Paperoni del mondo e d'Italia: chi sono i 62 milionari del Bel Paese

- di: Barbara Bizzarri
 
Dalle altezze siderali e ineguagliabili di Elon Musk, ovvero 330 miliardi di dollari, anche la fortuna totale dei super ricchi italiani non è disprezzabile: si parla di 200 miliardi di euro, in un contesto storico in cui come sempre accade i poveri diventano più poveri, il ceto medio si va dissolvendo e i ricchi diventano più ricchi, come conferma il rapporto di Ubs sui miliardari, che negli ultimi 10 anni hanno visto il loro patrimonio complessivo aumentare del 121%, passando da 6.300 miliardi a 14mila miliardi di dollari: in pratica, il Pil di Italia, Germania, Francia e Giappone messi insieme. Intanto, anche il numero di miliardari è salito da 1.757 a 2.682.

Paperoni del mondo e d'Italia: chi sono i 62 milionari del Bel Paese

Gli statunitensi sono i miliardari più ricchi e nell’ultimo anno sono riusciti ad accumulare più ricchezza di chiunque altro, tallonati però dai cinesi, le cui fortune crescono a ritmo vertiginoso: la loro ricchezza è più che raddoppiata dal 2015 al 2020, con un incremento del 137,6%, da 887,3 miliardi di dollari a 2.100 miliardi di dollari per poi calare fisiologicamente del 16%, assestandosi a 1.800 miliardi di dollari.
Nella zona geografica a cui appartiene l’Italia, quella dell’Europa occidentale, nel 2024 si contano 495 miliardari, in crescita dai 456 registrati nel 2023. Il Paese a più alta densità paperona è la Germania (117), seguita da Svizzera (85) e Regno Unito (82), poi c’è l’Italia, a quota 62 e a seguire la Francia, che ne annovera 46.

La maggior parte dei magnati sono tali per diritto di successione: una densità destinata a crescere in tutto il mondo. Secondo Ubs, nei prossimi 15 anni saranno trasferiti in eredità circa 6.300 miliardi di dollari anche se il passaggio generazionale non sarà sempre semplice a causa delle famiglie diventate più numerose: il numero dei rampolli è cresciuto da 4.136 del 2015 ai 6.641 del 2024. Ovviamente, in quanto a questo argomento, l’Italia spicca per esperienza dato che gli ereditieri sono il 60% dei 62 miliardari residenti nel Paese, che nell’insieme detengono un patrimonio di quasi 200 miliardi di dollari in salita del 23%, con uno degli incrementi più rilevanti in Europa. Fra i miliardari italiani, scorrendo la classifica Forbes, ci sono Giovanni Ferrero, patron dell’omonimo gruppo della Nutella gli eredi di Leonardo del Vecchio, fondatore di Luxottica, gli stilisti Giorgio Armani e Miuccia Prada, Piero Ferrari, secondo socio della casa di Maranello, l’imprenditore della farmaceutica Sergio Stevanato, Massimiliana Landini Aleotti, proprietaria di Menarini. Fra i più recenti ingressi, i fondatori di Tether, Paolo Ardoino e Giancarlo Devasini, e Andrea Pignataro, numero uno del gruppo di servizi finanziari Ion. Ubs osserva che l’aumento significativo di possidenti multizeri in Italia potrebbe anche dipendere dalla creazione di nuove fortune e dal trasferimento in Italia di Paperoni stranieri, attratti dal generoso regime fiscale.

Il Billionaire Ambition Report rileva poi che il tech sia il settore d’attività con l’aumento più rapido di ricchezza, che per i miliardari del comparto è triplicata negli ultimi anni, partendo da 788,9 miliardi e arrivando a 2.400 miliardi. Nel tech ci sono poi i miliardari che in media possono contare su, più o meno, 71 miliardi ciascuno. Il report cita anche gli interventi su cui si sono concentrate le attività che hanno arricchito i re del tech: la diffusione dell'e-commerce, dei social media e dei pagamenti digitali, il boom dell'IA generativa, lo sviluppo della cybersecurity, della fintech, della stampa 3D e della robotica.

Segue quindi il comparto industriale: in questo caso, il decennio passato ha visto aumentare la ricchezza degli industriali da 480.4 a 1.300 miliardi di dollari. Gli Stati hanno realizzato investimenti per affinare il loro vantaggio competitivo, soprattutto nell'economia green, per affrontare le sfide demografiche e per sostenere il trend economico del reshoring. Gli interventi di politica industriale favoriscono poi i settori tecnologicamente avanzati come l'aerospaziale, la difesa e i veicoli elettrici. Il rapporto evidenzia come dal 2020, sulla scia della pandemia da coronavirus, i miliardari abbiano iniziato a trasferirsi da un Paese all'altro con più frequenza: un superricco ogni 15 è andato a vivere in uno Stato diverso negli ultimi 4 anni: le destinazioni preferite restano Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Singapore e Stati Uniti.

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