Indel B, l'ad Luca Bora: "Radicamento nel territorio per resistere alla crisi"
- di: Redazione
La Società, quotata all’MTA di Borsa Italiana e a capo dell’omonimo Gruppo a livello mondiale nel settore della refrigerazione applicabile per i comparti Automotive, Leisure time e Hospitality, ha mostrato forte resilienza durante la pandemia e ora sta cogliendo i forti segnali di ripresa. Le strategie per il futuro e le acquisizioni. Ne parliamo con l’Amministratore delegato Luca Bora.
Dottor Bora, il 2020 è stato un anno difficilissimo per tantissime aziende, tranne per alcuni comparti che ne hanno anche beneficiato. La vostra azienda ha dimostrato un’ottima capacità di reazione, mantenendo anche un Ebitda positivo: quali sono le radici di questa vostra resilienza e quali azioni avete messo in campo per affrontare gli effetti della pandemia?
Il 2020 è stato sicuramente un anno difficile anche per noi, purtroppo non siamo stati di certo tra le aziende che ne hanno beneficiato. La caratteristica più importante della nostra azienda, che ci ha permesso di attraversare questa crisi molto profonda (anche se di breve durata, in quanto abbiamo riscontrato dei segnali di evidente ripresa già sul finire dell’anno passato), è stata certamente avere un forte radicamento nel territorio che ha sempre contraddistinto la nostra azienda e il nostro lavoro. Questo aspetto ci ha permesso di affrontare tutte le problematiche e, come sempre nei momenti di difficoltà, oltre ad essere necessaria una guida forte e determinata, è fondamentale anche un forte coinvolgimento di tutta la squadra: il risultato raggiunto, in questo modo, è a favore di tutti e tutta la squadra può beneficiarne. Contestualmente, abbiamo ridotto drammaticamente tutti i costi non necessari e rimandabili, ma non abbiamo in alcun modo bloccato le attività di sviluppo. Eravamo infatti certi che, dopo la forte crisi, ci sarebbe stato un periodo di forte ripresa e, se un’azienda non porta avanti le attività di sviluppo anche durante i momenti di difficoltà, non riesce poi a sfruttare al meglio la ripresa che seguirà.
La ripresa poi è arrivata: c’erano già stati dei segnali da settembre 2020 e la trimestrale del 2021 presenta ricavi in crescita di quasi il 40%. Quali sono i segnali che stanno arrivando dal mercato e nei settori delle vostre ‘business unit’? Fra queste, quali sono le più performarti e quali, invece, hanno bisogno di più tempo per tornare a regime?
Per fortuna tutti i mercati sui quali operiamo sono in fortissima ripresa, con una sola eccezione. In alcuni casi non si è solo tornati all’epoca pre-Covid ma, addirittura, abbiamo registrato una situazione di crescita superiore. Sono in fortissima crescita, infatti, il mercato automotive del truck (veicolo commerciale pesante) e del leisure (tempo libero, inteso come nautica e veicolo ricreazionale), mentre l’unico che è ancora in sofferenza è quello dell’hospitality e, logicamente, fino quando saranno in atto restrizioni sugli spostamenti questo mercato continuerà a soffrire. Tuttavia siamo sicuri che, non appena le restrizioni verranno meno, questo settore si riprenderà immediatamente e recupererà tutto ciò che è andato perduto durante la pandemia.
Il 2020 è stato un anno difficile per moltissime filiere, compresa quella in cui operate. La vostra azienda, tuttavia, è stata molto attiva portando a termine due acquisizioni: una tra il 2020 e 2021 relativa alla società francese Electric Station Climatisation e poi, a maggio 2021, avete acquisito il 100% di S.E.A. S.r.l.. Quale valenza strategica rappresenta l’acquisizione di due aziende in questo periodo?
Durante il 2020, per poter attraversare al meglio una crisi della quale ancora non si conoscevano i tempi abbiamo ridotto i costi ma non abbiamo fermato le nostre attività strategiche volte al futuro. In quest’ottica abbiamo concluso due acquisizioni molto importanti come quella della società francese Electric Station Climatisation e della società italiana S.E.A. S.r.l.. Riteniamo che per noi sia strategico continuare a crescere sia per via esterna che per via organica e valorizzare, in questo modo, la famiglia dei prodotti dell’aria condizionata, allargando al tempo stesso la platea dei nostri clienti. Queste acquisizioni vanno nella direzione di bilanciare i ricavi in termini di business in un mercato un po’ più di nicchia e con clienti più piccoli, al fine di allargare la platea dei nostri clienti stessi. Dobbiamo cercare, quindi, di non perdere i clienti più grandi, quelli che chiamiamo i Big OE, e, al tempo stesso, allargare il raggio d’azione verso realtà più piccole ma di numero maggiore.
Guardiamo al futuro: quali sono le vostre strategie di crescita per i prossimi anni? A livello geografico, su quali aree del mondo state puntando maggiormente?
In maniera molto determinata puntiamo sulla crescita dei mercati leisure e hospitality: sono i due business in cui investiremo di più sia in termini di nuovi prodotti che di acquisizioni future. A livello geografico, invece, ci stiamo concentrando soprattutto sull’Europa e sul Nord America. Riteniamo infatti che in queste due aree del mondo ci siano ancora diverse opportunità da cogliere. Ancor prima, quindi, di disperdere le nostre energie e risorse su altri tipo di mercati, seppur molto attraenti, crediamo sia opportuno continuare a lavorare bene in mercati a noi più vicini, come quelli europeo e nordamericano.
I due traini dello sviluppo al giorno d’oggi sono indubbiamente digitalizzazione e sostenibilità: cos’è per Indel B la sostenibilità e come la concretizza?
La sostenibilità per Indel B rappresenta sicuramente un aspetto molto importante, con significati altrettanto importanti: è un concetto che va visto a tutto tondo, soprattutto per un’azienda come la nostra che deve gestire vari processi produttivi e che ha a che fare con prodotti che per funzionare consumano energia. Il risparmio energetico dei nostri prodotti, infatti, è stato e continua ad essere il nostro obiettivo primario insieme ad una riduzione dell’impatto sull’ambiente di tutte le nostre attività, obiettivo che richiede in primis sapere e mappare cosa si sta facendo. Se non conosciamo l’impatto che hanno i nostri servizi e le nostre attività sull’ambiente rimane complicato correggere poi il tiro e fare meglio. A tal proposito siamo orgogliosi che recentemente, in uno studio effettuato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Statista, siamo stati scelti ed inseriti tra le 150 aziende italiane, su un pacchetto di 1.500, come meritevoli in termini di sostenibilità.
Non abbiamo ancora toccato il settore automotive, dove Indel B è presente. Ci sono problemi in questo settore?
No, non presenta alcun problema, anzi è in fortissimo recupero e stiamo addirittura avendo difficoltà a star dietro a tutte le richieste dei clienti. Su questo tipo di mercato, che per noi significa quello del veicolo commerciale pesante, siamo decisamente leader sia in Europa che in Nord America, servendo la stragrande maggioranza dei costruttori. Come dicevo paradossalmente ci troviamo in difficoltà a causa dell’alta richiesta e alla particolare situazione di forte carenza di microprocessori a livello mondiale: la vera sfida in questo segmento di mercato non è tanto quella di recuperare il tempo perso, cioè i ricavi perduti nel 2020, bensì riuscire a reperire i componenti necessari per far fronte agli ordini. Le richieste dei clienti in questo settore, per fortuna, non mancano di certo.