Morto Henry Kissinger, per decenni artefice della politica estera americana

- di: Redazione
 
Henry Kissinger, ex segretario di Stato americano durante le amministrazioni Nixon e Ford, uno dei più influenti artefici della politica estera degli Stati Uniti, si è spento, all'età di 100 anni, nella sua casa nel Connecticut. A confermare la notizia è stata la sua società di consulenza, la Kissinger Associates, con una breve nota in cui il suo fondatore viene definito ''uno stimato studioso e statista americano''. I funerali si svolgeranno in forma privata, mentre in un secondo momento si terrà, a New York, la cerimonia commemorativa.
L'ex segretario di Stato era nato Heinz Kissinger a Fürth, in Germania, il 27 maggio 1923. I suoi genitori, Louis e Paula Kissinger, eran fuggiti dalla Germania nazista ed emigrati negli Stati Uniti nel 1938. Prestò servizio nell'esercito americano nel 1943, anno in cui divenne cittadino degli Stati Uniti.

Morto Henry Kissinger, per decenni artefice della politica estera americana

Ad Harvard conseguì la laurea e il dottorato in scienze politiche. La sua carriera cominciò nel 1955, quando fu reclutato dal Council on Foreign Relations.
Fu consigliere per la sicurezza nazionale dal 1969 al 1975 e segretario di stato dal 1973 al 1977 sotto i presidenti Richard Nixon e Gerald Ford. Kissinger cercò anche di aprire relazioni diplomatiche con la Cina. In uno dei suoi più grandi successi, Kissinger organizzò una visita di stato tra Nixon e il leader cinese Zhou Enlai nel 1972. Gli sforzi portarono al Comunicato di Shanghai, che fornì linee guida per normalizzare le relazioni tra i due paesi.

Kissinger fu determinante nella guerra in Vietnam, facendo ricorso a massicci bombardamenti segreti della Cambogia e della capitale vietnamita di Hanoi.
Secondo un rapporto del Pentagono pubblicato nel 1973, "Henry A. Kissinger approvò ciascuno dei 3.875 bombardamenti in Cambogia nel 1969 e nel 1970" così come "i metodi per tenerli lontani dai giornali".
Alla fine della campagna di bombardamenti, soprannominata "Operazione Menu", gli Stati Uniti avevano sganciato oltre 2 milioni di tonnellate di bombe, uccidendo tra 150.000 e 500.000 civili, secondo i dati dell'esercito americano.

Verso la fine della sua vita, la richiesta che Kissinger testimoniasse o fosse reso responsabile delle sue decisioni quando era in carica divenne più forte. Contro di lui, come fece nel 2001 il giornalista britannico Christopher Hitchens, si levarono accuse specifiche, come quella di avere dato il via libera ai politici brutali alleati degli Stati Uniti per mettere a morte migliaia di civili innocenti.
Dopo aver lasciato il governo nel 1977, Kissinger fondò una società di consulenza, la Kissinger Associates, e ottenne ingenti compensi come relatore. Fu membro di diverse commissioni presidenziali e continuò a scrivere colonne sui giornali e ad offrire le sue opinioni in televisione. Nel 1994, Kissinger è stato assunto come consulente nei consigli di amministrazione sia della MGM che del Credit Lyonnais.
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