agevolano lo sviluppo di Amazon. Per questo si sollecita l'adozione di un quadro legislativo "che ponga fine alla concorrenza sleale e all'ingiustizia fiscale tra i colossi digitali e negozi fisici e locali" .

La pubblicazione della petizione segue quella di un forum dove 120 politici, sindacati, ma anche librai ed editori, chiedono l'imposizione di una tassa eccezionale sulle vendite di Amazon , sottolineando "l'urgenza di fermare l'espansione di gigante americano dell'e-commerce".
Nella petizione dei "120" si legge, tra l'altro, che "la crisi Covid dovrebbe servirci a ripensare a fondo i nostri modi di consumo e di vita sociale, per non sprofondarci in un mondo di consumi eccessivi predatori''.

Al grido di "Fermate Amazon", la petizione dei 120 - pubblicata sul sito Franceinfo e che sta raccogliendo centinaia di adesioni - afferma che "la ribellione che sta montando ovunque in Francia deve ancora crescere, perché il mondo sognato da Amazon è in totale contraddizione con la profonda aspirazione a una vita dignitosa su un pianeta vivibile". Per questo è stata lanciata una mobilitazione entro il 27 novembre, data del Black Friday, per "mostrare l'urgenza di fermare l'espansione del colosso dell'e-commerce prima che sia troppo tardi" .
La risposta di Amazon non si è fatta attendere. Il management di Amazon France ha ric gli investimenti fatti in Francia, rivendicando la creazione diretta di 9.300 posti di lavoro per dieci anni.
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