Mais: al via accordo di filiera per sostenere i prezzi all’origine del prodotto certificato

- di: Barbara Bizzarri
 

Cambiamenti climatici e basse quotazioni sui mercati sono i principali ostacoli che il comparto mais italiano sta affrontando, tanto che le imprese del settore, fondamentale sia per la zootecnia che per le produzioni a indicazione geografica di qualità, devono fronteggiare redditi erosi da prezzi all’origine sempre più prossimi ai costi di produzione. Lo scorso gennaio il calo delle quotazioni ha superato il 36% mentre i costi restano sostanzialmente elevati: per sostenere produzione e prezzi nasce quindi l’accordo quadro che, su iniziativa di Confagricoltura, ha riunito AMI, Assalzoo, Compag, AIRES, Copagri, Cia-Agricoltori italiani, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assosementi e Origin Italia.

Mais: al via accordo di filiera per sostenere i prezzi all’origine del prodotto certificato

L’intesa prevede due punti fondamentali a sostegno di un settore che vale circa 130 miliardi di euro: innanzitutto, il riconoscimento di una premialità economica per la granella certificata e per i processi produttivi sostenibili e, al contempo, l’impegno delle parti firmatarie a definire il prezzo di acquisto anche legandolo all’andamento delle quotazioni delle borse merci.

Gli obiettivi sono molteplici: favorire la coltivazione del granturco italiano anche per migliorare il tasso di autoapprovvigionamento ormai in calo continuo e praticamente dimezzatosi negli ultimi quindici anni; agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta; valorizzare il ruolo delle strutture intermedie e, infine, promuovere una maggiore programmazione produttiva anche attraverso la stipula di contratti di filiera.

Si tratta del primo contratto in Italia che esprime la volontà, da parte dell’intera filiera maidicola, di riconoscere il giusto prezzo al prodotto italiano di qualità, nell’ambito di una strategia affiancata ai sostegni di parte pubblica, primo fra tutti il Fondo competitività per le filiere agricole, al quale recentemente si è aggiunto il Fondo sovranità alimentare.

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