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Manovra 2026, rottamazione 5 e svolte: tutte le misure, una a una

- di: Vittorio Massi
 
Manovra 2026, rottamazione 5 e svolte: tutte le misure, una a una
Manovra 2026: rottamazione 5, pensioni, armi e tutte le misure
Dalle cartelle alle pensioni, dal “riarmo industriale” alle micro-norme: cosa entra, cosa esce e perché fa discutere.

Rottamazione quinquies in primo piano: la “pace fiscale” che non diventa maxi

Se c’è una misura che la manovra 2026 mette in vetrina (e che la politica continua a limare come un abito in prova), è la nuova rottamazione quinquies. Non è la versione “extra-large” invocata da una parte della maggioranza, ma resta un intervento di peso: amplia la finestra temporale dei carichi e ridisegna il costo della rateizzazione.

Chi può aderire e quali debiti rientrano

La definizione agevolata riguarda i carichi affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Dentro ci finiscono, in particolare, somme legate a imposte e contributi previdenziali non versati. La logica è quella già vista in passato: chi aderisce punta a chiudere la partita riducendo il peso di sanzioni e accessori, secondo le regole che saranno fissate nel testo finale e nelle istruzioni operative.

Rate, durata e una limatura che pesa: interessi al 3%

Il punto più “tangibile” per molti contribuenti è la struttura dei pagamenti: la rottamazione si distende su nove anni, con 54 rate bimestrali. E qui arriva il ritocco politico: per i pagamenti dilazionati, il tasso di interesse viene ritoccato dal 4% al 3%. Un punto percentuale sembra poco, ma su piani lunghi può cambiare la convenienza percepita.

Resta un nodo di fondo: la rottamazione funziona come una “valvola” per chi vuole rientrare, ma non sostituisce la domanda più grande (e ricorrente) sulla sostenibilità del magazzino della riscossione e sulla capacità del sistema di prevenire nuovi arretrati.

Pensioni: dietrofront sul riscatto laurea, tensione sulle finestre

Secondo capitolo caldo: le pensioni. Qui la manovra cambia rotta su un punto simbolico e lascia invece aperto lo scontro su un altro.

Riscatto laurea: la stretta viene cancellata

Il governo torna sui suoi passi: la norma che avrebbe reso più penalizzante il riscatto degli anni di laurea ai fini previdenziali viene rimossa. Tradotto: per chi guarda all’uscita anticipata, la laurea non torna a essere “invisibile” nei conteggi come si temeva nelle ore più turbolente del negoziato.

Finestre mobili: l’allungamento resta sul tavolo (e divide)

Diverso il discorso sulle finestre mobili, cioè l’attesa tra maturazione dei requisiti e decorrenza effettiva dell’assegno: l’ipotesi di allungare i tempi per alcune uscite anticipate resta uno dei punti più contestati e politicamente fragili. Qui la partita è ancora aperta, perché ogni settimana in più di attesa è, per chi deve programmare la vita, un pezzo di calendario che pesa.

Grandi invalidi di guerra: assegno sostitutivo fino a 1.000 euro al mese

Spunta anche una misura mirata: per i grandi invalidi di guerra è previsto un sostegno che può arrivare fino a 1.000 euro al mese per un anno in sostituzione di specifiche forme di assistenza.

Difesa e industria: l’emendamento su produzione e commercio di armi (e la reazione politica)

Nel testo in lavorazione compare un intervento che ha acceso micce immediate: l’obiettivo dichiarato è rafforzare le capacità industriali della difesa, con la possibilità di individuare, tramite decreti successivi, attività, aree e opere utili alla realizzazione, all’ampliamento o alla conversione di capacità produttive legate alla difesa.

Le opposizioni hanno attaccato la norma con toni duri: tra le frasi più citate in queste ore c’è quella di Angelo Bonelli (AVS), che parla di “gravissimo blitz” e di rischio di trasformazione dell’economia in “economia di guerra”. In commissione, il passaggio è diventato uno dei più divisivi e, non a caso, è stato oggetto di stop-and-go.

Consultazioni 2026: l’ipotesi del voto anche il lunedì e la retromarcia

Nel cantiere della manovra è passata anche una proposta che avrebbe inciso sull’organizzazione di elezioni e referendum nel 2026: voto domenica e lunedì, con orari differenziati. Poi, però, il tentativo si è sgonfiato tra distinguo e ripensamenti politici. Il risultato, al momento, è una misura entrata e uscita dal radar nel giro di poche ore.

Lavoro e previdenza: TFR, fondi e neoassunti (con adesione automatica)

Previdenza complementare: scatta il “silenzio-assenso” per i neoassunti

Dal 1° luglio 2026, per i neoassunti del settore privato entra un meccanismo di adesione automatica alla previdenza complementare: chi non vuole aderire potrà rinunciare entro 60 giorni. È una scelta che punta a spingere il secondo pilastro, ma che riapre il dibattito su informazione, consapevolezza e condizioni contrattuali.

TFR: ritocchi alle regole e platea più ampia per i versamenti

Nel pacchetto rientrano anche aggiustamenti sul TFR e sui flussi verso i fondi, con interventi che mirano a ridefinire chi versa e quando, ampliando in alcuni casi la platea delle imprese coinvolte.

Professionisti e pubblica amministrazione: pagamenti legati alla regolarità fiscale (ma con correttivi)

La norma sui pagamenti della PA ai professionisti è stata uno dei nervi scoperti: l’impianto collega il saldo delle parcelle a verifiche sulla regolarità fiscale. Dopo le proteste, prende quota una soluzione di compromesso: la PA tratterrebbe l’importo oggetto di contestazione, ma pagherebbe la parte eccedente, evitando un blocco totale.

Il punto politico è semplice: combattere l’evasione senza trasformare le parcelle in una “pena accessoria” che scarica sui professionisti tempi e rischi di contenziosi.

Imprese: incentivi fino al 2028 e riscrittura dei beni agevolabili (Industria 4.0)

Per le aziende arrivano due messaggi in uno: orizzonte più lungo per alcuni aiuti fiscali (con estensione fino al 2028) e aggiornamento delle liste dei beni strumentali agevolabili collegati al perimetro di Industria 4.0. In sostanza, si prova ad allineare le agevolazioni all’evoluzione tecnologica e alle priorità industriali del momento.

Media: stop al taglio 2026 per radio e tv locali (ma non è un “liberi tutti”)

Sul fronte dell’editoria locale, la manovra registra un aggiustamento: il taglio previsto nel 2026 viene disinnescato, mentre restano indicazioni di riduzione negli anni successivi, a seconda della versione finale del testo. È una correzione che arriva dopo pressioni politiche e preoccupazioni sul pluralismo.

Poste: servizio universale fino al 2036, la posta prioritaria esce dal perimetro

Un passaggio tecnico ma rilevante: il servizio universale resta affidato a Poste Italiane fino al 31 dicembre 2036. Dal 1° maggio 2026, però, la posta prioritaria esce dal perimetro del servizio universale: una scelta che ha implicazioni su obblighi, qualità del servizio e aspettative degli utenti.

Sanità, famiglie e università: specializzandi, mobilità pediatrica e sportelli psicologici

Visite fiscali INPS: dentro anche gli specializzandi (se manca personale)

In caso di carenza di medici fiscali, la manovra apre la porta a incarichi per medici specializzandi (e corsisti di medicina generale) per le visite fiscali INPS, fuori dall’orario formativo e con incarichi libero-professionali.

Mobilità pediatrica: fondo per i genitori di under 21 ricoverati lontano da casa

Arriva un sostegno dedicato per le famiglie: 500 mila euro l’anno per aiutare i genitori di figli under 21 costretti a ricoveri lontani dalla residenza.

Psicologo in azienda e in ateneo: 2 milioni in due anni

Spuntano fondi per sportelli di sostegno psicologico nelle aziende e nelle università: 2 milioni in due anni. La salute mentale entra così nel lessico “stabile” della manovra, con l’idea di portare servizi più vicini a lavoro e studio.

Ricerca: 1,5 milioni per la continuità dei precari CNR

Per il CNR è previsto un contributo straordinario da 1,5 milioni finalizzato alla continuità lavorativa del personale precario: una misura tampone, utile nell’immediato, ma che riapre la questione strutturale del precariato nella ricerca pubblica.

Studenti e diritto allo studio: nuovo bando per posti letto e obiettivo PNRR

La manovra rilancia sullo student housing: è atteso un nuovo bando (con coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti nelle architetture operative citate in più ricostruzioni) per proseguire la realizzazione di posti letto e avvicinarsi al traguardo dei 60.000 alloggi a prezzi calmierati collegati all’obiettivo PNRR sullo student housing.

Casa e territorio: fondo morosità e case più vicine ai cimiteri

Morosità incolpevole: rifinanziamento per 2026 e 2027

Viene rifinanziato il fondo per la morosità incolpevole, con 2 milioni per il 2026 e 2 milioni per il 2027.

Distanza dai cimiteri: da 200 a 50 metri

Una delle misure più controverse: la distanza minima per costruire vicino ai cimiteri scende da 200 a 50 metri. È un cambio che molti Comuni vedono come una leva urbanistica, mentre altri temono effetti su pianificazione, sensibilità dei luoghi e contenziosi.

Memoria e micro-norme: antisemitismo, cammini, animali sequestrati

Eventi contro l’antisemitismo: 300 mila euro

Previsti 300 mila euro per iniziative ed eventi legati alla lotta all’antisemitismo e al ricordo delle vittime delle leggi razziali.

Vie e cammini di San Francesco: 30 mila euro l’anno

Arriva un contributo di 30 mila euro annui a favore dell’Associazione nazionale “Vie e Cammini di San Francesco”.

Custodia degli animali sequestrati: risorse dedicate

Tra le norme “minute” ma concrete, compaiono fondi per sostenere i costi di custodia e recupero degli animali sequestrati, con l’idea di alleggerire il peso su strutture convenzionate e Terzo settore e rafforzare l’azione di contrasto ai reati connessi.

Il filo rosso: una manovra che cambia mentre la si vota

Il tratto distintivo, fin qui, è la riscrittura continua: emendamenti riformulati, norme che appaiono e spariscono, compromessi che nascono “provvisori”. In questo scenario, la rottamazione resta il simbolo: è la misura più visibile, quella che parla a milioni di contribuenti, ma anche quella che più chiaramente mostra quanto la manovra 2026 sia un cantiere politico prima ancora che contabile.

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