Intersezioni: a Milano la musica sinfonica incontra l'arte figurativa

- di: Barbara Bizzarri
 

Il primo appuntamento della rassegna “Intersezioni” dell’Orchestra Sinfonica di Milano, in cartellone sabato 26 Ottobre alle 18, propone uno spettacolo in collaborazione con la Pinacoteca di Brera e con la Biblioteca Nazionale Braidense in cui sentire “Nostalgia della bellezza”, un appassionante parallelismo tra arte e musica insieme ad Angelo Crespi, Direttore Generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense, in un dialogo con il giornalista Luca Baccolini sulle note di Bach-Respighi, Mahler e Mendelssohn.

Intersezioni: a Milano la musica sinfonica incontra l'arte figurativa

La musica crea pontistabilisce connessioni, ed è, per sua natura, una forma d’arte estremamente inclusiva verso il resto della realtà. Interdisciplinarietà e volontà di comunicare a tutti, specialisti e non, sono due delle cifre che contraddistinguono questa appassionante rassegna, in un tentativo di ricerca di analogiesimilaritàprincipi che ricorrono, e che ci aiutano, forse, a decifrare meglio la realtà in cui viviamo.

Al centro di questa appassionante riflessione, appunto, la Bellezza. Quando le arti dialogano, si sa, abbiamo la speranza di avvicinarci di un centimetro in più alla Verità, se ne esiste una. In ogni caso, due arti che si relazionano non fanno che parlare in coro di Bellezza, il supremo adeguamento dell’uomo alla realtà che lo circonda. Ma non c’è solo Bellezza, l’arte talvolta spinge al Sublime, un sentimento di spaesamento che genera un “orrore che delizia”, per dirla con Edmund Burke. Il primo appuntamento di “Intersezioni” vede la musica sinfonica a colloquio con l’arte, un’apertura in grande stile sulle musiche di Bach-Respighi, Mahler, Mendelssohn-Bartholdy, con l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Andrea Oddone.

Come afferma Luca Baccolini: “In musica la bellezza non conosce forme: la si può trovare in una minuta danza per clavicembalo del Seicento o in una ciclopica sinfonia di fine Ottocento. Ma è l'atteggiamento dei compositori verso la bellezza che ci restituisce un indizio prezioso su “come” andarla a cercare. Nell'Ouverture “Le Ebridi” di Felix Mendelssohn c'è la bellezza terribile e sgomentante della grotta di Fingal, in Scozia, simile a una cattedrale con il suo soffitto ad arco e i misteriosi suoni provocati delle onde e dalla loro eco. Nell'Adagietto della Quinta Sinfonia, invece, Gustav Mahler trova e ci regala bellezza nel raccoglimento e nell'oblio dalle cose del mondo, cesellando una musica all'apparenza semplicissima, fatta di soli archi accompagnati dall'arpa, ma che in realtà resta miracolosamente sospesa sul vuoto, preservando dunque quella componente irrinunciabile della bellezza, che è il mistero. 
Nei Tre Corali di Bach trascritti per orchestra da Ottorino Respighi nel 1930 c'è invece l'inseguimento della bellezza - la bellezza del contrappunto che diventa organismo diverso attraverso i nuovi colori dell'orchestrazione - in una prospettiva storica: la bellezza per Respighi è passata, ma è ancora viva, perché è la traccia di un passato presente. Ecco tre modi di concepire la bellezza in musica.”

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