Unieuro, Andrea Scozzoli: "Anche una nuova modalità di lavoro per affrontare la crisi"

- di: Redazione
 
Il Gruppo ha conseguito un nuovo record di ricavi in un anno caratterizzato dai pesanti effetti della pandemia. Le strategie di crescita, l’omnicanalità come pilastro del modello di business e molto altro ancora in questa intervista ad Andrea Scozzoli, Chief Corporate Development Officer di Unieuro.

Dottor Scozzoli, siete reduci da un nuovo record di ricavi, il quinto consecutivo dal vostro sbarco in Borsa. Quali le iniziative che avete messe in campo per far fronte alle difficoltà dettate dalla pandemia? In questo quadro, può farci il punto sui nuovi servizi in chiave omnicanale che avete lanciato?

Nel periodo di marzo e aprile 2020, allo scoppiare quindi della pandemia, la priorità assoluta è stata pensare ai nostri collaboratori e dipendenti. La prima iniziativa in merito, nell’imminenza delle restrizioni che erano state apportate dal governo, è stata quella di chiudere i punti vendita a dispetto del fatto che, essendo le nostre merceologie inserite all’interno dell’elenco dei beni essenziali, avremmo potuto tenere aperto senza mai interrompere il nostro servizio. Ma in quel momento non era chiaro cosa stesse accadendo e quali dovessero essere i dispositivi di sicurezza da adottare. La nostra scelta è stata di chiudere i punti vendita per poter dotarci di tutto il necessario per riaprire in sicurezza e infatti, nell’arco dei 15 giorni successivi, siamo riusciti a fornire tutti i supporti necessari ai nostri dipendenti per poter lavorare in assoluta sicurezza. Contestualmente, abbiamo adottato da subito degli ammortizzatori sociali per attutire gli impatti economici negativi e per poter consentire alle persone di rimanere a casa in tranquillità. Nei mesi precedenti allo scoppiare della pandemia stavamo ragionando su una nuova sede in quanto gli spazi che avevamo erano piccoli e non più adeguati alle nostre esigenze: la nuova situazione, inevitabilmente, ci ha fatto cambiare idea e convinti della bontà di una nuova modalità di lavoro, con spazi più congeniali alle esigenze e maggiore flessibilità. Abbiamo aperto una nuova sede, con uffici paradossalmente più piccoli perché abbiamo adottato in maniera permanente una politica di vero e proprio smart working. In via sperimentale abbiamo lanciato, infatti, insieme alle associazioni sindacali, un nuovo contratto di lavoro basato sulla flessibilità lavorativa con un minimo di 45 giorni all’anno di presenza nella sede ed il resto in smart working, offrendo un kit completo ai nostri dipendenti composto da pc, telefonino ed attrezzature idonee per poter lavorare come in ufficio seppur da una postazione remota. In quel periodo particolare abbiamo voluto impegnarci anche nei confronti della comunità, effettuando una donazione di duemila cellulari agli ospedali per poter consentire ai malati di Covid in totale isolamento di potersi collegare con le loro famiglie. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare la nostra parte pensando anche ai nostri clienti: il nostro modello di business omnicanale ci ha consentito di realizzare progetti che avevamo già in programma ma che, inevitabilmente, hanno subìto un’accelerazione dovuta alle circostanze. Abbiamo pensato, quindi, ad una nuova customer experience con l’implementazione di servizi e di protocolli di sicurezza in tutti i nostri punti vendita, con servizi di prenotazione in una determinata fascia oraria che consentono ai clienti di non dover fare la fila una volta arrivati al negozio, oppure la possibilità di pagare da casa e recarsi al punto vendita solo per il ritiro e, inoltre, il servizio di auto-ritiro con il quale, tramite app o sito, il cliente può prenotare il ritiro del prodotto e un addetto vendita lo porterà direttamente al cliente che attende nella propria vettura. Tutte queste soluzioni sono state adottate per poter andare incontro alle nuove esigenze che ci stava imponendo quel momento storico e che continuano ancora oggi.

Quali le previsioni per l’esercizio 2021/2022 sia in generale per il mercato italiano dell’elettronica di consumo e degli elettrodomestici, sia nello specifico per Unieuro?

Nel bene e nel male, l’esercizio in corso sarà inevitabilmente ancora influenzato dal Covid, anche se siamo fiduciosi nella campagna vaccinale in corso. Stiamo ancora cercando di sfruttare al meglio le opportunità scaturite da questa situazione. È evidente che il canale web è stato fondamentale e continuerà ad avere un’influenza importante ma ci aspettiamo, grazie alle riaperture anche dei centri commerciali, un rilancio anche del contatto diretto con la persona. Ovviamente l’acquisto online fa ormai parte del nuovo comportamento del consumatore e, in quest’ultimo anno, ci siamo avvicinati anche alle medie europee di incidenza dell’e-commerce. L’auspicio è che questa situazione abbia reso chiaro ai consumatori come la qualità dei prodotti ed il livello del prodotto stesso comincino a diventare elementi sempre più importanti: anche sotto questo aspetto l’Italia era un po’ in ritardo, ma in questo ultimo anno ha effettuato passi in avanti molto significativi rispetto alla media europea.

Collegandoci alla domanda precedente, qual è più specificatamente l’andamento atteso per canali di vendita e categorie merceologiche?
Le nostre previsioni vedono l’informatica e la telefonia subire un rallentamento fisiologico, dopo una richiesta con numeri impressionanti nell’ultimo anno. Dovrebbe, al contrario, accelerare il grande elettrodomestico, che normalmente segue l’andamento del Pil. Sarà poi l’anno delle tv, soprattutto a partire da settembre con la migrazione alla nuova codifica Mpeg4 che rappresenta un’altra opportunità. Questo è il settore che nei prossimi mesi avrà maggiori richieste e benefici.

Dal 2005 la storia di Unieuro è costellata di acquisizioni, sia nel retail tradizionale sia nell’online. Anche nell’esercizio chiuso al 28 febbraio 2021 non sono mancate iniziative in questo ambito. Per l’esercizio in corso avete in progetto ulteriori acquisizioni o nuove partnership strategiche?
Unieuro continuerà sempre a monitorare eventuali opportunità sul mercato con l’obiettivo di raggiungere la massima capillarità nel territorio italiano e un livello sempre più sofisticato di digitalizzazione. L’aumento di partnership intraprese ha aperto la strada ad ulteriori sviluppi nell’ambito dell’affiliazione e inoltre proseguirà l’impegno costante di Unieuro nella ricerca di nuovi negozi e di nuove consequenziali aperture che andremo ad effettuare in maniera specifica ed oculata laddove la presenza dell’azienda non è ancora accentuata.

Quale ruolo riveste la Sostenibilità sia ambientale che economica e sociale nei driver di crescita di Unieuro? Quale valore strategico assegnate alla Sostenibilità nei vostri progetti?
Il tema della sostenibilità è giustamente molto sentito dai cittadini e dall’opinione pubblica e, di conseguenza, le aziende non possono non essere propositive in merito. Unieuro non sarà da meno: abbiamo intrapreso molte iniziative in merito e, per la prima volta, nel nostro piano strategico il tema della sostenibilità sarà centrale e toccheremo tutti gli argomenti ad esso collegati, dalla parte social alla Governance, con un’attenzione particolare al consumo energetico e al risparmio che potremmo ottenere sulla rete esistente ovvero sull’impiego di energia elettrica verde. Sulla parte social in questi anni siamo stati impegnati, e lo siamo tutt’ora, con ‘Cuoriconnessi’, un’iniziativa rivolta agli studenti e alle loro famiglie che si pone l’obiettivo di contrastare il cyberbullismo e che mette al centro della mission aziendale l’obiettivo di rendere la tecnologia sempre più “friendly” per i nostri clienti e per le persone in generale. Sul lato Governance abbiamo raggiunto già molti risultati quando siamo entrati in Borsa nel segmento Star e, con questa entrata, abbiamo dovuto soddisfare severi requisiti di trasparenza secondo le regole del mercato. Attualmente stiamo investendo parecchio all’interno della nostra realtà, una scelta che si sposa con una costituzione di un Comitato di sostenibilità che coinvolge alcuni membri del nostro CdA e alcuni manager, proprio per seguire iniziative di questo tipo e finanche per rendere alcuni elementi di questa sostenibilità dei Kpi (Key perfomance indicators, ndr) sulla base dei quali vengono poi erogati premi ai manager stessi.

Alla luce di tutto quanto detto, può sinteticamente delinearci i maggiori punti di forza di Unieuro, gli elementi caratterizzanti e distintivi rispetto ai principali concorrenti? E qual è lo scenario competitivo del mercato italiano dell’elettronica di consumo e degli elettrodomestici?

Il modello vincente del successo di Unieuro è lo stesso che ci ha caratterizzato da 20 anni a questa parte e si può riassumere in tre elementi: prima di tutto Unieuro ha un modello di business centralizzato con un management che prende decisioni in maniera veloce per tutta la rete, fino poi ai punti di contatto dedicati al cliente. Il secondo aspetto è la già citata strategia omnicanale: una scelta vincente che dal 2001, ovvero da quando siamo sbarcati sul web, riesce a integrare con successo l’esperienza fisica e quella online a beneficio di tutti i nostri clienti. Poi, più avanti con il tempo, abbiamo aggiunto un ulteriore aspetto, il terzo, ovvero quello delle acquisizioni: crescere quindi non solo in maniera organica ma anche con la capacità di integrare realtà diverse dalla nostra e con altre filosofie, pur lavorando nello stesso settore. Abbiamo intrapreso, quindi, un’attività di ‘change management’ in maniera veloce e profonda per poter effettuare un’integrazione totale. Queste tre caratteristiche ci consentiranno nel prossimo futuro di progredire rispetto al mercato, il quale è ancora molto frazionato e competitivo soprattutto sul canale online, che è esploso definitivamente anche in Italia nell’ultimo anno ma che, nonostante ciò, non tutti i competitor hanno avuto la capacità di aggredire e cavalcare. Crediamo che queste realtà ancorate ad un modello molto più tradizionale, purtroppo per loro, saranno escluse con il tempo da questo tipo di mercato.
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