Il Gruppo Hera ha presentato il proprio bilancio di sostenibilità 2023, comprensivo anche di tutte le attività coerenti con la tassonomia dell’Unione Europea: dallo stesso, si evince che fare impresa e contribuire alla sostenibilità nell’azienda è una mission che si alimenta creando un circuito virtuoso che trova piena evidenza nella creazione di valore condiviso quantificato attraverso la quota di margine operativo lordo che deriva dalle attività di business che rispondono anche a 11 obiettivi dell’Agenda ONU al 2030. Nel 2023 questo valore è salito a 776 milioni di euro, il 16% in più rispetto al 2022, e corrisponde al 52% del margine operativo lordo complessivo, con l’obiettivo di arrivare al 64% nel 2027, superando il miliardo di euro.
Gruppo Hera: il bilancio di sostenibilità evidenzia oltre 2,3 miliardi di euro per i territori
Proprio agli stakeholder dei territori serviti è destinato il 71% del valore economico distribuito nel 2023 dall’Azienda, pari a oltre 2,3 miliardi di euro, sui 3,3 miliardi complessivi, distribuiti a lavoratori, azionisti, pubblica amministrazione e fornitori locali. Si aggiungono poi significativi investimenti pari a 815,8 milioni nel solo 2023, in crescita del 15%, 4,4 miliardi in arco piano 2023-2027, per garantire continuità ed efficienza dei servizi e innovare il patrimonio infrastrutturale, in parte finalizzati a rendere impianti e reti sempre più in grado di resistere agli effetti del cambiamento climatico, come ha dimostrato anche l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel maggio 2023. In particolare, il bilancio rendiconta puntualmente i risultati raggiunti in tema di neutralità carbonica, rigenerazione delle risorse ed economia circolare, resilienza e innovazione.
Nel frattempo, l’Azienda ha già ridotto del 14% le emissioni di gas serra (rispetto al 2019), in linea con l’obiettivo di riduzione del 37% al 2030. Questi dati considerano sia le emissioni dirette del Gruppo sia quelle dei clienti che sono diminuite anche in conseguenza degli interventi di efficienza energetica, per effetto del clima e della variazione dei comportamenti.
Per il secondo anno consecutivo il Gruppo utilizza esclusivamente energia elettrica rinnovabile per le proprie attività e prosegue nel percorso di riduzione dei consumi interni di energia che nel 2023 sono inferiori del 7,6% rispetto al 2013, un risparmio corrispondente al consumo annuo di 17 mila famiglie. L’energia elettrica rinnovabile venduta a mercato libero è stata il 43% del totale (+2 punti percentuali) ed è prevista in ulteriore crescita fino ad arrivare al 56% nel 2027. In particolare, il 77% dell’energia elettrica venduta alle famiglie è rinnovabile e lo è anche il 29% di quella venduta alle aziende, con valori in aumento in entrambi i casi. Per le famiglie, tra l’altro, sono a disposizione solo offerte green. Le famiglie clienti di Hera Comm con soluzioni di efficienza energetica salgono inoltre al 36% del totale. Gli impianti per la trasformazione dei rifiuti organici in biometano e compost hanno prodotto 8,5 milioni di metri cubi del combustibile rinnovabile al 100% e proseguono le iniziative per lo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico: a Modena e Trieste sono state avviate attività di riconversione di aree industriali dismesse in hydrogen valley. Sono inoltre previste iniziative per raggiungere oltre 300 MW installati in fotovoltaico entro il 2027 su siti di proprietà (discariche esaurite, impianti del ciclo idrico e hydrogen valley), presso siti esterni (energy park e impianti agrivoltaici) e presso i clienti.
Sulla rigenerazione delle risorse, Hera opera per promuoverne un utilizzo più sostenibile e chiudere il cerchio dell’economia circolare: i consumi interni di acqua sono scesi di oltre il 21% (rispetto al 2017) e il riuso delle acque reflue è salito dal 7 al 10%, grazie a protocolli siglati con la Regione Emilia-Romagna e i consorzi di bonifica e a varie iniziative di riuso industriale, con la previsione di arrivare al 14% nel 2027.
Per tutelare una risorsa preziosa come l’acqua, l’Azienda monitora costantemente gli impianti e le reti per consentire, attraverso sistemi e algoritmi, di individuare possibili perdite idriche, e punta da tempo sulla manutenzione predittiva che, grazie al supporto dell’intelligenza artificiale, consente di individuare i punti a maggior rischio di rottura, così da pianificare meglio gli interventi necessari sulla pluralità di reti gestite. In questo modo, le perdite idriche sul territorio servito sono la metà della media italiana: 8,1 mc per chilometro al giorno contro 17,9 (Fonte: Arera, Relazione annuale 2023).
Il Gruppo inoltre è sempre più rivolto al recupero di materia: il tasso di riciclo dei rifiuti urbani è salito al 61%, anticipando l’obiettivo UE del 60% al 2030, la raccolta differenziata ha superato il 72% e attraverso gli impianti della controllata Aliplast sono state riciclate quasi 85 mila tonnellate di plastica. Con l'acquisizione di A.C.R. di Reggiani Albertino Spa, il Gruppo ha rafforzato il suo impegno nelle bonifiche ambientali con benefici in termini di recupero del suolo e di tutela della biodiversità, e e importanti anche i risultati raggiunti sul fronte della resilienza e dell’innovazione. Sono stati oltre 370 i milioni di euro investiti in resilienza e innovazione, per rinnovare gli impianti e aumentare la digitalizzazione delle infrastrutture al fine di garantire continuità dei servizi e disponibilità delle risorse.
Centrale anche il sostegno alle famiglie, a conferma dell'impegno del Gruppo in questo ambito, che negli anni è stato e continua a essere a livelli significativi: nel 2023 sono state rateizzate circa 735 mila bollette (oltre il doppio rispetto al 2022) comprensive del supporto garantito alle popolazioni coinvolte dall’alluvione dello scorso anno in Emilia-Romagna, per un valore complessivo di 340 milioni di euro, e in 138 Comuni è stato sottoscritto un Protocollo di intesa per evitare la sospensione delle forniture alle famiglie in difficoltà economica seguiti dai Servizi Sociali. Per quanto riguarda i fornitori, il valore relativo alle Cooperative sociali è stato di 91 milioni di euro (+12% rispetto al 2022) e ha consentito l’inserimento lavorativo di 962 persone svantaggiate.