Maria Laura Garofalo (GHC): "Mancanza di fiducia ostacolo principale che le donne devono superare"

- di: Redazione
 

Amministratore delegato del Gruppo GHC e Cavaliere del Lavoro, è una delle donne più di successo nel nostro Paese: Maria Laura Garofalo sa bene – come afferma nell’intervista - quanto una donna debba lottare e dare sempre il massimo per superare pregiudizi e sfiducia del mondo maschile. Ma il segreto è ‘crederci davvero’ e ‘gettare il cuore oltre l’ostacolo’.

Maria Laura Garofalo (GHC): "Mancanza di fiducia ostacolo principale che le donne devono superare"

Avvocato Garofalo, nonostante la sua storia possa far pensare diversamente, manca ancora molto per un’effettiva parità fra i generi. Quali sono gli ostacoli maggiori?

E’ certamente vero che le donne che desiderano affermarsi professionalmente, sono costrette a dimostrare più degli uomini capacità, competenza ed anche resistenza. Io stessa ho dovuto superare diversi ostacoli, iniziando dalla scelta degli studi in Giurisprudenza, quando mio padre, chirurgo affermato, desiderava per me una carriera da medico. Ed anche successivamente, quando è iniziato il mio percorso professionale in un noto studio legale, ho dovuto confrontarmi con il mio “dominus”, che con pregiudizio, riteneva che una donna non potesse gestire pratiche troppo complesse. Nonostante tutto questo, alla fine sono riuscita ad impormi ed a farmi valere grazie ad una grande passione e determinazione ma soprattutto alla capacità di credere in me stessa. Ed è proprio la mancanza di fiducia nelle proprie capacità l’ostacolo più importante che le donne devono superare. Bisogna crederci davvero per poter raggiungere i propri obiettivi ed essere pronte a “gettare il cuore oltre l’ostacolo”. A questo aggiungo anche la capacità di “fare squadra” e sostenersi vicendevolmente, fattori di cui le donne spesso sono carenti.

Quali sono le caratteristiche della leadership femminile che possono – e devono – essere ancora valorizzate al meglio?

Le donne sono dotate di qualità innate come la concretezza, la determinazione, lo spirito di sacrificio e la capacità di gestire più fronti contemporaneamente, qualità che mettono in campo, in maniera trasversale in tutto ciò in cui si applicano. A tutto questo si aggiungono fattori tipici dell’identità femminile come l’empatia, l’intelligenza emotiva, la capacità di ascolto e la collaborazione. Elementi che devono avere la giusta considerazione ai fini della valorizzazione dell’organizzazione lavorativa, rappresentando un valore aggiunto in un mondo in cui è fondamentale una logica che sia inclusiva ed al contempo aperta allo scenario circostante.

Qual è il prezzo che si paga per la mancata valorizzazione delle donne nel mondo del lavoro?

Il prezzo è alto perché è ormai assodato che la presenza delle donne nel mondo del lavoro determina migliori prestazioni in campo aziendale. In altre parole, la riduzione del divario di genere in ambito economico, nei processi decisionali e nei confronti strategici genererebbe  senza dubbio migliori risultati. Non a caso, ricerche ufficiali indicano che una maggior presenza delle donne nel mercato del lavoro contribuirebbe a far crescere in maniera significativa il prodotto interno lordo. È indubbio che il contributo di una donna manager migliora l’immagine dell’azienda, rende più efficace la gestione delle risorse umane ed accresce la produttività e l’efficienza nel raggiungimento degli obiettivi.

La presenza delle donne nei processi decisionali delle aziende si traduce in obiettivi e politiche sostenibili più ambiziosi. E’ d’accordo con questa affermazione?

Assolutamente sì e GHC lo dimostra chiaramente. La nostra è una delle pochissime società quotate a maggioranza femminile sia nel Consiglio di Amministrazione che nei comitati endoconsiliari. Inoltre sono donne quasi l’80% tra dipendenti e collaboratori del Gruppo. In GHC si parla più di quote “azzurre” che “rosa”! Sia chiaro che le donne vengono scelte per merito e non in virtù dell’appartenenza al genere. Come ho già detto le donne sono più portate all’inclusività ed all’ascolto, sono coraggiose e determinate. E’ chiaro quindi che nella definizione delle politiche sostenibili per una società le donne portano un valore aggiunto indiscutibile.

Sono stati recentemente pubblicati i risultati - lusinghieri - d’esercizio 2023 del suo Gruppo. Quali sono stati i fattori maggiormente trainanti?

I risultati del Gruppo GHC nel 2023 hanno superato le nostre aspettative, con una crescita organica dei Ricavi del 3% superiore a quella media del settore (ca. 2%). Crescita trainata da un rilevante incremento dell’attività privata “out-of-pocket” che nei mesi di gennaio e febbraio 2024 è salita addirittura al 16% e che ci aspettiamo aumenti sempre di più. Il 2023 è stato anche l’anno in cui abbiamo rilevato il Gruppo Aurelia Hospital imprimendo nella seconda parte dell’anno una netta accelerazione. Siamo certi che l’acquisizione effettuata, il cui Enterprise Value è inferiore al valore di mercato degli immobili di proprietà (32.000 mq), ci darà importanti soddisfazioni già nel 2024 in cui prevediamo un significativo incremento dell’EBITDA tale da portare il multiplo di acquisizione dell’operazione ad un livello inferiore a quello, oggi, riconosciuto dalla Borsa a GHC.

Avete obiettivi di maggiore espansione?

La crescita per linee esterne resta sempre un aspetto ordinario della nostra modalità di crescita. In proposito, abbiamo definito una disciplina specifica per le operazioni  di M&A, con un processo guidato in prima persona da me ed un’attività di due diligence sul business sviluppata internamente dal management del Gruppo in virtù delle forti competenze industriali. E’ comunque fondamentale che le target individuate abbiano performance economiche e finanziarie accrescitive anche in via prospettica rispetto a quelle di GHC. Non c’è un’area di attività prioritaria rispetto ad altre, ma siamo pronti ad accogliere le opportunità che ci vengono offerte. L’importante è che le target abbiano un’ottima reputazione, siano accreditate con i rispettivi sistemi sanitari avendo sviluppato al contempo una significativa attività “out of pocket”, nonchè presentino la possibilità di esprimere importanti sinergie con le altre strutture già presenti in portafoglio. Al momento abbiamo diversi dossier aperti sul tavolo.

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