Mario Monti, ex presidente del Consiglio e senatore a vita, lancia un avvertimento diretto a Giorgia Meloni. Intervistato da Antonio Di Bella per il programma "Di Bella sul 28", in onda su Tv2000, Monti si sofferma sul rapporto tra la presidente del Consiglio e Elon Musk, il magnate sudafricano noto per la sua influenza globale, dalla tecnologia all'energia.
Monti avvisa Meloni: "Attenta alla vicinanza con Musk, rischi di influenza"
Monti sottolinea la necessità, per chi ricopre ruoli di vertice nel sistema Italia ed Europa, di mantenere una "distanza scrupolosa" da personalità con un peso determinante sull’economia. "Non penso che la presidente Meloni prenda ordini da Musk," chiarisce Monti, "ma certamente non ha reagito quando Musk ha espresso critiche sul sistema giudiziario italiano." La risposta, infatti, è arrivata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre Palazzo Chigi ha mantenuto un silenzio che, per Monti, potrebbe non essere solo una questione di opportunità politica ma di "inavvertenza del tema".
L’ex premier riconosce alla leader di Fratelli d’Italia abilità crescenti nelle relazioni con l’Europa. "Sta dimostrando notevoli capacità," osserva Monti, riferendosi anche al recente supporto trasversale ottenuto per la nomina del commissario europeo Raffaele Fitto. Tuttavia, non manca una critica velata: "Quando Meloni dice ‘finalmente per la prima volta l’Italia ha un ruolo degno in Europa’, implicitamente critica i suoi predecessori, dimenticando che l’Italia ha avuto figure di primo piano nella Commissione europea anche in passato."
Monti insiste sulla necessità di unire il Paese, specie nei momenti in cui si gioca il peso dell’Italia nel contesto internazionale. "Creare consenso e non dissenso dovrebbe essere un obiettivo prioritario per chi governa. Le divisioni sono fisiologiche su alcune questioni, ma superflue su altre."
L’appello di Monti sembra quindi andare oltre la questione Musk. È un invito alla prudenza e alla coerenza, due virtù che, a suo avviso, devono accompagnare chi ha il compito di guidare il Paese. Se Meloni vuole consolidare la sua immagine come leader europea, suggerisce Monti, dovrà saper calibrare relazioni personali e dichiarazioni pubbliche, evitando qualsiasi rischio di ambiguità.
Nell’era in cui poteri pubblici e privati si intrecciano in modi sempre più complessi, il monito di Monti non sembra casuale. È un richiamo alla trasparenza, alla responsabilità istituzionale e a quella distanza necessaria per governare senza condizionamenti, soprattutto quando in gioco ci sono gli equilibri tra politica e colossi economici globali.