Nel cuore del dibattito sulla manovra, la Lega lancia una mossa che promette di scuotere gli equilibri interni alla maggioranza. Un emendamento, quello sul finanziamento alla TAV Torino-Lione, che riaccende vecchie tensioni e proietta nuove ombre sulla coesione del governo.
TAV, la Lega tenta il colpo sulla manovra: l'emendamento che spacca la maggioranza
L’emendamento proposto mira a garantire risorse aggiuntive per il completamento della TAV, in un contesto europeo che richiede tempistiche certe e un approccio deciso per accedere ai fondi del PNRR. Per Matteo Salvini, la Torino-Lione rappresenta "un’opera strategica per l’Italia e per il Nord produttivo". Ma dietro il sostegno ufficiale si cela una partita politica ben più complessa.
Le tensioni in maggioranza
La proposta non piace a tutti. Fratelli d’Italia appare scettico, con alcuni esponenti che la ritengono un "sacrificio necessario ma da valutare attentamente". Forza Italia, dal canto suo, cerca di mantenere una posizione mediana, proponendo modifiche per dirottare parte delle risorse verso il potenziamento del trasporto locale, soprattutto al Sud.
Dietro le quinte, però, emergono malumori più profondi. "Non possiamo finanziare tutto senza un quadro chiaro delle priorità", ha dichiarato un senatore di Fratelli d’Italia sotto anonimato, lasciando intendere che l'emendamento leghista potrebbe servire più a consolidare consensi territoriali che a un reale avanzamento infrastrutturale.
Il rischio di un effetto domino
In commissione Bilancio, il voto sull’emendamento è atteso come un banco di prova per la tenuta della maggioranza. La Lega sembra intenzionata a forzare la mano, forte del sostegno di alcune associazioni imprenditoriali del Nord. Ma l’opposizione interna potrebbe trasformarsi in una spaccatura.
Nel caso di un mancato accordo, l’ombra di ulteriori dissidi su altre partite della manovra, come quelle relative al taglio delle tasse o al salario minimo, diventa più concreta. "Ogni forzatura rischia di trasformarsi in un boomerang", avverte un deputato di Forza Italia, facendo eco alle preoccupazioni di Giorgia Meloni, che tenta di mantenere la rotta senza alimentare divisioni.
Il futuro della TAV e del Governo
Intanto, l’opposizione osserva da lontano, pronta a sfruttare qualsiasi crepa. "La maggioranza sta dimostrando di non avere una visione unitaria sulle grandi opere", ha dichiarato Elly Schlein, segretaria del PD, rilanciando la necessità di una strategia condivisa per le infrastrutture.
La partita della TAV non è solo una questione di cantieri e bilanci, ma anche di equilibri politici e di identità territoriale. E mentre la maggioranza si interroga sul prossimo passo, il Paese attende risposte concrete per un’opera che continua a dividere, ma che potrebbe rappresentare un tassello fondamentale per il futuro infrastrutturale dell’Italia.