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Mosca convoca il diplomatico italiano: “Reazione sproporzionata, in atto una campagna anti-russa”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Mosca convoca il diplomatico italiano: “Reazione sproporzionata, in atto una campagna anti-russa”

Il ministero degli Esteri russo ha convocato l’incaricato d’affari italiano a Mosca per chiedere spiegazioni sulla “reazione sproporzionata” di Roma a una serie di dichiarazioni ufficiali provenienti dal governo russo. La mossa, che rientra nei frequenti richiami incrociati tra capitali europee e Mosca dall’inizio del conflitto in Ucraina, segna un nuovo punto di attrito nei già tesi rapporti bilaterali tra Italia e Federazione Russa.

Mosca convoca il diplomatico italiano: “Reazione sproporzionata, in atto una campagna anti-russa”

La diplomazia del Cremlino ha denunciato apertamente quella che definisce una “campagna anti-russa” in atto in Italia, accusando apertamente Roma di cavalcare una retorica ostile che alimenterebbe un clima di aggressività politica e mediatica. All’incaricato d’affari italiano è stato chiesto conto della posizione ufficiale assunta dal governo e di alcune dichiarazioni giudicate “odiose” da parte di esponenti politici italiani di alto livello, non meglio specificati nel comunicato russo.

Il Cremlino alza il tono: la diplomazia italiana sulla difensiva
La convocazione del diplomatico italiano si inserisce in una dinamica ormai consolidata, in cui Mosca alterna segnali di apertura negoziale con dure prese di posizione contro i paesi occidentali considerati più schierati sul fronte ucraino. L’Italia, pur non essendo in prima linea come altri partner europei, ha mantenuto una linea critica verso il governo russo e ha appoggiato le sanzioni europee sin dalle prime fasi del conflitto.

Fonti della Farnesina hanno definito la convocazione “attesa, anche se non giustificata nei toni”, sottolineando che la posizione italiana resta coerente con il diritto internazionale e con i valori condivisi all’interno dell’Unione Europea e della NATO. Nessuna escalation diplomatica è prevista, ma l’episodio dimostra quanto il clima sia ancora altamente infiammabile.

Dalle parole ai segnali politici: rapporti in progressivo deterioramento
Dietro la tensione verbale si nasconde una realtà di relazioni bilaterali in rapido deterioramento. I canali di dialogo tra Italia e Russia si sono ridotti ai minimi termini dall’invasione dell’Ucraina. Scambi commerciali, cooperazione culturale e relazioni accademiche sono stati fortemente penalizzati, mentre la diplomazia si è rifugiata in formalismi e reciproche diffidenze.

Il governo italiano, nel suo complesso, ha adottato una postura solidale con Kiev, anche se con accenti diversi tra i partiti della maggioranza. In questo quadro, le parole di esponenti politici italiani, spesso pronunciate in contesti pubblici o mediatici, vengono ormai attentamente monitorate da Mosca, che non esita a rispondere in modo formale e talvolta plateale.

L'ultima goccia sembra essere stata proprio una serie di affermazioni di membri dell’esecutivo italiano che, secondo il Cremlino, avrebbero oltrepassato i limiti della critica diplomatica per scivolare in una retorica offensiva. L'identità di questi rappresentanti non è stata resa nota, ma alcuni osservatori ipotizzano riferimenti a recenti interviste rilasciate da ministri o sottosegretari in cui si evocavano responsabilità dirette del regime russo in crimini internazionali.

Il ruolo di Roma nei dossier internazionali e il dilemma del dialogo
L’Italia si trova ora a gestire un difficile equilibrio tra il sostegno all’Ucraina e il mantenimento di una finestra diplomatica aperta con Mosca, necessaria in numerosi dossier geopolitici: dall’energia al Mediterraneo, fino al controllo dei flussi migratori. La tensione bilaterale attuale rischia di compromettere anche quelle poche aree di collaborazione ancora esistenti, come le iniziative umanitarie e la cooperazione consolare.

All’interno della coalizione di governo, le reazioni alla nota del Cremlino sono variegate. Se la premier Meloni appare intenzionata a mantenere una linea ferma ma sobria, altri esponenti politici spingono per un atteggiamento più assertivo, ritenendo inaccettabile il tono accusatorio di Mosca. Il ministro degli Esteri è atteso a un chiarimento pubblico nei prossimi giorni, ma per ora prevale il basso profilo.

Uno scenario di isolamento crescente per Mosca
La convocazione del diplomatico italiano si inserisce in una strategia più ampia di Mosca, che negli ultimi mesi ha intensificato gli scontri verbali con le cancellerie europee. Francia, Germania, Polonia e Regno Unito sono già stati oggetto di richiami simili. Si tratta di un tentativo evidente di ribaltare la narrativa occidentale sul conflitto in Ucraina, presentando la Russia come vittima di un’aggressione politica e mediatica pianificata.

Ma il rischio per il Cremlino è quello di aggravare ulteriormente il proprio isolamento diplomatico. In un contesto già segnato da sanzioni economiche, crisi finanziaria interna e crescente difficoltà sul campo di battaglia, l’erosione dei rapporti anche con paesi storicamente dialoganti come l’Italia potrebbe rivelarsi controproducente nel medio periodo.

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