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Iran-Israele: allerta Italia, mille obiettivi a rischio

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Iran-Israele: allerta Italia, mille obiettivi a rischio
Il Ministero dell’Interno ha emesso un’allerta rafforzata per la protezione degli obiettivi sensibili su tutto il territorio nazionale. A preoccupare, in particolare, è l’intreccio tra le tensioni internazionali legate al conflitto tra Iran e Israele e la possibilità di azioni dimostrative o ritorsive anche in Europa. In Italia, gli apparati di sicurezza hanno identificato circa un migliaio di potenziali obiettivi, soprattutto quelli legati a interessi statunitensi e israeliani, come ambasciate, consolati, basi militari, sinagoghe e centri culturali. Il Viminale ha ordinato il potenziamento delle misure di prevenzione, con una serie di circolari trasmesse a prefetture e questure.

Iran-Israele: allerta Italia, mille obiettivi a rischio

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha confermato il rafforzamento della sicurezza anche per il personale militare italiano impegnato in missioni all’estero. “Abbiamo dato indicazioni per incrementare le misure di protezione dei nostri contingenti”, ha dichiarato, facendo riferimento soprattutto alle basi in Medio Oriente e Nord Africa, che potrebbero essere percepite come simboli occidentali. La preoccupazione riguarda tanto gli attacchi diretti quanto l’eventualità di sabotaggi, infiltrazioni o campagne di disinformazione digitale. L’intelligence è al lavoro per monitorare ambienti potenzialmente ostili e scambi di comunicazioni sospette sui circuiti del web profondo.

Meloni: “Serve un tavolo negoziale, lavoriamo per la pace”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto sottolineare l’impegno italiano sul piano diplomatico. “Lavoriamo per portare al tavolo negoziale le parti coinvolte”, ha affermato, ribadendo il ruolo dell’Italia come ponte tra Europa, Stati Uniti e Medio Oriente. Nelle ultime ore il governo ha intensificato i contatti con Parigi, Berlino e Bruxelles, in un tentativo di costruire una posizione europea coesa. Il richiamo alla pace è anche un messaggio interno, rivolto a una popolazione che, sebbene non coinvolta direttamente nel conflitto, percepisce un clima crescente di insicurezza e disorientamento.

I servizi di intelligence e il coordinamento interforze


Dietro le quinte, il lavoro dei servizi segreti italiani si concentra su due assi: il monitoraggio delle fonti aperte e delle piattaforme chiuse usate da gruppi potenzialmente ostili, e la verifica di eventuali segnali premonitori che possano indicare azioni imminenti. Il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS) ha attivato una cabina di regia con le agenzie AISE e AISI, per valutare in tempo reale le minacce. I nuclei interforze antiterrorismo sono stati posti in stato di preallerta, con un coordinamento quotidiano tra ministero, forze armate e polizia.

Le città sotto sorveglianza e i piani straordinari

Roma, Milano e Napoli sono le città in cima alla lista dei centri monitorati con attenzione. Nella capitale, la zona dell’ambasciata americana è già presidiata con misure speciali. Allo stesso modo, i principali luoghi di culto ebraico e le sedi di imprese a capitale israeliano sono state oggetto di perimetrazione protetta. Le autorità locali sono state invitate a segnalare movimenti sospetti, eventi pubblici a rischio e richieste di autorizzazione potenzialmente sensibili. I prefetti hanno la facoltà di sospendere manifestazioni se lo ritengono necessario per l’ordine pubblico.

Il fattore cyber e il rischio di attacchi informatici

Uno dei timori principali resta quello di azioni cyber condotte da gruppi filoiraniani o da cellule ibride pronte a colpire infrastrutture digitali critiche. Reti elettriche, ospedali, aeroporti e comunicazioni sono tra i target più vulnerabili. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha innalzato il livello di attenzione, rilanciando raccomandazioni a enti pubblici e aziende private per rafforzare i protocolli di sicurezza. Negli ultimi giorni sono stati registrati alcuni tentativi di phishing e DDoS su portali istituzionali, prontamente neutralizzati ma considerati segnali da non sottovalutare.
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