Le crisi degli altri: la Gran Bretagna alle corde

- di: Redazione
 
La crisi generalizzata, conseguenza sul Continente del combinato composto degli strascichi della pandemia e della ripresa economica del ''dopo'' e dell'esplodere dell'emergenza energetica causata da conflitto in Ucraina, in Gran Bretagna ha un profilo ancora più grave, anche perché il Regno Unito paga pesantemente anche il post 'Brexit', perché non era preparato a sopportarne le conseguenze.
Il costo della vita, per i sudditi di Elisabetta, è aumentato esponenzialmente tanto che, tabelle alla mano, si rileva che a partire da ottobre milioni di persone saranno costrette a pagare, per le utenze domestiche, una bolletta più elevata dell'80 per cento rispetto a quella di appena un anno fa.

La Gran Bretagna continua a subire la crisi economica

Anche se l'autorità di regolamentazione dell'energia del Regno Unito ha annunciato un tetto all'importo massimo che i fornitori di gas possono addebitare ai clienti per unità di energia, i britannici pagheranno 3.549 sterline (al cambio di oggi, quasi 4,198 euro) all'anno riscaldamento ed elettricità.
Le famiglie si trovano quindi ad affrontare una inflazione che, in luglio, è andata già oltre il 10,1% - il valore più alto degli ultimi anni - con prospettive nerissime per le fasce economicamente più deboli o, peggio, già in stato di povertà.

Il tutto in un panorama politico nazionale paralizzato dal fatto che il governo di Boris Johnson è dimissionario e i conservatori stanno ancora faticosamente definendo chi dovrà succedergli.
La corsa del costo dell'energia sembra inarrestabile: le bollette annuali per la famiglia media che paga tramite addebito diretto sono già aumentate nel 2022 a + 54%. Il timore è che il processo inflattivo sia ancora inarrestabile.
Il limite del prezzo del gas annunciato e che fissa l'ammontare delle bollette energetiche medie delle famiglie a 3.549 sterline all'anno a partire dal primo ottobre sarà rivisto a gennaio. E la previsione è che sfonderà quota 4.000 sterline.

Il panorama è comunque sconfortante, se è vero che la Banca d'Inghilterra prevede che il Paese sarà in recessione entro la fine del 2022, mentre la banca statunitense Citi afferma che gli enormi aumenti dei costi energetici potrebbero portare l'inflazione nel Regno Unito al 18% l'anno prossimo.
Gli enti caritatevoli, da parte loro, impegnati in prima linea, temono che l'aumento del costo della bolletta energetica si tradurrà, in inverno, in una "catastrofe" per le persone più povere che dovranno decidere tra riscaldare le proprie case e mettere il cibo in tavola.

Il governo ha deciso un pacchetto di sostegno del valore di 37 miliardi di sterline per aiutare a combattere il costo della vita, con tutte le famiglie che godranno di uno sconto di 400 sterline di sconto sulla bolletta energetica questo inverno. Per milioni di persone a basso reddito è previsto un aiuto di 650 sterline.
Queste misure sono state però fortemente criticate e bollate come inadeguate dall'opposizione laburista. Ma sono destinate a non essere cambiate almeno sino a quando i conservatori, il 5 settembre, non sceglieranno il nuovo leader, destinato a diventare il premier.
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