Tagliati 500 milioni di dollari ai vaccini mRNA: Bassetti accusa Kennedy (foto) di oscurantismo, Burioni parla di «errore catastrofico». L’Italia insorge contro RFK Jr.
“Sui vaccini ideologia, non scienza”
L’annuncio è arrivato con un post social, ma il terremoto è globale. Il segretario alla Salute statunitense, Robert F. Kennedy Jr., ha deciso di cancellare 500 milioni di dollari destinati allo sviluppo di vaccini a mRNA contro virus respiratori come COVID-19, influenza e aviaria. Una svolta che ha fatto sobbalzare la comunità scientifica americana, ma che in Italia ha scatenato un’ondata di indignazione. Non solo tra i virologi: l’allarme è anche politico, sanitario, culturale.
Bassetti: “È un lupo a guardia del gregge”
A rompere per primo il silenzio è stato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. Intervistato il 6 agosto 2025, non ha usato mezzi termini:
“Si è messo un lupo a guardia del gregge. Kennedy Jr. ha sempre avuto una posizione ostile e antiscientifica: questa decisione conferma che i suoi atti sono guidati più da ideologia che da dati clinici. È un errore che mette a rischio la salute pubblica mondiale”.
Secondo Bassetti, tagliare i fondi all’mRNA non solo è insensato, ma anche pericoloso: “Parliamo di una tecnologia che ha salvato milioni di vite. Fermarne lo sviluppo è un danno per tutti, anche per noi europei. Il virus non conosce confini”.
Burioni: “Un errore catastrofico”
Anche Roberto Burioni, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e volto noto della divulgazione scientifica, ha alzato la voce. In un commento pubblicato il 7 agosto, ha definito la decisione di Kennedy Jr. “un atto di oscurantismo allarmante”.
“Le vaccinazioni a mRNA hanno dimostrato efficacia e sicurezza. L’idea che presentino più rischi che benefici non ha alcun fondamento. È un errore catastrofico, che rischia di riportarci indietro di trent’anni”.
Burioni ha poi sottolineato come l’Italia — che ha fatto ampio uso di vaccini a mRNA durante la pandemia — non possa restare a guardare: “Qui non si parla solo di una politica sanitaria americana. È il futuro della scienza che viene messo in discussione”.
Cosa ha deciso Kennedy Jr
Il provvedimento annunciato dal Department of Health and Human Services (HHS) il 5 agosto 2025 prevede la cancellazione di 22 progetti di ricerca finanziati con fondi pubblici, coinvolgendo aziende come Moderna, Pfizer, Sanofi Pasteur, CSL Seqirus e Gritstone. A essere colpiti sono studi avanzati per vaccini contro l’influenza aviaria e altre patologie respiratorie.
In particolare, è stato revocato un contratto con Moderna per un vaccino anti-H5N1 in fase avanzata. Kennedy Jr. ha dichiarato: “La tecnologia mRNA comporta più rischi che benefici per i virus respiratori. Stiamo riorientando i fondi verso piattaforme più robuste, meno sensibili alle mutazioni virali”.
La comunità scientifica internazionale si spacca
La decisione ha trovato qualche eco tra ambienti vicini ai movimenti no-vax americani, ma ha suscitato fortissime critiche negli USA e nel mondo. L’ex direttore della BARDA Rick Bright ha parlato di un “colpo basso alla capacità di risposta pandemica degli Stati Uniti”.
Anche Mike Osterholm, epidemiologo della University of Minnesota, ha avvertito che “l’mRNA resta oggi la tecnologia più veloce per sviluppare vaccini contro nuovi virus”.
La stampa statunitense ha evidenziato come la mossa di Kennedy Jr. sia parte di una più ampia campagna per “smontare l’apparato federale di sanità pubblica”, coerente con l’ideologia anti-establishment su cui ha costruito la sua carriera politica.
Perché anche l’Italia è coinvolta
Anche se i fondi tagliati sono statunitensi, le ripercussioni toccano direttamente l’Europa. Molti studi clinici co-finanziati in partnership con università e ospedali europei rischiano di bloccarsi. Inoltre, l’orientamento anti-mRNA rischia di alimentare la disinformazione anche nel nostro Paese.
A sottolinearlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe:
“Tagliare i fondi all’mRNA significa rallentare una delle vie più promettenti della medicina. L’Italia, che ha creduto in questa tecnologia, non può ignorare questo passo indietro americano”.
Oltre i vaccini: l’attacco alla scienza
Il caso Kennedy Jr. segna un nuovo capitolo nella guerra ideologica contro la scienza. L’Italia, che ha vissuto in pieno il conflitto tra no-vax e sostenitori della scienza durante la pandemia, osserva con preoccupazione.
Secondo Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri:
“Se prevale l’idea che i vaccini vadano demonizzati per principio, allora rischiamo di indebolire la fiducia nella ricerca. La scienza non è mai perfetta, ma l’alternativa è il caos”.
Uno dei più controversi atti di politica sanitaria dell’ultimo decennio
Robert F. Kennedy Jr. ha firmato uno dei più controversi atti di politica sanitaria dell’ultimo decennio. Ma se negli USA la decisione divide, in Italia ha provocato una reazione netta e senza appello: virologi, medici e ricercatori denunciano una deriva ideologica pericolosa, che non solo frena l’innovazione, ma rischia di compromettere la preparazione alle prossime pandemie.
La scienza — ammoniscono in molti — non si governa con gli slogan.