La Francia espellerà stranieri anche se non hanno commesso reati

- di: Diego Minuti
 
Anche se la coincidenza temporale con i recenti eventi, in Medio Oriente e in Europa, potrebbe non apparire casuale, la Francia sta per dotarsi di uno strumento legislativo che consentirà di espellere uno straniero anche se non ha commesso reati, ma che si ritiene che non rispetti i valori della Repubblica.
Una nuova legge che, mai come oggi, sembra volere rispondere alla forte domanda dell'opinione pubblica francese (almeno, ad onore del vero, di quella non d'origine maghrebina) che avverte forte il pericolo che torni a manifestarsi i cancro del terrorismo confessionale.

La Francia espellerà stranieri anche se non hanno commesso reati

Come accaduto ad Arras (con l'uccisione di un insegnante per mano di un giovane d'origini cecene) ed anche a Bruxelles (dove un irregolare di nazionalità tunisina ha ucciso, a raffiche di Kalashnikov, due svedesi).
La paura, quindi, come motivazione non ufficializzata, ma anche la necessità che la giustizia francese si possa dotare di nuovi strumenti per contrastare chi approfitta della larghe maglie della legislazione d'accoglienza per entrare in Occidente, per poi manifestare apertamente la sua militanza in qualche movimento armato.
Secondo quanto ha spiegato il portavoce del governo, Olivier Véran, l'obiettivo è garantire che ''quando una persona straniera nel nostro Paese non rispetta i valori della nostra Repubblica'' quest’ultima ''non sia costretta a trattenerla sul suo territorio''.

Il chiarimento sembra riecheggiare le polemiche che sono esplose dopo l'episodio di Arras quando si è scoperto che l'assassino - arrivato quasi bambino in Francia - era conosciuto come un musulmano che si era radicalizzato e per questo meritevole di attenzione da parte delle forze di polizia.
Solo che l'assassino e la sua famiglia, nota come integralista, anni fa erano stati di fatto espulsi, ma il provvedimento fu revocato, per via amministrativa, quando i ceceni erano già in aeroporto per riprendere la strada verso l'Inguscezia, dopo le proteste di associazioni di difesa dei diritti umani.

Se, dice oggi qualcuno, quell'espulsione non fosse stata impedita, oggi non si piangerebbe la morte di un docente di liceo, benvoluto da tutti e sgozzato nel cortile di scuola, davanti ai suoi studenti.
Ma in cosa consisteranno i comportamenti che la nuova legge come giustificativi di una espulsione?
Véran sul punto è stato chiaro, in un Paese in cui la laicità dello Stato non è una mera affermazione: esibire un simbolo religioso a scuola (''che - ha detto - rappresentano il50% delle denunce registrate dal Ministero dell'Istruzione'') o rifiutarsi di essere controllato ricevuto da un agente dell'altro sesso in un servizio pubblico. Basterebbe solo questo per consentire il ritiro del permesso di soggiorno.

"Attualmente - ha detto ancora Véran - , non è possibile ritirare un permesso di soggiorno per comportamenti che non costituiscono reato penale, ma che dimostrano un comportamento non conforme ai nostri valori".
Il disegno di legge sarà discusso a novembre al Senato. Nel testo anticipato, l'articolo 13 prevede, al primo comma, che "lo straniero che richiede il titolo di soggiorno si impegna a rispettare la libertà personale, la libertà di espressione e di coscienza, l'uguaglianza tra donne e uomini, la dignità della persona umana, il motto e i simboli della Repubblica ai sensi dell'articolo 2 della Costituzione e di non fare affidamento sulle proprie credenze o convinzioni per affrancarsi dalle regole comuni che regolano i rapporti tra servizi pubblici e privati''.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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