IA e capitale umano: HerAcademy dedica il convegno annuale a uno dei temi più caldi del dibattito mondiale

- di: Barbara Leone
 
Nella foto: Barbara Carfagna, Cristian Fabbri, Fabio Ferrari

Le innovazioni tecnologiche e digitali hanno sempre suscitato dibattiti che ruotano attorno a una domanda profonda: l’uomo può governarle o rischia di esserne travolto? Il quesito è ancora più affascinante se riguarda l’intelligenza artificiale, una tecnologia in rapida evoluzione che invade un dominio finora riservato alla dimensione umana. Quali opportunità offre l’intelligenza artificiale? Quali impatti sta avendo e avrà in futuro sui cambiamenti legati agli strumenti e alle modalità di lavoro? E quali sfide dovranno affrontare le organizzazioni, in termini di competenze e modi di lavorare, per cogliere appieno le potenzialità delle nuove tecnologie senza perdere di vista la centralità del capitale umano? A queste domande hanno provato a dare risposte e soluzioni gli esperti, i docenti e i manager ospiti di HerAcademy, la corporate university del Gruppo Hera, che ha voluto dedicare il suo workshop annuale al tema “L’intelligenza nel futuro: nuovi orizzonti per guidare il rapporto tra intelligenza umana e artificiale”.

IA e capitale umano: HerAcademy dedica il convegno annuale a uno dei temi più caldi del dibattito mondiale

Le nuove tecnologie, come l’automazione, la robotizzazione e l’intelligenza artificiale, velocizzano i cambiamenti e rappresentano una grande sfida, soprattutto nel mondo del lavoro. Se da un lato richiedono nuove professionalità, al tempo stesso generano nuove opportunità e amplificano le potenzialità dell’intelligenza umana: noi già da tempo utilizziamo l’IA nei nostri processi – afferma Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – e questo ci sta consentendo di migliorare l’efficienza, la qualità e la personalizzazione dei nostri servizi migliorando anche la qualità del lavoro stesso, consentendoci di accelerare il raggiungimento dei nostri obiettivi strategici. Anche per questo abbiamo pensato, attraverso HerAcademy, di riflettere e scambiare saperi su questo tema – conclude Fabbri – perché siamo certi che alla base della crescita sostenibile del territorio ci sia anche creare valore aumentando l’occupabilità delle persone, valorizzando le competenze individuali e supportando l’evoluzione del rapporto tra i lavoratori e le tecnologie per gestire il cambiamento, mantenendo sempre al centro le persone i loro talenti”.

Gli fa eco Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera, nel sottolineare che “Le multiutility come la nostra sono chiamate a guidare il cambiamento dei territori che serviamo, per affrontare meglio le sfide globali, prime fra tutte quelle del cambiamento climatico e della sicurezza energetica. Per questo le nostre infrastrutture devono essere progettate e gestite con le più avanzate tecnologie, per rispondere meglio, con efficienza ed efficacia, ad eventi estremi come siccità e alluvioni. L’IA non è oggi solo un supporto, ma va pensata come un nuovo ambiente di vita e lavoro, che può generare più benessere e produttività. Oltre alle opportunità, ci sono però anche dei rischi. Ecco perché a monte serve una data governance e a valle un controllo e una verifica degli output degli algoritmi, quindi una capacità di controllo sul tipo di decisioni che vengono prese. Lo sviluppo e la diffusione dell’IA, soprattutto quella generativa, negli ultimi mesi hanno evidenziato ancor di più un aspetto: la velocità con cui i nuovi sviluppi nella trasformazione digitale stanno cambiando e cambieranno i nostri business. Pertanto, anche le leadership a tutti i livelli dovranno evolvere ed essere in grado di gestire le nuove dinamiche di competitività con tempi di reazione molto veloci”.

Quello proposto quest’anno da HerAcademy è stato un confronto di valore e non solo per addetti ai lavori, perché il tema dell’intelligenza artificiale e dell’impatto sul futuro del lavoro riguarda tutti e le informazioni devono poter essere accessibili e comprensibili da parte di qualsiasi tipo di pubblico. A introdurre il worskhop è stato un monologo di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, autore, attore, scrittore e regista, che al tema delle nuove tecnologie, della libertà individuale e del controllo dei dati sensibili ha scelto di dedicare il suo ultimo film. Il futuro del lavoro e la cooperazione tra intelligenze, mantenendo al centro le persone e accompagnandole in una sempre maggiore consapevolezza nei confronti delle nuove tecnologie sono i temi al centro dell’intervento di apertura dei lavori del convegno, affidato ad Alessandro Camilleri, Direttore Centrale Personale e Organizzazione del Gruppo Hera. A Rita Cucchiara, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia e tra le massime esperte italiane nel campo dell'intelligenza artificiale, HerAcademy ha chiesto di redigere e illustrare il background paper, con il quale si è entrati nel cuore del tema al centro del dibattito. Dopo una panoramica sull’evoluzione delle tecnologie informatiche collegate alla digitalizzazione, con particolare riferimento all’utilizzo di dati ed al recente sviluppo di una data driven economy e poi della cosiddetta AI based economy, e sui possibili ambiti di applicazione nei diversi settori di business, Cucchiara ha illustrato opportunità e rischi dell’utilizzo crescente dell’intelligenza artificiale. Il focus ha riguardato in particolare l’intelligenza artificiale generativa e il suo utilizzo all’interno delle organizzazioni in termini di impatto sui modi di lavorare e sulla trasformazione dei ruoli e dei processi aziendali. In conclusione, la docente ha posto l’attenzione sulla necessità di una sempre maggiore consapevolezza sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale nella collaborazione sul lavoro e su alcuni punti di attenzione da cui le organizzazioni non potranno più prescindere per centrare l’obiettivo: educazione (educazione tecnica per le nuove generazioni e la ri-educazione per chi è già nel mondo del lavoro); responsabilità (in particolare da parte di chi progetta e realizza sistemi di Intelligenza Artificiale); investimenti (che in Italia non devono limitarsi all’acquisto ed all’uso di piattaforme esistenti).

HerAcademy ha poi consentito al suo ampio pubblico di ascoltare in anteprima dalla voce di Enrico Sassoon, Direttore Responsabile Harvard Business Review Italia, il progetto Macrotrends 2023 dal titolo “Tra globalizzazione e frammentazione”. Insieme a Giulia Baccarin, fondatrice e CEO di Mipu Predictive Hub, Sassoon ha posto l’attenzione sull’esigenza di economia, scienza e tecnologia di convivere in un mondo “unitario e collaborativo”, minacciato però dalle continue tensioni geopolitiche. Macrotrends 2023 fa emergere un quadro di molteplici crisi a vasto raggio (“policrisi”) e di una crescente frammentazione, accelerata dalla guerra russo-ucraina. Conoscere a fondo questa crisi è il modo migliore, per le organizzazioni e le aziende, per affrontarla e anticiparne le conseguenze. L’analisi sull’intelligenza nel futuro ha, inoltre, ha riguardato, anche i risvolti etici grazie all’intervento di Luciano Floridi, Direttore del centro sull’etica digitale dell’Università di Yale e docente di sociologia della cultura e della comunicazione all’Università di Bologna. Una visione affascinante, quella di Floridi, che ha posto l’attenzione non sull’intelligenza artificiale in sé ma sull’uso che se ne può fare: sarà questo a determinarne il potenziale e i vantaggi, in vista della vera rivoluzione che avverrà quando saremo stati in grado di governare questa nuova tecnologia e nessuno ci farà più caso. Oltre a condividere quali questioni etiche pone l’Intelligenza Artificiale, Floridi ha illustrato le prospettive future dell’Intelligenza Artificiale nelle organizzazioni, con un focus specifico sulle tematiche di gestione del rischio, di gestione della compliance e di analisi delle dinamiche del mercato del lavoro.

Durante il convegno, il Gruppo Hera ha deciso di restringere lo zoom sulla propria attività in due momenti distinti e complementari, moderati dalla giornalista Barbara Carfagna. Il primo ha riguardato “L’intelligenza artificiale nella relazione con il cliente”: su questo particolare e sfidante ambito di utilizzo delle nuove tecnologie, Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera e Presidente del Comitato di Coordinamento di HerAcademy, si è confrontato con Fabio Ferrari, fondatore e Presidente di Ammagamma, azienda che supporta le imprese a innovare i processi tramite l’intelligenza artificiale. Il secondo momento, dedicato a “L’intelligenza artificiale nella gestione delle infrastrutture”, ha concluso il worskhop 2023 di HerAcademy con un dialogo tra l’Amministratore Delegato del Gruppo Hera, Orazio Iacono, e Sergio Gianotti, Head of Italy – Public Sector di Amazon Web Services. Il convegno di HerAcademy, giunto quest’anno alla quattordicesima edizione, rappresenta la cornice ideale per riflettere sulle sfide del contesto globale ma soprattutto per ricordare l’importanza dell’apprendimento continuo e dell’aggiornamento costante delle competenze in tema di sviluppo delle persone e del capitale umano. Nata nel 2011 con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente le competenze e i comportamenti di eccellenza all’interno del Gruppo, HerAcademy è la prima corporate university in Italia nel settore multiutility. Attraverso il confronto con le migliori esperienze di successo, il contributo di importanti realtà accademiche territoriali e il coinvolgimento degli stakeholder di riferimento, il Gruppo propone esperienze di cooperazione e scambio di conoscenze, nel solco dei tre pilastri che sorreggono la mission di HerAcademy: sapere, crescere, innovare.

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