Italia sotto l’acqua: tre giorni di nubifragi e un ciclone in arrivo
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Un’ondata di maltempo di intensità eccezionale sta per abbattersi su mezza Italia. Secondo quanto annunciato dal meteorologo Lorenzo Tedici di IlMeteo.it, il Paese sarà interessato da tre giorni consecutivi di nubifragi, con un’allerta meteo già attiva su gran parte del territorio del Centro-Nord. Le zone maggiormente esposte sono il Triveneto, la Toscana, l’Umbria e il Lazio, ma le perturbazioni non risparmieranno neppure il resto del Centronord. A partire da mercoledì, il peggioramento si intensificherà ulteriormente, fino ad assumere le caratteristiche di un vero e proprio ciclone che attraverserà lo stivale da Nord a Sud.
Italia sotto l’acqua: tre giorni di nubifragi e un ciclone in arrivo
Già dalle prime ore di oggi, la situazione è iniziata a mutare rapidamente. Rovesci e temporali si stanno manifestando in modo irregolare su diverse aree del Nordest e dell’alto versante tirrenico. La Toscana, in particolare, è tra le prime regioni a subire l’impatto del fronte perturbato, con piogge intense e vento forte lungo la costa e sulle aree collinari interne. La Protezione civile ha emesso bollettini di criticità idrogeologica e idraulica su numerosi bacini fluviali, con l’invito alla massima prudenza soprattutto nelle zone già colpite da piogge nelle settimane precedenti.
Mercoledì il peggioramento più deciso: Nordovest nel mirino
La giornata di mercoledì si preannuncia come la più critica. Secondo le previsioni, un nuovo impulso atlantico attraverserà l’Italia portando piogge torrenziali soprattutto al Nordovest, dove sono attese cumulate significative in poche ore. Piemonte, Liguria e Lombardia rischiano di trovarsi al centro di precipitazioni capaci di far salire rapidamente il livello dei corsi d’acqua. Le autorità locali stanno predisponendo piani di emergenza in collaborazione con le prefetture e le strutture di protezione civile. In alcune province si valuta la chiusura preventiva di scuole e l’interruzione di linee ferroviarie regionali.
Giovedì arriva il ciclone: venti di burrasca e rischio frane
Ma sarà giovedì il giorno del ciclone. Secondo Tedici, un minimo depressionario si approfondirà proprio sopra l’Italia, generando una situazione meteorologica particolarmente pericolosa. I venti di burrasca inizieranno a soffiare da Nord verso Sud, attraversando l’intera penisola e colpendo duramente anche le regioni centrali. Sono attese raffiche fino a 100 km/h su Sardegna, Lazio e Campania, con possibili mareggiate lungo i litorali e danni alle strutture esposte. Il rischio di frane e smottamenti è elevato, soprattutto nelle aree appenniniche e nei territori con suoli già saturi d’acqua.
Venerdì tregua temporanea, ma Pasqua è minacciata
Venerdì dovrebbe segnare una temporanea attenuazione del maltempo, ma non una vera fine dell’emergenza. Le previsioni a medio termine indicano che tra Pasqua e il lunedì dell’Angelo potrebbe arrivare una nuova perturbazione, con piogge abbondanti al Nordovest e instabilità diffusa sul resto del Paese. L’anticiclone delle Azzorre, che normalmente garantisce un periodo stabile in primavera, resta defilato sull’Atlantico, senza capacità di difendere l’Italia dalle incursioni atlantiche.
La macchina dei soccorsi si attiva: sorvegliati speciali i fiumi e i versanti fragili
La Protezione civile è già operativa in numerose regioni. In Liguria e in Toscana sono stati attivati i centri di coordinamento intercomunali. Sorvegliati speciali i principali fiumi, tra cui l’Arno, il Serchio, il Po e il Tagliamento, le cui portate saranno monitorate costantemente. Le autorità raccomandano di evitare spostamenti non necessari, prestare attenzione agli avvisi locali e tenersi lontani da corsi d’acqua, sottopassi e zone potenzialmente soggette ad allagamenti. Nelle aree montane, si monitora il rischio valanghe e crolli di versanti instabili.
Agricoltura e trasporti in allerta: timori per le colture e i collegamenti
Tra i settori più esposti ai danni, ci sono l’agricoltura e i trasporti. Le organizzazioni di categoria lanciano l’allarme per le colture primaverili, già in difficoltà per le forti piogge di marzo. In alcune zone del Nord, i terreni non riescono ad assorbire ulteriore acqua e si temono marcite diffuse. Anche i trasporti ferroviari regionali e i collegamenti stradali secondari sono a rischio: possibili rallentamenti, deviazioni e interruzioni temporanee.
Un inizio primavera instabile e imprevedibile
Il quadro complessivo conferma un trend meteorologico ormai ricorrente: la primavera italiana è sempre più dominata da sbalzi improvvisi e fenomeni estremi. I meteorologi parlano di un clima “impazzito”, in cui le normali transizioni stagionali lasciano spazio a episodi di violenza improvvisa. La stagione 2025, almeno per ora, sembra avviata su questo stesso binario, con poche pause e molte incertezze.