Mercati: le tensioni in Ucraina affossano Wall Street

- di: Redazione
 
Le preoccupazioni che la Russia possa dare il via, nelle prossime ore, all'invasione dell'Ucraina hanno fatto scendere bruscamente ieri le azioni e i rendimenti obbligazionari a Wall Street, che ha risentito della tensione internazionale come molti altri mercati. L'indice S&P 500 è sceso del 2,1%, il suo più grande calo in due settimane e il primo calo in tre giorni. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di oltre 600 punti e il Nasdaq composite è scivolato del 2,9%. Le perdite hanno spazzato via i guadagni settimanali dei principali indici.

Le tensioni al confine fra Russia e Ucraina portano a un crollo a Wall Street

Circa l'85% dei titoli del benchmark S&P 500 ha chiuso in ribasso. A determinare questa situazione è stato soprattutto il settore tecnologico, insieme ai titoli di comunicazione e alle aziende che si basano sulla spesa dei consumatori. Microsoft è scesa del 2,9%, la società madre di Facebook, Meta, è scivolata del 4,1% e Nike è scesa del 2,5%.

I rendimenti delle obbligazioni sono scesi e hanno trascinato le banche più in basso. Il rendimento del Tesoro a 10 anni è sceso all'1,97% dal 2,04% di mercoledì. Bank of America è scesa del 3,4%. I mercati europei, che sono stati particolarmente sensibili alle tensioni in Ucraina, hanno chiuso ampiamente al ribasso.

L'ondata di vendite è arrivata quando il presidente Joe Biden ha avvertito che la Russia, che si ritiene abbia dispiegato circa 150.000 militari ai confini dell'Ucraina, potrebbe fare scattare l'invasione entro pochi giorni. Il mercato azionario e obbligazionario americano, oltre che dai pericoli di una guerra in Ucraina, è condizionato dal livello dell'inflazione, che è alto e crea forti preoccupazioni.

Lo S&P 500 è sceso di 94,75 punti a 4.380,26. L'indice è ora 8,7% al di sotto del massimo storico che ha stabilito il 3 gennaio. Il Dow è scivolato 622,24 punti, o 1,8%, a 34.312,03, mentre il Nasdaq ha perso 407,38 punti a 13.716,72.

Anche i titoli delle piccole aziende sono scesi ampiamente. L'indice Russell 2000 ha ceduto 51,22 punti, o 2,5%, a 2.028,09. Il prezzo dell'oro, tradizionalmente un rifugio sicuro durante l'incertezza geopolitica, è aumentato dell'1,6%.
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