Roberto Basso (WindTre): "Tanti investimenti e piano ambizioso sulla sostenibilità"

- di: Redazione
 
Il rapporto pubblico-privato nelle telecomunicazioni e non solo, l’evoluzione della sostenibilità nel settore, il piano ambizioso di sostenibilità, la grande risposta della rete durante il lockdown, le scelte e le strategie di WindTre. Intervista a Roberto Basso, Direttore delle Relazioni Esterne e Sostenibilità di WindTre, Gruppo leader in Italia nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili. Il Dottor Basso è uno dei premiati dell’Edizione 2021 del Premio Italia Informa.

Intervista a Roberto Basso (WindTre)

Al Premio Italia Informa, nel ritirare il riconoscimento lei ha svolto un intervento che ha toccato il rapporto tra pubblico e privato. Un tema, cruciale nella situazione italiana e non solo, che ha colpito molto la platea…
In un rapporto corretto tra il pubblico e il privato quest’ultimo può legittimamente sostenere i propri interessi, ma il punto di svolta avviene quando il privato riesce a far convergere il proprio interesse con una parte dell’interesse generale e della comunità per la quale lavora. Questa capacità di far convergere l’interesse particolare del privato con l’interesse generale della società rappresenta ormai un aspetto cruciale per qualsiasi azienda. Nessuna realtà, oggi, può sopravvivere e tantomeno prosperare se non riesce a contribuire ad un impatto positivo sulla comunità con la quale si relaziona, sulla società e sull’ambiente.

Nella sua esperienza pratica e quotidiana da Direttore delle Relazioni Esterne e Sostenibilità di Wind Tre, è facile far comprendere l’importanza di questo tema con i propri interlocutori o ci vuole molto tempo?
Ci vuole del tempo perché il rapporto funziona solo se c’è fiducia reciproca e, per stabilire tale fiducia, occorrono tempo, pazienza e costruire un percorso di credibilità e serietà. La prima regola è comportarsi da persone perbene, guardarsi allo specchio senza avere nulla da nascondere. Partendo da questi presupposti, si può costruire nel tempo un rapporto sano, basato sulla fiducia e sul rispetto reciproco, riconoscendo e rispettando la diversità dei singoli ruoli. In questa diversità si può collaborare nell’interesse collettivo.

Il settore delle telecomunicazioni è energivoro. Dal suo punto di vista, qual è lo stato dell’arte, come può evolvere questo settore sul tema della sostenibilità ambientale e quali sono le innovazioni da mettere in campo?

Ci sono delle innovazioni di tipo tecnologico, come ad esempio il 5G, che possono favorire moltissimo la sostenibilità energetica in quanto i dispositivi e le antenne consumano molto meno e, di conseguenza, il tipo di segnale che inviano è molto più efficace. Per quanto riguarda le antenne, certamente non sono belle ma ormai noi tutti nella nostra quotidianità siamo abituati ad utilizzare lo smartphone per comunicare, parlare, per navigare in rete e per ottenere comunicazioni dovunque noi siamo ed in qualsiasi momento. Per fare questo, dobbiamo accettare un compromesso. Peraltro, in Italia, esistono dei limiti elettromagnetici molto stringenti rispetto a quelli internazionali e, per questo motivo, possiamo essere sereni, sicuri e tranquilli che non esiste alcun rischio per la nostra salute.

WindTre ha costruito un ambizioso piano di sostenibilità che ha il suo orizzonte nel 2030, includendo obiettivi misurabili, concreti e totalmente integrati nel proprio business, prevedendo un percorso di implementazione progressivo e trasparente. Ce ne può tracciare i contorni essenziali?
Fino a poco tempo fa molte imprese interpretavano la responsabilità sociale adottando iniziative che avevano lo scopo di ‘compensare’ eventuali impatti negativi della propria attività. Noi abbiamo sposato fino in fondo un nuovo paradigma, nella direzione di generare un impatto positivo sull’ambiente naturale e sociale, piuttosto che compensare quello negativo. È un approccio radicale, che richiede di intervenire in modo strutturale sulle operazioni industriali e commerciali. Un esempio concreto: noi mettiamo a disposizione degli utenti più giovani una porta di accesso al mondo attraverso Internet e ci sentiamo responsabili di quello che può accadere facendone un uso sbagliato, dal bullismo alla pedopornografia. Abbiamo quindi sviluppato la piattaforma ‘NeoConnessi’ per aiutare genitori e docenti ad accompagnare i ragazzi a un uso consapevole della Rete. La chiamiamo ‘responsabilità digitale’.

Sempre in tema di sostenibilità, la rete WindTre è stata certificata come ‘Top Quality’ e vi siete confermati ancora una volta come ‘Top employer’, ossia tra le aziende più ambite dove lavorare. E, rispetto conseguito gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 definiti insieme al WWF nel 2017, avete abbattuto di oltre il 70% delle emissioni per unità di traffico e di più del 18% delle emissioni assolute. Traguardi importanti. I prossimi passi nel breve periodo?

Ci siamo impegnati a diventare carbon neutral entro il 2030. Tuttavia di recente stiamo rivedendo questa scadenza per anticiparla. La via più veloce è attraverso l’acquisto di certificati verdi, ma si tratta di una di quelle azioni di ‘compensazione’ che non ci piacciono. Vorremmo piuttosto ridurre strutturalmente le emissioni attraverso energia da fonti rinnovabili. Stiamo lavorando per accelerare.

WindTre è il principale operatore in Italia nel campo delle telecomunicazioni sia fisse che mobili. Guardando al medio periodo, quali sono le strategie di WindTre nel nostro Paese?
WindTre vuole essere un operatore al servizio del Paese e delle imprese italiane: ricordiamo che l’Italia è ancora il quinto Paese esportatore al mondo. Abbiamo un’industria manifatturiera molto competitiva e, per continuare ad esserlo, ha bisogno delle migliori infrastrutture digitali: tutto il settore delle telecomunicazioni ha investito tantissimo in Italia e continua a farlo. Il nostro impegno è aiutare l’industria italiana ad eccellere nel mondo.

I timori che durante il lockdown la rete non reggesse erano molti. Invece la rete ha retto e anche molto bene. Se lo aspettava?
Questo è il risultato di miliardi di investimenti per consentire a queste autostrade dell’informazione di continuare nel proprio lavoro e che non ci fosse alcuna interruzione del servizio anche nei momenti di picco. Reggere ad un aumento improvviso del traffico dati del 40/50% ha anche richiesto un grande sacrificio da parte dei lavoratori del settore che, anche durante il lockdown, sono scesi in campo per fare manutenzione, nuove installazioni e potenziare la rete. Un grande successo dell’industria italiana delle telecomunicazioni e di tutti i lavoratori che non hanno mai smesso di offrire il proprio supporto e contributo.
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