On. Giulio Centemero: "Mercato dei capitali, così l'Italia ha finalmente svoltato"

- di: Redazione
 

Legge Capitali, riforme per aumentare la liquidità sul mercato secondario e progetti innovativi come quello sul Fondo dei Fondi permettono al Paese di recuperare il tempo perduto su questi aspetti cruciali per lo sviluppo economico e sociale. Intervista all’Onorevole Giulio Centemero, membro della Commissione Finanze della Camera e da anni fortemente impegnato su questi fronti.

On. Giulio Centemero: "Mercato dei capitali, così l'Italia ha finalmente svoltato"

On. Centemero, quali sono state le principali iniziative che avete intrapreso per migliorare il mercato dei capitali in Italia, e queste come influenzano le piccole e medie imprese nonché l’innovazione?

Negli ultimi anni ho lavorato intensamente con la comunità finanziaria, che ringrazio, per migliorare il mercato dei capitali in Italia, con un’attenzione particolare alle piccole e medie imprese e al tema dell’innovazione. Recentemente è stata approvata la legge Capitali. Questa norma comprende diversi aspetti importanti, tra cui alcuni spesso trascurati, come l’introduzione dell’istituto degli impegni, che offre un nuovo modo di interagire diretto con la Consob riducendo il contenzioso e creando un rapporto collaborativo tra controllante e controllato.

Abbiamo introdotto poi strumenti come il voto multiplo e il voto maggiorato, già esistenti in altre giurisdizioni e che hanno spinto alcune società a trasferirsi su borse estere come quelle di Amsterdam o Parigi. Questi strumenti sono stati infatti utilizzati anche per fare politica industriale, vedi ad esempio il caso di Stellantis in Francia. Ora che ne disponiamo anche noi, dobbiamo chiederci se siamo pronti a utilizzarli con la stessa finalità.

Altro tema introdotto è la dematerializzazione delle quote di Srl che ho seguito nel corso di tutta la passata legislatura e che finalmente ha visto la luce nella legge Capitali.  Con la dematerializzazione si completa il ciclo dell’equity e si rende tutto il processo più semplice e meno oneroso dal punto di vista amministrativo.  Tale misura è particolarmente efficace per start-up e Pmi, che possono così accedere più facilmente a finanziamenti tramite piattaforme di equity crowdfunding.

 

Come si risolve il problema della scarsa liquidità sul secondario? 

Liquidità e scambi sul mercato secondario sono tra i più grandi problemi del nostro settore finanziario. Recentemente abbiamo intrapreso una serie di riforme in merito. Una molto significativa è quella dei Piani Individuali di Risparmio (Pir), che abbiamo già iniziato ad implementare, permettendo, grazie a un emendamento al DL Anticipi, il possesso di più di un Pir per singola persona fisica (in passato era possibile possederne solo uno, ndr).

Desideriamo inoltre creare i ‘Pir Evergreen” e, laddove lo spazio fiscale lo consenta, ristabilire il credito d’imposta sulle minusvalenze realizzate sui Pir alternativi, esteso anche ai Pir ordinari. 

Un’altra misura importante è quella della creazione di un fondo di fondi: il primo tassello è la modifica del regolamento del Patrimonio Rilancio gestito dal Fondo nazionale strategico della Cassa depositi e prestiti. Tale modifica permetterebbe a pubblico (fino al 49%) e privato (per almeno il 51%) di investire congiuntamente tramite un Oicr sulle nostre Pmi quotate su Euronext Growth e altri listini, per incrementare la liquidità e ridurre il rischio per gli investitori.

Toccando ferro, questo primo tassello verso il fondo di fondi vedrà la luce a breve.

Tali iniziative, insieme alla delega per la riforma del Tuf (Testo unico della finanza, ndr), sono dei passi da gigante che ci possono dare un vantaggio competitivo rispetto agli altri Stati comunitari.  Questo è un momento di cambiamenti che potranno dare un impulso significativo alla crescita dell’economia italiana. 

 

Qual è la sua opinione sull’evoluzione della regolamentazione dell’intelligenza artificiale in Italia e in Europa? 

L’intelligenza artificiale è diventata ora un tema centrale a livello globale, ma è un fenomeno che abbiamo iniziato a osservare nella sua evoluzione già più di 15 anni fa.  A livello comunitario, con l’AI Act, sono stati definiti la cornice di rischio e la necessità di spazi sperimentali, le cosiddette sandbox, che sono cruciali per testare le innovazioni in un ambiente controllato. L’Italia è già equipaggiata con una sandbox regolamentare efficace, quello per Fintech e Insurtech, che ha supportato la crescita del settore dal 2019 in poi.

A livello globale, Paesi come gli Stati Uniti, la Cina e l’India, ma anche l’Arabia Saudita, stanno investendo massicciamente in AI; l’Arabia Saudita, per esempio, stanzia 40 miliardi di dollari per la ricerca, mentre noi in Italia, a livello di Governo, abbiamo a disposizione poco più di un miliardo. Questo sottolinea la necessità di investire in maniera mirata nelle filiere più strutturate del nostro paese come Biotech, Space economy, manifatturiero avanzato e così via.

A livello nazionale stiamo facendo passi significativi con l’introduzione di un disegno di legge governativo sul AI e con una mia proposta di legge incardinata nelle commissioni che prevede la creazione di una sandbox regolamentare su AI.

Questi sforzi sono cruciali per mantenere l’Italia e l’Europa competitive, specialmente considerando la deregolamentazione osservata in altre geografie, che temo possa portare a uno sviluppo più rapido e significativo fuori dalla sfera comunitaria. È essenziale continuare a supportare la ricerca e lo sviluppo sul nostro territorio per non restare indietro.

 

Qual è la sua valutazione del quadro macroeconomico attuale dell’Italia e quali sono le prospettive per il futuro secondo la percezione degli investitori internazionali?

Il quadro macroeconomico, a mio avviso, per l’Italia è in questo momento positivo. Sono appena rientrato da uno dei miei ‘roadshow’ a Londra, dove ho incontrato sia investitori in fixed income che in equities, e a maggio sono stato a Washington agli spring meetings di Banca Mondiale e Fondo monetario internazionale. 

In questo tipo di incontri si captano gli umori dei market movers e si comprendono meglio i trend.  La percezione del Paese è positiva nonostante l’entropia geopolitica che vive il mondo.

Gli investitori mostrano un forte interesse, da un lato perché vedono un governo stabile, politico e di legislatura, dall’altro perché sia tramite gli investimenti del Pnrr, le misure di Industria 5.0, la riforma del mercato dei capitali e la gestione oculata del debito pubblico da parte del ministro Giorgetti, il Paese è incanalato su un percorso di crescita economica.

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