Idealista: "Aumento record degli affitti nel 2023 (+13,8%)"

- di: Redazione
 
L'Ufficio Studi di idealista, portale immobiliare leader in Italia per sviluppo tecnologico, ha comunicato i risultati legati all'indice dei prezzi nel nostro Paese. Secondo il report, il costo dell'affitto ha visto nel 2023 una crescita record del 13,8% su base annua, col canone mensile medio di una proprietà pari ora a 12,5 euro al metro quadro.

Idealista: "Aumento record degli affitti nel 2023 (+13,8%)"

La pressione crescente della domanda ha fatto lievitare i costi di affitto nella maggior parte dei capoluoghi italiani monitorati con incrementi a doppia cifra in ben 28 città.

I mercati di punta per la locazione residenziale trainano come sempre il settore, come attestano gli incrementi di Bari (14,3%), Napoli (14,2%), Torino (12,5%), Milano (10,8%) e Palermo (10,2%). Rialzi rilevanti si sono registrati anche a Genova (7,8%), Bologna (6,8%), Roma (6,3%) e Venezia (5,7%).

Tuttavia, è Modena (28,2%) a guidare la classifica degli aumenti degli ultimi 12 mesi, seguita da Pesaro (25,2%), Avellino (23%) e Vibo Valentia (20%). Al contrario, Campobasso (-18%) e Macerata (-10,5%) registrano le contrazioni più marcate.

Milano si conferma, anche nel 2023, la città con i prezzi di affitto più elevati, raggiungendo i 22,9 euro al metro quadro e toccando il massimo storico dall’introduzione dell’indice di idealista nel 2012. Venezia (18,1 euro/m2) e Bologna (16,6 euro/m2) seguono nella classifica.
Roma (14,8 euro/m2) e Napoli (13,7 euro/m2) occupano rispettivamente il quinto ed il sesto gradino del ranking. Sul versante opposto, i capoluoghi più economici per l’affitto in Italia risultano essere Reggio Calabria (5,4 euro/m2), Vibo Valentia (5 euro/m2) e Caltanissetta (4,8 euro/m2).

Il trend estremamente positivo delle quotazioni immobiliari coinvolge praticamente tutte le regioni italiane, ad eccezione del Molise e del Trentino-Alto Adige, dove i prezzi delle locazioni sono diminuiti rispettivamente del 5,2% e del 2,9% nell’ultimo anno. I maggiori aumenti interessano Valle d’Aosta (23,8%), Lombardia (21,3%) e Toscana (20,9%). Anche la Sardegna (14%) registra una crescita superiore alla media del periodo.

Grazie a un significativo aumento quest'anno, la Valle d’Aosta (19,1 euro/m²), diviene la regione dove il costo per l’affitto è più elevato, scalzando la Lombardia (21,3 euro/m²) dalla prima posizione. A seguire, con prezzi superiori alla media nazionale dei valori, troviamo Toscana (16,2 euro/m²), Trentino-Alto Adige (14 euro/m²) e l’Emilia-Romagna (13,3 euro/m2). Tutte le altre regioni si attestano su prezzi inferiori alla media nazionale di 12,5 euro mensili, dai 12,1 del Lazio, a ridursi fino ai 6,1 euro di Molise, la regione più conveniente per la locazione di un immobile.

Anche per quanto riguarda l’andamento provinciale prevale una tendenza nettamente rialzista in ben 92 delle 108 aree monitorate, con una forte volatilità dei valori, specialmente nei territori a forte propensione all’affitto breve a scopo turistico o lavorativo. Questo spiega le significative variazioni al rialzo di Sondrio (31,7%), Lucca (28,9%) e Firenze (27,7%), dove la scarsità dell’offerta amplifica le richieste dei proprietari. Incrementi a doppia cifra per altre 36 province, di cui 19 superano il trend nazionale.

All’opposto, 16 province segnano decrementi, con indici di ribasso particolarmente rilevanti per Rieti (-15,9%) e Bolzano (-13,8%).

Secondo il rapporto, Lucca (27 euro/m²) è la provincia con gli affitti più cari d’Italia, davanti a Belluno (26,3 euro/m²) e Rimini (23,2 euro/m²). Quattordici province presentano prezzi superiori alla media nazionale, con valori compresi tra i 21,6 euro al metro quadrato di Milano e i 12,7 euro di Trento. Al contrario, le zone provinciali più economiche per l'affitto sono Enna (4,9 euro/m²) e Caltanissetta (4,8 euro/m²), precedute da Alessandria con 5,3 euro al mese.

Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista“Con meno immobili disponibili per l’affitto in molte aree quest’anno la riduzione dello stock si attesterà intorno al 20% -, lo squilibrio tra domanda ed offerta ha reso gli affitti sempre più costosi, toccando i livelli più alti da quando l’indice è stato creato. Un aumento solo in parte mitigato dal calo del 3,5% registrato nell’ultimo trimestre. È difficile immaginare che gli affitti aumenteranno ancora in maniera drastica come negli ultimi 12 mesi, ma continueranno a salire a causa del persistente basso livello dell'offerta e della forte domanda, soprattutto nei principali centri dove prevediamo un mercato degli affitti destinato a rimanere impegnativo per gli inquilini nel breve termine".
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