Giornata Internazionale dell'educazione, Mattarella: "Conoscere è il primo passo per comprendere e dialogare"

- di: Barbara Bizzarri
 

Istruzione quale strumento per promuovere lo sviluppo dell’uomo e una pace che sia finalmente duratura: questo è il tema scelto dall’Unesco per la sesta Giornata Internazionale dell’Educazione, che si celebra proprio oggi in tutto il mondo. Una ricorrenza celebrata in un mondo funestato da povertà e conflitti che, come spesso accade, si riverberano sui più indifesi, in questo caso bambini e ragazzi, la cui istruzione ne è pregiudicata. Secondo l’Unicef, infatti, oltre 600 milioni di bambini in tutto il mondo “non riescono a raggiungere i livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se due terzi di loro frequentano la scuola”.

Giornata Internazionale dell'educazione, Mattarella: "Conoscere è il primo passo per comprendere e dialogare"

È in questo quadro a fosche tinte che si inscrive il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rivolto anche e soprattutto a chi subisce le difficoltà di questo difficile periodo storico: “All’alba del terzo millennio, centinaia di milioni di bambini e adolescenti ancora non hanno l’opportunità di iniziare o completare un percorso scolastico. La povertà, le guerre, i divari sociali e i diritti negati sono fattori che ostacolano l’accesso all’istruzione. L’inserimento, ad opera della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, del diritto all’istruzione tra i diritti fondamentali della persona è il punto di partenza intorno a cui costruire efficaci percorsi educativi che includano l’accesso all’informazione e alla conoscenza, il rispetto della libertà di espressione e di opinione, la garanzia della libertà accademica e scientifica”.

L’Unesco sostiene che l’istruzione possa offrire molteplici opportunità per affrontare le cause profonde dell’incitamento all’odio e per sensibilizzare gli studenti di tutte le età sulle sue forme e conseguenze. È necessario, dunque, che gli studenti abbiano le competenze necessarie per riconoscere e rispondere all’ingiustizia, siano preparati a rispettare il valore della diversità e indirizzati a riconoscere la differenza tra incitamento all’odio e libertà di espressione.

Con un focus specifico volto a intensificare gli sforzi per promuovere linee guida antirazziste e affrontare il razzismo nei libri di testo, nonché per un’iniziativa globale destinata a combattere l’antisemitismo con e attraverso l’istruzione, nel 2023 l’Unesco ha pubblicato la guida “Affrontare l’incitamento all’odio attraverso l’educazione” per aiutare i decisori a rafforzare le loro politiche pubbliche in questo ambito, e la Conferenza Generale  ha recentemente rivisto la sua Raccomandazione sull’Educazione alla Pace, ai Diritti Umani e allo Sviluppo Sostenibile, unico strumento di definizione di standard globali che illustra come l’educazione possa promuovere lo sviluppo umano per plasmare i sistemi e le politiche educative nei prossimi decenni, dalle leggi e dalle politiche allo sviluppo dei programmi di studio, alle pratiche di insegnamento, agli ambienti di apprendimento e alle valutazioni. È soltanto l’educazione, intesa in senso aristotelico, a insegnare la capacità di accettazione dell’altro senza per questo sentirsi sminuiti o, peggio ancora, spinti alla violenza o al tentativo di coercizione.

Intenti che trovano pieno supporto nelle parole di Mattarella: “È una sfida urgente. La Comunità internazionale si è impegnata a realizzare, entro il 2030, l’obiettivo di un’educazione di qualità, equa e inclusiva per tutti, nella convinzione che un’istruzione adeguata sia la condizione imprescindibile per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile. Il tema dell’odierna Giornata Internazionale dell’Educazione, ‘Imparare per una pace duratura’, indica la strada per affrontare l’ondata crescente di conflitti, violenza, intolleranza e incitamento all’odio a cui continuiamo ad assistere. L’istruzione è la chiave per capire il valore delle originalità di ciascuna persona, la ricchezza offerta dal pluralismo, l’inviolabilità delle libertà fondamentali”.

Oggi, 24 gennaio, Unesco lancia una formazione online per migliaia di insegnanti di tutto il mondo sulla decostruzione dell’incitamento all’odio, che fornirà loro gli strumenti per individuare, affrontare e prevenire meglio questi episodi. Contestualmente, presso la sede delle Nazioni Unite a New York, riunirà ministri, leader dell’istruzione ed educatori di tutto il mondo per discutere il ruolo centrale dell’istruzione nel raggiungimento di una pace globale sostenibile, raggiungibile, come sottolinea il Presidente Mattarella, esclusivamente tramite la conoscenza: “Conoscere è il primo passo per potersi comprendere e dialogare. L’accesso all’istruzione deve essere un obiettivo centrale delle Istituzioni, con lo sguardo rivolto ai più giovani, a cui vanno garantite opportunità di apprendimento e sviluppo”.

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