Simone Miatton (CEO di Michelin Italia): "Michelin al centro della mobilità di tutti"

- di: Redazione
 
La strategia ‘Michelin In Motion’ per un’ambiziosa politica di crescita nei prossimi 10 anni, con una notevole trasformazione del Gruppo, la scelta del “Tutto sostenibile” con obiettivi molto impegnativi sulla sostenibilità, da raggiungere entro il 2030 (e la carbon neutrality entro il 2050), lo sviluppo del Gruppo sempre più trainato non solo dagli pneumatici ma anche da servizi e soluzioni legate alla mobilità, esperienze gastronomiche e di viaggio uniche, materiali high-tech, componenti flessibili, dispositivi medici, stampa 3D in metallo e mobilità dell’idrogeno. Intervista al CEO di Michelin Italia Simone Miatton.

Intervista al CEO di Michelin Italia, Simone Miatton

Ingegner Miatton, qual è l’obiettivo della campagna Michelin Motion for Life?
Michelin Motion for Life è una campagna che abbiamo lanciato nel 2021 in tutto il mondo, per far conoscere l’attività del gruppo Michelin a 360 gradi e ampliare la percezione del brand, così da raggiungere gli obiettivi di crescita del Gruppo.
La campagna vuole evidenziare come Michelin sia al centro della mobilità di tutti, in tutto il mondo. All’interno di ogni spostamento quotidiano, molto spesso c’è Michelin. Siamo un’azienda frequentemente associata esclusivamente ai pneumatici per auto ma, in realtà, sviluppiamo pneumatici di ogni tipo - dalle biciclette ai camion, passando per i veicoli industriali e gli aerei - servizi e soluzioni per le flotte e prodotti digitali come mappe e guide, tra cui spicca la Guida MICHELIN, un riferimento mondiale per la gastronomia. Il tutto con l’obiettivo di migliorare le esperienze di viaggio delle persone. Questa campagna vuole far conoscere tutte le soluzioni che Michelin propone per spostarsi in modo più sicuro, più piacevole e più sostenibile, incoraggiando nuove esperienze.

Durante il Capital Markets Day, il Ceo del Gruppo, Florent Menegaux, ha presentato l’approccio ‘All-Sustainable 2050’ e la strategia per la crescita di Michelin. Qual è la profondità di questa trasformazione, che prevede una spinta eccezionale sull’innovazione?
Essere sostenibili non significa solo prendersi cura dell’ambiente, ma è il risultato di una gestione integrata di diversi ambiti che consideriamo essenziali.
L’approccio “all sustainable” di Michelin prevede che in tutto lo sviluppo che faremo nei prossimi anni, si faccia sempre attenzione a preservare l’equilibrio tra tre dimensioni indispensabili, difficili da gestire contemporaneamente e riassunte nelle 3P: le Persone, il Profitto, il Pianeta.
Le persone che lavorano in Michelin hanno un ruolo fondamentale, ed il loro sviluppo e coinvolgimento è un fattore prioritario per il Gruppo. La seconda riguarda la dimensione economica, il Profitto. Un’azienda deve creare valore. Infine, il Pianeta. Preservare le risorse naturali e dell’ambiente che ci circonda.
Ecco perché parliamo di approccio “all sustainable”.
Michelin intende dare un contributo importante alle sfide che l’umanità deve affrontare, grazie alle proprie capacità specifiche di innovazione applicate ai nostri prodotti e ai servizi: raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2050 è certamente un obiettivo prioritario per il pianeta e i suoi abitanti.
In questo campo Michelin opera sia per raggiungere la neutralità di carbonio per quanto riguarda le proprie attività, sia per aiutare i propri clienti a raggiungere questo stesso obiettivo, grazie ad una proposta di prodotti e servizi che va oltre il pneumatico, spaziando dalle soluzioni digitali per una mobilità più efficiente, all’utilizzo di materiali ad alta tecnologia, alla stampa 3D, alla mobilità a idrogeno.

‘Tutto sarà sostenibile’, è l’impegno che ha preso Michelin. Ciò, ovviamente significa molte cose concrete, interrelate sinergicamente tra loro. Un’operazione colossale in un Gruppo grande e articolato, che agisce su scala mondiale come il vostro. ‘Tutto’ significa anche la sostenibilità di tutte le filiere e delle numerose attività oltre quella ‘core’ degli pneumatici?
Quando Michelin parla di sostenibilità non lo fa in riferimento esclusivo ai prodotti finiti. Si tratta di intervenire anche sui processi produttivi, sulla scelta di materie prime innovative e rinnovabili sviluppate attraverso numerose joint venture. Ma non solo, siamo impegnati in progetti di riforestazione e per assicurare la sostenibilità delle attività di coltivazione dell’albero della gomma, così come, all’altro estremo dell’utilizzo, per lo smaltimento dei pneumatici giunti a fine vita, attraverso innovativi processi che consentano di recuperare i materiali che li compongono, per reintrodurli nel ciclo produttivo. Un altro tema fondamentale è evitare gli sprechi. I nostri pneumatici sono concepiti per mantenere performance elevate dal primo all’ultimo chilometro. Questo significa, ad esempio, poter utilizzare i pneumatici fino al limite legale d’usura, evitando una sostituzione anticipata che comporta un maggior impatto sull’ambiente e maggiori costi per gli automobilisti. Un altro esempio concreto è quello relativo al sistema multivite dei pneumatici autocarro, una soluzione che permette di sfruttare la stessa carcassa più volte per aumentare il chilometraggio totale, in sicurezza, riducendo i costi.

Sul tema sostenibilità, Michelin ha annunciato di voler raggiungere la ‘carbon neutrality’ nel 2050 e in questo contesto afferma che ‘agire per il clima significa anche contribuire alla mobilità carbon neutral di persone e merci attraverso i suoi prodotti, servizi e soluzioni e sviluppando nuove soluzioni di mobilità come l’idrogeno’. Quanto è davvero promettente, in questo contesto, la carta dell’idrogeno?
Michelin crede molto in questa soluzione tecnologica. Attraverso Symbio, joint venture del gruppo Michelin e di Faurecia nata nel 2019, siamo impegnati nello sviluppo, produzione e commercializzazione di sistemi fuel-cell a idrogeno. Attualmente stiamo lavorando su due progetti di sviluppo rivolti ad autobus e automobili.

Guardando al settore degli pneumatici, ambito nel quale Michelin è leader nel mondo, quali sono le strategie e le innovazioni previste?
Anche per quanto riguarda i nostri prodotti ci siamo posti un obiettivo ambizioso: aumentare il contenuto delle materie prime sostenibili fino al 40% entro il 2030, per raggiungere il 100% nel 2050. In quest’ottica, la nostra “stella polare” è Vision, il concept presentato nel 2017. Si tratta di una ruota airless, connessa, ricaricabile attraverso stampanti 3D e realizzata esclusivamente con materiali sostenibili e biodegradabili.
Da allora abbiamo fatto molti progressi sui materiali che compongono i nostri pneumatici - alcuni di questi, già composti per il 40% da materiali sostenibili, sono attualmente in fase di test in campionati internazionali motorsport e troveranno un’applicazione commerciale a partire dal 2030 - e sulla struttura airless, come per il sistema-ruota Uptis, destinato alle automobili e per il quale la commercializzazione è prevista nel 2024. Questo tipo di struttura sarà utilizzata anche per i pneumatici del “rover” lunare realizzato da Northrop Grumman per la NASA.

Quale capacità di resilienza il Gruppo ha mostrato nel 2020, annus horribilis della pandemia da Covid-19?

Parliamo dell’Italia, i primi sei mesi del 2020 hanno visto un rallentamento del mercato a causa delle misure di confinamento. In questo periodo siamo riusciti a non interrompere l’attività produttiva dei nostri stabilimenti, in quanto considerata essenziale per poter dare supporto e continuità a tutti quei servizi che viaggiano su gomma, come ambulanze e camion per il trasporto di risorse alimentari, per fare un paio di esempi. La seconda parte dell’anno ha visto invece un’improvvisa ripresa di tutti i segmenti, con una conseguente attività degli stabilimenti a pieno regime. Il 2021 è proseguito su questa tendenza, al punto che lo stabilimento di Alessandria ha realizzato il suo record storico di produzione, con oltre un milione e centomila pneumatici autocarro prodotti.
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