Messaggi minatori, pressioni politiche e affari occulti sui progetti urbanistici.
Tra i 74 indagati anche il sindaco Sala, accusato di falso e induzione indebita.
Nel mirino Catella, Boeri, Tancredi e la Commissione Paesaggio.
Coinvolte opere simbolo della nuova Milano, da Porta Nuova al Pirellino.
Un sistema che salda potere politico, grandi studi e investitori privati.
(Foto: il sindaco di Milano Beppe Sala).
Il “warning” che scuote Palazzo Marino
Il 22 giugno 2023 l’archistar Stefano Boeri, indagato per la Torre Botanica nel progetto del Pirellino, invia un messaggio WhatsApp al sindaco Sala, definito dai pm “molto risoluto e di comando”:
“Prendilo come warning per domani”.
Il giorno dopo la Commissione paesaggio, guidata da Giuseppe Marinoni, rovescia il parere negativo e rilascia un visto condizionato al progetto.
Il “tempo sarà poi finito”: l’aut aut di Catella
Il 9 giugno 2023, Manfredi Catella (Coima) penalizza il Comune con un selfie via chat:
“Vedete voi […] ma il tempo sarà poi finito”,
rivolgendosi a Christian Malangone, direttore generale del Comune.
Un messaggio che la Procura interpreta come minaccia diretta, con richiesta di arresti domiciliari a carico di Catella.
Pressioni concentriche: assessore, dg, sindaco e lobby
Le chat acquisite mostrano un network di pressioni:
- L’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi auspica un “parere positivo con raccomandazioni”.
- Malangone e Tancredi intercedono su Marinoni, definito “faccendiere”, affinché cambi il parere sul Pirellino.
- Boeri lamenta ingerenze politiche: “Ci bocciate tutto, siete diventati di Potere al popolo”, in chat con Oggioni, ex vicepresidente della Commissione.
Il sindaco Sala tra avviso e sdegno
Dal 17 luglio 2025, il sindaco Sala è ufficialmente tra i 74 indagati, per due capi d’accusa: false dichiarazioni su Marinoni e induzione indebita per il progetto Pirellino.
Sala sbotta:
“Trovo allucinante apprendere da un giornale di essere indagato e non dalla Procura”.
Il sindaco giustifica:
“L’Amministrazione non si riconosce in questa lettura della Procura”.
Esclude ogni contatto diretto con Marinoni, ma ammette scambi con Tancredi.
Un sistema “di speculazione edilizia selvaggia”
La Procura lancia accuse pesanti:
- “Induzione indebita” e “corruzione circolare” tra Comune, Commissione paesaggio e soggetti privati.
- Marinoni avrebbe accumulato almeno 2,35 milioni di euro in parcelle legate ai suoi incarichi privati.
- L’indagine include opere simbolo della nuova Milano: Porta Nuova, Villaggio Olimpico, Biblioteca degli Alberi e i “nodi periferici” fra città e hinterland.
I protagonisti nel mirino
- Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione Paesaggio fino ad aprile 2024: richiesta di arresto per corruzione e false dichiarazioni.
- Manfredi Catella, fondatore di Coima: chiesti domiciliari per induzione indebita.
- Giancarlo Tancredi, assessore: iscritto nel registro per accuse di “asservimento sistemico” a lobby finanziarie.
- Stefano Boeri: indagato per concorso in induzione indebita, nessuna misura cautelare.
- Altri nomi coinvolti: Scandurra, Oggioni, Pella, Bezziccheri.
Verso il consiglio comunale: cosa succede ora
Il 21 luglio Sala riferirà in Aula, mentre FdI chiede le sue dimissioni.
Il Pd milanese (Elly Schlein e Capelli) dà “solidarietà e fiducia”.
La premier Meloni frena: “Un avviso di garanzia non richiede automatismi dimissionari”.
Un quadro strutturale
Questo filone di inchiesta mostra un quadro strutturale preoccupante: Milano come laboratorio di speculazione edilizia appoggiata da istituzioni, commissioni paesaggio e interessi privati.
La forte pressione politica — documentata da chat e incontri — mina la credibilità delle regole urbanistiche.
È un richiamo urgente a trasparenza e buon governo.
Il braccio giudiziario ha acceso la luce su un sistema che deve essere risanato.