Inarcassa conferma la sua solidità, il presidente Santoro: "Risultato non scontato"

- di: Daniele Minuti
 
Inarcassa, tramite il Comitato Nazionale dei Delegati, ha approvato il bilancio consuntivo per l'esercizio 2020 e i risultati sono più che soddisfacenti date soprattutto le conseguenze sull'economia causate dall'emergenza sanitaria.

A presentare i numeri è stato il Presidente, Giuseppe Santoro (nella foto): "Nonostante l'anno sia stato riconosciuto come il peggiore di sempre per i cittadini di tutto il mondo, il bilancio consuntivo 2020 conferma la solidità del nostro sistema che consegna al patrimonio dell'Associazione 485 milioni di euro. Un risultato che tiene conto dei 108 milioni destinati agli interventi straordinari di sostegno a tutti gli associati per l'emergenza Covid e che non era affatto scontato considerando l'impatto di questa crisi sull'economia mondiale".

Nel commentare il patrimonio di Inarcassa a valori correnti di mercato che a fine dicembre era a 11,8 miliardi di euro mentre un mese dopo ha superato i 12 miliardi, Santoro ha detto che questo dato "prova come la lealtà contributiva degli associati e l'impegno a tutela del risparmio previdenziale della generazione attuale e di quelle future". Platea che nel 2020 è aumentata fino a raggiungere 168.981 associati.

Capitolo entrate: i dati del bilancio non hanno risentito dell'emergenza, redditi e volumi d'affari professionali degli iscritti registrano buoni numeri, con il tasso di crescita che fa registrare un +4,8% per il monte redditi e del 4,1% per il volume d'affare totale. Il gettito contributivo nel 2020 è arrivato a 1.193 milioni di euro mentre le prestazioni istituzionali raggiungono gli 888,5 milioni di euro.

Santoro ha quindi concluso il suo intervento: "Nell'esercizio del ruolo sussidiario che ci è proprio abbiamo finanziato in termini di anticipazioni i sostegni attivati dallo Stato ma al tempo stesso siamo convinti della necessità di superare l'ottica emergenziale in favore di una visione sistemica che punti al potenziamento degli ambiti connessi alla valorizzazione del territorio, alla riqualificazione ambientale e allo sviluppo sostenibile in Italia. Preferiamo il debito produttivo dell'investimento a quello improduttivo del sussidio".
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