Mauro Gallavotti (Ceo Gruppo Celli): "Necessario ripensare in chiave smart tutti gli elementi che costituiscono le nostre società"
- di: Redazione
L’indispensabilità di erogatori dell’acqua di rete innovativi per rendere ‘smart’ gli edifici e le città, la battaglia per avere gli incentivi destinati a favorire interventi di efficientamento idrico degli edifici con vasti benefici ambientali, sociali ed economici, l’impatto potente dell’innovazione digitale sia in termini di ‘drinking experience’ per i consumatori e di ‘brand experience’ per i produttori. Questo ed altro nell’intervista a Mauro Gallavotti, Ceo del Gruppo Celli, leader globale del settore.
Intervista al Ceo del Gruppo Celli, Mauro Gallavotti
The European House - Ambrosetti ha realizzato lo studio ‘Smart Home 5.0.’ Quali ricadute economiche, sociali e ambientali dell’installazione di erogatori di acqua di rete negli edifici residenziali italiani, promosso da Celli Group, che è leader globale nel settore di impianti di spillatura e refrigerazione per l’erogazione di bevande e che vanta Acqua Alma, il brand portabandiera della sostenibilità dedicato alla valorizzazione dell’acqua di rete, attraverso impianti di microfiltrazione che la rendono buona, rispettata, controllata. Dallo studio emerge che gli erogatori di acqua di rete nei condomini rappresentano un pilastro chiave della nuova ‘Smart Home 5.0’. Dottor Gallavotti, quali sono i loro principali benefici ambientali, economici e sociali e qual è il vostro ruolo in una partita così importante?
Il consumo della risorsa acqua si basa su un modello non più sostenibile: al 2° posto in Europa per prelievi di acqua ad uso potabile -153 m3 annui pro-capite, il doppio della media europea - e 1° Paese al mondo per consumi di acqua minerale in bottiglia - con 8 miliardi di bottiglie di plastica consumate ogni anno, di cui solo un terzo riciclabile - l’Italia negli ultimi 50 anni ha avuto investimenti pubblicitari in brand di acqua minerale tra i più alti al mondo, e questa è una delle cause dello squilibrio nei consumi di acqua. Per sostenere una cultura dell’acqua nuova, il Gruppo Celli ha scelto di aderire alla Community Valore Acqua per l’Italia promuovendo studi come questo, da cui emerge chiaramente che l’installazione di erogatori negli edifici italiani comporterebbe un risparmio annuo di 966 milioni di Euro per il Sistema-Paese. Anche le ricadute a livello ambientale sono impattanti: se ne istallassimo uno in ogni condominio otterremmo una riduzione dei rifiuti in plastica (138.000 tonnellate in meno, circa il 7% del totale), del costo di gestione dei rifiuti stessi (risparmio di quasi 50 milioni di Euro) e dell’impatto ambientale legato al ciclo di vita delle bottiglie di acqua minerale (pari a circa 1 milione di tonnellate di CO2 equivalente evitate, il 3% di tutte le emissioni industriali italiane, con un risparmio economico di 228 milioni di Euro). Infine, a livello sociale grazie all’elevato livello di digitalizzazione e innovazione tecnologica degli impianti, per ogni occupato generato da Celli Group se ne generano 2,25 addizionali nell’intera economia e per ogni Euro investito se ne generano altri 1,70 Euro.
Nonostante gli evidenti benefici, permane una quasi totale assenza a livello europeo e nazionale di fondi per favorire interventi di efficientamento idrico degli edifici. Allo stesso modo, a livello regionale e comunale, non esiste ancora un’attenzione rilevante sul tema. A suo parere ci sono spazi, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per colmare questa lacuna che costerebbe cara all’ambiente e agli utenti?
Stiamo assistendo ad una crescente sensibilizzazione - anche della comunità politica - ai temi di efficienza idrica, anche se al momento il PNRR non esprime nulla di concreto: il ruolo della Community Valore Acqua è proprio quello di svolgere un’attività di advocacy per sensibilizzare sempre di più le istituzioni e la politica su questi tematiche che devono essere considerate impattanti tanto quanto i molto discussi temi della mobilità e della digitalizzazione connesse al concetto di smart city.
Appare evidente l’urgenza di fare della riconversione delle nostre città e del parco immobiliare italiano in ottica smart una delle priorità dei prossimi anni in un Paese in cui un quinto del patrimonio immobiliare ha più di 75 anni e più della metà oltre 40 anni e gli immobili rappresentano la prima voce di investimento delle famiglie italiane. Ed è altrettanto evidente che ciò non può prescindere da una corretta valorizzazione della risorsa acqua. Quali sono gli ostacoli culturali che non hanno finora permesso di vedere tali evidenze? In questo contesto, il Gruppo Celli come si è attrezzato tecnicamente per dare un contributo essenziale a un’impresa di questo genere?
Il patrimonio immobiliare italiano è ricchissimo, ma allo stesso tempo lo stato degli immobili è obsoleto; è necessario ripensare in chiave “smart” tutti gli elementi che costituiscono le nostre società e raggiungere una evoluzione dei sistemi urbani partendo dal modello della “Società 5.0” teorizzato dalla Professoressa Yuko Harayama, che disegna una società dell’informazione in grado di integrare dati, informazioni e tecnologie all’avanguardia per generare valore pubblico sostenibile e condiviso. E la realizzazione della “Smart Home 5.0” non può prescindere dall’efficientamento idrico, che diventerà - e in realtà lo è già - un aspetto chiave del nuovo paradigma di edificio efficiente e sostenibile. Da un lato, quindi, un cambiamento è possibile, ma dall’altro ci troviamo davanti un ostacolo culturale e paradossale: come dimostra lo studio sopracitato l’87% degli italiani si ritiene soddisfatto del servizio idrico ma allo stesso tempo solo il 29% si fida a bere acqua di rete, sebbene sia considerata tra le più buone. Dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica e attuare un cambio di paradigma che miri a un nuovo modello di consumo sostenibile: per questo, sempre in un’ottica di riconversione, il Gruppo ha messo a punto una gamma ricca di erogatori di acqua, destinati ad ogni esigenza di consumo, dal domestico al condominiale, dall’office all’horeca, che possono essere vendute o noleggiate e che godono del servizio di assistenza tecnica attualmente più evoluto in Italia, con oltre 300 tecnici sul territorio.
Eppure, nonostante la lacuna degli opportuni incentivi che speriamo siano messi in campo, come lei ha detto più volte ‘il settore è in grandissimo fermento’. Quali segnali coglie oggi su tale fronte?
Il settore di erogazione delle bevande è in fermento a livello internazionale, tutti gli attori e le multinazionali beverage stanno portando avanti importanti progetti di innovazione, e Celli come eccellenza italiana operante su tutti i mercati del mondo è partner della gran parte di questi progetti che hanno come priorità l’attuazione di modelli di business alternativi al consumo di acqua in bottiglia. Anche il nostro Paese risulta essere un mercato dinamico e recettivo, lo conferma il fatto che la borraccia si sta via via affermando sempre più come oggetto icona dei nostri tempi, ma non basta: è necessario fare di più e lavorare per aumentare gli erogatori installati su tutto il territorio nazionale.
Voi siete innovatori per definizione e in effetti la vostra attività innovativa, sulle ali di digitalizzazione-sostenibilità, che poi sono due facce della stessa medaglia tanto che voi cercate sempre di unirle, non trova limiti. Ha dichiarato che ‘nuove inesplorate opportunità di business si aprono ai brand grazie alle potenzialità dell’IoT’. Ci può tracciare uno scenario di medio periodo ad oggi prevedibile?
Celli ha pienamente abbracciato la “twin” transition, che è proprio la transizione ambientale-sostenibile connessa alla transizione digitale. Partiamo dal presupposto che se vogliamo creare un’alternativa al consumo di acqua in bottiglia bisogna essere innovativi nell’esperienza di consumo: ormai le tecnologie digitali sono entrate nella nostra quotidianità, è facile oggi pensare ad un erogatore intelligente con cui interfacciarsi e quasi potremmo dire interagire, una macchina che in base agli impegni quotidiani possa erogare la bevanda più adatta a compensare l’attività sportiva o l’attività lavorativa o di studio di ognuno di noi. La digitalizzazione è la chiave per aprire realmente nuove frontiere e offrire a ciascun consumatore un’esperienza di consumo personalizzata.
Oggi state mettendo in campo l’innovazione di due anni. Quali i nuovi prodotti di punta del Gruppo Celli?
Erogatori digitali e connessi per tutte le esperienze di consumo (sul lavoro, per la ristorazione e “on the go”), prodotti destinati sia ai grandi operatori del settore beverage, sia che distribuiamo sotto il marchio di proprietà del Gruppo Acqua Alma.
Come avete reagito alla pandemia da Covid-19? Quali capacità di resilienza avete dimostrato? Come è andato il business nel 2021 e quali sono le previsioni per il 2022?
Celli è l’unica azienda del settore che nel 2022 tornerà agli stessi livelli di fatturato del pre-covid, nonostante i canali principali del nostro settore (office e horeca) abbiano subito una battuta d’arresto causata dallo smart-working e dai lockdown. Risultato ottenuto grazie ad una forte capacità di resilienza e ad una buona determinazione nel perseguire gli obiettivi a lungo termine, non smettendo mai di fare acquisizioni: in piena emergenza sanitaria, prevedendo che nel momento della ripresa ci sarebbero state criticità nelle supply chain, l’Azienda è stata lungimirante aprendo 3 filiali in Germania, America Latina e Nord America, oltre che due importanti centri logistici in Italia e Inghilterra, al fine di avere un grosso vantaggio competitivo potendo offrire ai clienti prodotti con disponibilità immediata. Inoltre, abbiamo investito molto nei servizi di assistenza tecnica continuando a innovare le piattaforme digitali del Gruppo.
Come immagina il Gruppo Celli tra 10 anni?
Immagino un Gruppo capace di fornire, installare e manutenere impianti di erogazione in ogni città, in ogni casa, in tutto il mondo. A supporto di una conversione culturale dei consumi.