Industria in crisi, Orsini tuona: “L’Europa è al bivio”. E avverte il Governo

- di: Bruno Coletta
 
L’Italia è al bivio tra stagnazione e ripartenza. È questa l’immagine che offre il punto mensile “congiuntura flash” di Confindustria, realizzato dall’Ufficio Studi dell’organizzazione.
Gli economisti di via dell’Astronomia evidenziano l’elevata incertezza sul Pil italiano nel quatro trimestre, dopo lo stop nel terzo: “da un lato - affermano - la fiducia è bassa, l’industria in crisi, l’export debole, l’Eurozona fiacca; dall’altro, al rialzo: il trend di crescita del turismo e dei servizi, il proseguimento del calo dei tassi, l’inflazione ridotta, l’attuazione del Pnnr. I fattori congiunturali spingono al rialzo, ma frenano alcuni ostacoli strutturali”.
Comunque, sottolinea il Centro Studi, l’industria è in crisi e il taglio dei tassi non basta a rilanciarla. In ottobre la produzione è rimasta invariata, ma continua a registrare un forte calo tendenziale (-3,6%), profondo per auto (-34,5%), articoli in pelle (-17,2%), raffinati petroliferi (-15,8%). In termini di fatturato, RTT ha indicato in ottobre un rimbalzo positivo. A novembre, inoltre, la fiducia delle imprese ha interrotto il suo calo, ma il PMI manifatturiero è sceso ancora di più (44,5 da 46,9). 
E il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, tuona: “L'industria deve diventare il primo punto all'ordine del giorno dell'agenda europea”, dice in un’intervista rilasciata all’Ansa, rimarcando che questo messaggio è condiviso con gli industriali spagnoli" alla vigilia del business forum Italia-Spagna di domani a Roma, con l'intervento di Re Felipe VI. 
Ceope e Confindustria "chiedono all'Europa di dare uno scatto di reni alla sua azione di politica industriale" per mettere le imprese "nelle condizioni di competere". Orsini, sempre nell’intervista all’Ansa, lancia un monito: “L'Europa è al bivio, nei primi cento giorni deve compiere scelte coraggiose, anche cambiando senso di marcia rispetto ad alcune decisione della scorsa Commissione”.
In questo contesto, per il presidente di Confindustria “il 2025 sarà un anno cruciale per la nostra economia”. E torna alla carica: “Serve "un piano chiaro per rilanciare la competitività, che sia fondato su una visione di politica industriale di lungo periodo. Siamo preoccupati che la produzione sia in calo da 21 mesi ed è il motivo per cui stiamo chiedendo con forza di puntare al rilancio degli investimenti. La nostra proposta sull'Ires premiale va esattamente in questa direzione. La coperta è corta ed è noto. Si tratta di fare delle scelte e indirizzare le poche risorse disponibili sui capitoli di sviluppo. Da parte del Governo c'è attenzione”, ma Orsini avverte: “ora vedremo come sarà congegnato l'intervento”.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 80 record
Pagina
10
06/12/2024
Confartigianato Studi, settore legno: produzione in calo del 3,4%
06/12/2024
Il MIC (Misura Integrata del Ciclo economico) del mese di ottobre 2024 ha confermato i min...
06/12/2024
La prospettiva di Goldman Sachs fa spumeggiare in Borsa il titolo Moncler.
06/12/2024
Dichiarazioni sul settore caseario del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, C...
06/12/2024
Borse asiatiche a due velocità, giù Tokyo e su la Cina
06/12/2024
Oggi negli Usa il dato sulle buste paga non agricole, che sarà uno dei principali elementi...
Trovati 80 record
Pagina
10
Il Magazine
Italia Informa n°6 - Novembre/Dicembre 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli