Investimenti: il mercato dell'arte risponde bene alla crisi

- di: Jean Aroche
 
Potrebbe anche apparire paradossale, ma il mercato dell'arte sembra essere il comparto economico che meglio resiste alle grandi crisi, quelle che mandano il mondo intero in piena angoscia. Anche se, bisogna sottolinearlo, questo andamento non è stato nel tempo costante, perché per alcune crisi anche il mercato delle opere d'arte è stato fortemente condizionato. Come accadde nel 1991, in occasione della Guerra del Golfo che i mercanti d'arte, anche oggi, a distanza di trent'anni, ricordano come un incubo. Le opere valevano pochissimo e solo il 20/30% di quelle messe in vendita trovavano un acquirente. Una recessione che un gallerista ha definito ''una crisi del gusto, un rifiuto dell'arte nel suo insieme".

Alle grandi crisi sono conseguite delle contrazioni del mercato dell'arte, ma sempre nell'ambito del fisiologico. Come accaduto dopo l'esplosione della bolla delle "dot-com" del 2000, dopo l'attacco alle Torri Gemelle del 2001, dopo il crollo dei subprime del 2008.
Quindi, per gli esperti, negli ultimi vent'anni, anche se condizionato da crisi, il mercato dell'arte si è sempre comportato bene, a volte meglio di altri investimenti.
Nel 2000, quando l'indice di borsa S&P 500 (basato su 500 grandi società quotate negli Stati Uniti) è crollato del 46%, l'indice dei prezzi delle opere d'arte è sceso solo dell'11%. Idem nel 2020, con l'inizio della pandemia : i prezzi dell'arte sono scesi solo del 13%, mentre l'indice S&P 500 ha perso il 23%. Forse perché l'arte offre un piacere estetico, intellettuale e sensoriale che altri non possono determinare. O, come dice qualcuno, se l'acquisto di una proprietà immobiliare è una fase essenziale della vita, la necessità di investire in Borsa serve a migliorare le proprie finanze, comprare un'opera d'arte, arrivato dopo gli altri, viene vista come traduzione di uno stile di vita e di una passione.

Questa gerarchia di valori, in materia di come impiegare i propri risparmi o su dove indirizzare i propri investimenti, è stata letteralmente sconvolta. Se gestori patrimoniali hanno a lungo invocato prudenza consigliando di investire non più del 5% di un patrimonio nell'arte, non è raro vedere che questa percentuale è salita fino al 20%.
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