Migranti, nuovi Cpr e trattenimento fino a 18 mesi. Meloni: "Nel Centrodestra visione comune"

- di: Barbara Bizzarri
 

Nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi, il governo ha varato la stretta contro l'emergenza sbarchi, con due novità che riguardano l’organizzazione del sistema di accoglienza in Italia: l'esistenza di almeno un Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) in ogni regione, e l'aumento del trattenimento dei migranti entrati illegalmente nel Paese fino a 18 mesi, ovvero il massimo consentito dalla normativa europea. Giorgia Meloni aveva anticipato il provvedimento nei giorni scorsi, prima con un videomessaggio e poi durante la visita a Lampedusa con Ursula von der Leyen di ieri: “Desidero esprimere grande soddisfazione per la compattezza e per il grande lavoro di squadra di tutto il Governo per far fronte all'emergenza immigrazione e per trovare soluzioni concrete alla forte pressione esercitata dai flussi di immigrati irregolari sulle nostre coste. È la conferma che, su questi temi, come su tantissimi altri, tutto il centrodestra ha la stessa visione e che tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni", ha detto, a quanto si apprende, la presidente del Consiglio durante la seduta, iniziata alle 13 e proseguita per circa un’ora.

Migranti, nuovi Cpr e trattenimento fino a 18 mesi. Meloni: "Nel Centrodestra visione comune"

Centri di permanenza per i rimpatri ospitano di cittadini in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione. La legge finora prevede che la permanenza duri "per il tempo strettamente necessario" e il cittadino straniero "deve essere trattenuto con modalità tali da assicurare la necessaria assistenza e il pieno rispetto della sua dignità". Il trattenimento finora poteva essere disposto per un tempo massimo di 90 giorni ma, in casi particolari, era prevista una proroga di altri 30, mentre adesso si potrà arrivare a un totale di 180. Secondo quanto indicato sul sito del Viminale, i Crp sono a Bari, Brindisi, Caltanissetta, Gradisca d'Isonzo (Gorizia), Macomer (Nuoro), Palazzo San Gervasio (Potenza), Roma, Torino, Trapani.

Il percorso tracciato dal governo consta nell’avere Cpr in tutte le regioni. Naturalmente, la priorità verrà data a quelle "di frontiera", perché sono quelle più esposte alla pressione migratoria. Le nuove strutture dovrebbero essere create in zone a bassa densità di popolazione, sfruttando edifici pubblici dismessi o in disuso, come per esempio le caserme. Non è escluso, inoltre, che si possano poi realizzare anche tensostrutture o impianti ad hoc. In base a un'altra misura approvata, la Difesa con il Genio militare affiancherà il Viminale per la realizzazione di nuovi Cpr, considerati strutture di interesse anche per la sicurezza nazionale. A questo proposito, si vuole anche migliorare il sistema del riconoscimento anagrafico: una delle maggiori preoccupazioni di Palazzo Chigi è legata all'autocertificazione della minore età, cosa che consente di poter usufruire dei vantaggi concessi ai minori che fanno ingresso nel Paese. Il governo vorrebbe intervenire anche su questo aspetto, in particolare quando la differenza tra età dichiarata e aspetto fisico è palesemente contrastante, attraverso esami medici e strumenti diagnostici.

Le nuove norme saranno inserite direttamente all'interno del decreto Sud: non si tratterà dunque di un emendamento al provvedimento, ma di una cosiddetta "ridelibera". Il Governo “seguirà con grande attenzione, passo dopo passo, gli impegni che l'Europa si è assunta con l'Italia, a partire dall'impegno per sbloccare in tempi rapidi le risorse previste dal Memorandum con la Tunisia - ha detto Meloni -. Al prossimo Consiglio europeo informale di ottobre, l'Italia chiederà agli altri Stati membri di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa. La serietà e la credibilità di questo governo hanno fatto sì che, a differenza di quello che accadeva in passato, la Commissione Europea e buona parte delle nazioni europee si sono schierate sulle stesse posizioni italiane".

La premier, quindi, ha aggiunto: “Decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani. Sono parole pronunciate ieri a Lampedusa dalla von der Leyen, sono parole che abbiamo più volte pronunciato io, Matteo, Antonio e noi tutti. Questa frase può essere considerata il sunto della nuova visione che si è affermata in Europa grazie all'Italia. Inoltre, in accordo con il ministro Tajani, saranno convocati gli ambasciatori di quei Paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità dichiarate al momento dello sbarco dagli immigrati sulle nostre coste. L'Italia chiederà loro la massima collaborazione per l'immediato rimpatrio degli irregolari, rappresentando che, sulle altre questioni di reciproco interesse, offrirà loro il medesimo grado di collaborazione ricevuta sul tema immigrazione".

Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli